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La coltivazione del melo è quella che impiega più prodotti chimici, ma anche le coltivazioni cerealicole ci vanno "pesanti"

L’Istat ha reso disponibili on line le rilevazioni annuali sull’utilizzo dei prodotti fitosanitari su diverse coltivazioni presenti in Italia nel periodo 1998-2005. Le coltivazioni prese in esame sono: vite, melo, olivo, mais, frumento tenero, frumento duro, orzo, avena e patata.
La coltivazione del melo rappresenta la coltura sulla quale viene effettuato mediamente il maggior numero di interventi (10,1), corrispondenti ad una quantità di 53 chilogrammi di principi attivi per ettaro di superficie complessivamente trattata. Sono i trattamenti a base di insetticidi quelli più utilizzati per i quali si impiegano 32,6 chilogrammi di sostanze attive distribuite in 3,1 interventi per ettaro.
Le coltivazioni cerealicole – mais, frumento tenero, frumento duro, orzo e avena – rilevano (annata agraria 2001-2003) una minore diffusione e intensità d’uso dei prodotti fitosanitari. In questo caso si effettuano prevalentemente trattamenti erbicidi o diserbanti, che raggiungono nella coltivazione del mais una media di 1,2 interventi e di 1,1 chilogrammi di principi attivi per ettaro.
Nella coltivazione della patata (annata agraria 2003-2004) si eseguono mediamente 3,1 trattamenti, corrispondenti ad una quantità media di 3,6 chilogrammi per ettaro (1,5 gli interventi fungicidi effettuati, con una quantità media di 3,0 chilogrammi per ettaro). Per quanto riguarda la coltivazione della vite, nell’annata agraria 1998-1999 risultano effettuati in media 6,8 trattamenti (con una quantità di principi attivi pari a 24,1 chilogrammi per ettaro di superficie complessivamente trattata) che si abbassano a 2,9 trattamenti nell’annata agraria 2004- 2005 (con una quantità media di 15,6 chilogrammi per ettaro di superficie trattata).
In entrambe le annate agrarie risultano più utilizzati i trattamenti fungicidi sia per numero sia per quantità media impiegata per ettaro di superficie trattata.
Nella coltivazione dell’olivo nell’annata agraria 2000-2001 risulta utilizzata una quantità media per ettaro di superficie complessivamente trattata di 5,9 chilogrammi di principi attivi distribuiti in 1,4 trattamenti; nell’annata agraria 2005-2006 tale quantità diminuisce a 3,5 chilogrammi distribuiti in 7,3 trattamenti.
In entrambe le annate agrarie i principi attivi fungicidi risultano quelli maggiormente impiegati (rispettivamente 4,9 chilogrammi nel 2000-2001 e 1,9 chilogrammi nel 2005-2006).
Tra le 794 mila aziende olivicole (annata agricola 2005 – 2006) solo il 22,1% ricorre all’impiego di prodotti fitosanitari mentre il restante 77,9% non effettua alcun intervento di difesa. Ma la superficie media coltivata ad olivo delle aziende che eseguono trattamenti (1,81 ettari) è superiore a quella delle aziende che non li effettuano (1,09 ettari).
I trattamenti effettuati dalle aziende olivicole che praticano la difesa fitosanitaria sono pari a poco più di 360 mila interventi eseguiti, con l’utilizzo di 1.072 mila tonnellate di principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari impiegati.

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