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In Consiglio regionale si è discusso animatamente della centrale elettrica di Bastardo chiedendone la riconversione integrale e l'abbandono del carbone

Non poteva scegliere giorno peggiore il Consiglio regionale dell’Umbria per discutere di centrali elettriche che quello in cui veniva annunciato che la regione ha un deficit energetico.: -4,3% sul fabbisogno.
È quanto ha rilevato Terna, la società che ha la responsabilità della trasmissione e del dispacciamento nonchè delle statistiche sull’energia elettrica a livello nazionale.
Nel 2006 il fabbisogno elettrico in Umbria è stato di 6,1 miliardi di kilowattora (1,8% del totale nazionale), con un aumento del 1,6% rispetto al 2005, inferiore alla media nazionale che è stata del 2,1%.
I consumi elettrici per abitante sono stati pari a 6.664 kWh. A livello provinciale nel 2006 Perugia ha registrato il più alto consumo di energia elettrica (3,1 miliardi di kWh) con una quota pari al 53,4% del consumo regionale; a Terni il consumo è stato di 2,7 miliardi di kWh.

Il 2006 – è detto nel comunicato di Terna – conferma l’Umbria tra le 12 regioni in deficit di produzione rispetto al fabbisogno. Al primo posto resta la Campania con un deficit dell’80,2%, seguita da Marche (-52,8%) e Basilicata (-52,4%).
Come previsto, c’è stato scontro politico su due mozioni tra maggioranza ed opposizione in Consiglio regionale sul progetto di riconversione della centrale Enel di Bastardo di Gualdo Cattaneo.
Mentre il centrodestra chiede chiarimenti sull’intenzione dell’ente elettrico di riconvertire a biomasse il 10% della produzione, il centrosinistra sollecita l’Enel a ”riconsiderare” il progetto in questione, auspicando una riconversione integrale dell’impianto.
Il centrosinistra, nella mozione odierna, chiede anche un’indagine epidemiologica per verificare l’eventuale incidenza sanitaria della combustione e della conservazione del carbone.
Per il capogruppo verde Oliviero Dottorini, “il vero problema in quella centrale non sono le biomasse di là da venire ma il carbone che la alimenta da alcuni anni”.
No senza appello per le biomasse anche da parte di Pavilio Lupini, del Prc, che ha chiesto “un serio approfondimento tecnico-scientifico” sul funzionamento della centrale.

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