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In attesa di capire il perchè del cedimento di parte del canale di "troppo pieno", la diga è stata svuotata in buona parte ''e continueremo a farlo" ha detto il responsabile dell'invaso
montedoglio
Dalle dichiarazioni successive all’incidente alla diga di Montedoglio, al di là delle rassicurazioni ufficiali traspare una sostanziale incertezza sui motivi, occasionali o strutturali del cedimento.
Sembra che la conseguenza di tali incertezze sia uno svuotamento del bacino.
Infatti  la presidente della regione Umbria Catiuscia Marini  ha chiesto di “Acquisire un quadro reale della situazione, in attesa di elementi precisi e puntuali sulla rottura che soltanto i tecnici ci potranno fornire, sia per mettere a punto gli interventi e le azioni a supporto delle amministrazioni locali.
La diga di Montedoglio è un’opera di grande importanza e di interesse regionale e territoriale, e questo incidente dovrà essere l’occasione per garantirne, attraverso l’attuazione del Piano di Protezione Civile previsto per la diga, una gestione sicura tutto l’anno”.

Da parte sua il direttore dell’ente irriguo umbro-toscano, architetto Diego Zurli ha detto in una intervista a RaiTre ”Penso di poter affermare che la diga è sicura e che non presenta margini di rischio per le popolazioni” ”abbiamo svuotato buona parte della diga e continueremo a farlo  e nel contempo cerchiamo di mantenere la sicurezza anche in caso di eventi particolari.

Intanto ci stiamo interrogando sulle cause che hanno prodotto una cosa di questo tipo". "Siamo interessati per primi – prosegue Zurli – ad operare in una struttura che dia le massime garanzie di sicurezza. Penso che abbia fatto bene il ministro dei lavori pubblici a disporre una inchiesta; anzi ci confronteremo perche’ e’ interesse nostro  capire quali sono le cause che hanno determinato un evento di questo tipo, anche se non ha prodotto inconvenienti come danni a persone e cose.
Per noi è molto importante che si faccia chiarezza; metteremo in atto tutte le misure e soluzioni necessarie affinchè si possa rendere l’opera ancora più sicura di quanto lo è attualmente”.
 

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