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29 giugno 2011
Gli artisti dell’Umbria annunciano una grande mobilitazione

Nel mese di Marzo a Todi, presso il palazzo del Vignola, una assemblea di operatori culturali umbri appartenenti alle varie discipline artistiche, convocati attraverso internet, decisero di dare vita ad un coordinamento permanente al fine di sensibilizzare le istituzioni della nostra regione nei confronti delle problematiche dell’arte e della cultura. L’assemblea straordinariamente partecipata attraverso un nutrito dibattito esaminò la situazione del settore in Umbria traendone alcune conseguenze, riepilogate ed evidenziate in un documento  frutto di un accurato lavoro di indagine e di partecipazione. Nel documento vengono illustrate le linee guida che emerse dall’assemblea potrebbero costituire un nuovo percorso sul quale iniziare una fattiva collaborazione fra le istituzioni e il mondo dell’arte e della cultura umbri, collaborazione tanto più necessaria in una regione che a dire dei suoi amministratori considera l’arte e la cultura come il suo “volano” di sviluppo. E’ necessario quindi costruire un’alleanza fra le forze della cultura per dare maggiore slancio a un dialogo da troppo tempo ignorato da parte delle istituzioni e che invece a nostro parere può costituire la base affinché le attività artistiche e culturali in Umbria  non siano lasciate all’improvvisazione o a una gestione di tipo burocratico che nulla hanno a che fare con la dimensione di una cultura “volano” dello sviluppo, come affermano i nostri amministratori. L’urgenza di un confronto è quindi tanto più importante oggi di fronte alla candidatura ufficiale di Assisi e Perugia quali capitali della cultura europea per il 2019.
Il coordinamento avanzando una formale richiesta di incontro con le istituzioni annuncia inoltre una grande mobilitazione che si sta organizzando per il mese di Settembre in una città dell’Umbria.
Coordinamento dell’Assemblea Permanente degli artisti e operatori culturali dell’Umbria

28 giugno 2011
Cauzione Umbra acque, Ruggiano si attivi

La Federazione della Sinistra tuderte chiede l’immediata abolizione del deposito cauzionale applicato da Umbraacque in caso di morosità degli utenti.
Sulla base degli articoli 21 e 21 bis del regolamento sul servizio idrico approvato dall’Ati 2, infatti, il gestore può applicare il deposito cauzionale, in caso di morosità, ai nuovi contratti e nei casi di volture. Il gestore, inoltre, può procedere all’adeguamento del deposito cauzionale ogni qualvolta l’utente nell’ultimo biennio abbia pagato anche una sola bolletta con un ritardo di oltre 10 giorni dalla data di scadenza.
Giungono notizie di utenti che anche per una svista o un ritardo minimo nel pagamento di una sola bolletta vedono recapitarsi bollette salatissime (il deposito cauzionale parte da un minimo di 78,72 euro per arrivare fino a 200). Riteniamo urgente che i tutti i sindaci dell’Ati 2, compreso il sindaco Ruggiano, si attivino affinché da subito venga eliminato questo balzello che colpisce le tasche dei cittadini, soprattutto i meno abbienti, tanto più in un momento difficile che vede migliaia di famiglie alle prese con gli effetti della crisi economica. Riteniamo inoltre inammissibile, soprattutto alla luce dello straordinario risultato del referendum in difesa dell’acqua pubblica, che Umbraacque continui a far pagare sulle bollette la tassa del 7% sul capitale investito.
Presenteremo nei prossimi giorni un ordine del giorno in Consiglio comunale affinché la massima assemblea cittadina si esprima quanto prima sulla vicenda e chieda una immediata assunzione di responsabilità da parte dei sindaci che prendono scelte tanto importanti senza il benché minimo coinvolgimento delle comunità e dei cittadini interessati.
Il Consigliere comunale Andrea Caprini

28 giugno 2011
Al Teatro Comunale di Todi "manca" il bagno per disabili

Gent.mo sig. Sindaco di Todi, un mio conoscente, appassionato di musica e di teatro, mi ha comunicato con  amarezza la rinuncia  a partecipare alle manifestazioni che si terranno al teatro comunale. Anziano e con problemi di deambulazione si è infatti trovato in grande difficoltà per accedere al bagno del teatro, e nonostante la disponibilità delle maschere ad assisterlo, non è riuscito a scendere con le stampelle le scale che conducono ai bagni del teatro, situati al piano
inferiore. Per la verità sono rimasto stupito che i lavori eseguiti negli anni passati per l’adeguamento alle leggi urbanistiche non avessero previsto un bagno per disabili. Ho parlato con alcuni amministratori, facenti parte
dell’attuale compagine e di quella passata, e tutti mi hanno confermato tale incresciosa situazione.
Poco convinto, sono andato a vedere di persona, e solo dopo un attento censimento di porte e portoncini chiusi, grazie alla collaborazione di qualche mascherina sensibile, pensi! …ho scovato a fianco al bar un’elegante porta chiusa con una catena, senza insegne, che cela il bagno per disabili… sembra che la mancanza di un corrimano impedisca da anni il collaudo e quindi l’apertura del bagno!
Mi sono affrettato a comunicare al mio amico, che era abituato a frequentare il San Carlo di Napoli e si è trasferito nella nostra città attirato dal e dalla vita tranquilla,  che senz’altro in breve tempo questo problema sarebbe stato risolto e avrebbe potuto tornare con soddisfazione a teatro.
Sono convinto che riuscirà in breve tempo a risolvere questo piccolo (grande) problema.
Marco M. Pirrami

26 giugno 2011
La maxi cauzione di Umbra Acque. Finiamola!

Negli ultimi giorni Umbra Acque ha recapitato a 69 mila «cattivi pagatori», un terzo degli utenti totali, una maxi cauzione in bolletta che va da 65 a 200 euro. In pratica, quattro milioni di euro che l’azienda terrà in pancia per far fronte a mancati pagamenti.In piu’ alla fine dell’assemblea dell’Ati 2 del 24 giugno,è stato approvata un’altra stangata, quella del rimborso del canone di depurazione alle utenze che non hanno il servizio, che secondo loro per legge deve essere pagata dai cittadini che lo hanno!!!
Insomma, tra ieri e oggi, alro che effetto referendum di riduzine delle bollette!!! il connubio letale tra profitto (sperato) e rendita (certa), che determina il nostro sviluppo insostenibile fondato sulla religione della crescita, seguita a tenere in campo i suoi ventriloqui bipartisan. Si fa finta di niente e si ripete che, dopo il referendum, esiste la possibilità di scegliere fra pubblico, privato o misto. Finiamola prima che sia troppo tardi! Dopo il referendum c’è una sola via legittima: quella dei beni comuni che sono incompatibili con profitto e rendita.
MA QUANTO CI VORRA’ ANCORA PER RIAPPROPIARCI DI TUTTO CIO’? 
 IL COMITATO PRO ACQUA GUALDO  

25 giugno 2011
Un bacio avvelenato in piazza a Perugia

Le Forze dell’Ordine, ancora una volta e come sempre, si mostrano sensibili al grido di allarme che la parte sana della città lancia contro il progressivo degrado e la crescente insicurezza. Mercoledì hanno effettuato una operazione in grande stile per “ripulire” le aree più a rischio come il Parco S.Anna, Via Campo di Marte, la Verbanella, la Stazione. I residenti plaudono, mostrano apprezzamento e gratitudine verso gli agenti che operano per la loro sicurezza. Si augurano il ripetersi costante di simili iniziative. Con una vergognosa eccezione: quella di dipendenti della Regione che – ci riferiscono – si sono “distinti” attuando, dalle finestre degli uffici, una squallida contestazione nei confronti delle Forze dell’Ordine che fermavano gli spacciatori in Piazza del Bacio. Temevano per caso la scomparsa del “mercatino” che si svolge sotto le loro finestre? Si battevano per evitare che venisse loro sottratto lo “spettacolo” quotidiano delle contrattazioni di droga  e delle risse che possono ammirare durante le pause che il loro “faticoso” lavoro impone? Non sappiamo quali siano le motivazioni che hanno indotto alla contestazione degli agenti.  Sappiamo però che questa “casta privilegiata”………..– con il proprio vomitevole atteggiamento – ha squalificato l’immagine della massima Istituzione regionale. La Regione non può passivamente tollerare che i propri dipendenti si schierino a difesa dei criminali e contro le Forze dell’Ordine. Se la Presidente Marini c’è…batta un colpo ed assuma esemplari provvedimenti.
Carla Spagnoli  Presidente del Movimento per Perugia

25 giugno 2011
Pian di Porto – Pantalla, troppi rifiuti

Leggevo, su Tam Tam qualche settimana fa, di una iniziativa, pregevole, che coinvolgeva i ragazzi delle scuole per ripulire i muri degli edifici dai graffiti.
Volevo segnalare che una simile iniziativa sarebbe da sponsorizzare per le campagne, sempre più ricettacolo di ogni tipo di rifiuti.
Basta fare una passeggiata lungo la strada che costeggia la E45 tra Pian di Porto e Pantalla per vedere quanta immondizia si è appalesata dopo la potatura degli alberi.
Diffuse discariche a cielo aperto si incontrano su tutto il territorio regionale, pertanto vorrei confidare nella sensibilità delle amministrazioni comunali, provinciali  e regionali per la risoluzione del problema evitando il
rischio che la verde Umbria faccia la fine della Campania felix.
Rossodisera

24 giugno 2011
Una giornata interessante per l’agricoltura al parco 3A di Pantalla

A Pantalla di Todi il Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria si è tenuta ieri una giornata di studio sui servizi innovativi per la sostenibilità ambientale dell’agricoltura umbra e dei servizi forniti, nell’ambito del Programma di sviluppo rurale e della cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo, alimentare e forestale ed, in particolare, si è parlato di iniziative valide, finalizzate a “sviluppare la competitività del settore agricolo, a migliorare gli standard qualitativi dei prodotti, le performance ambientali e la sicurezza sul lavoro delle imprese agricole attraverso il collaudo, l’adozione e la diffusione di innovazioni tecnologiche di processo, di prodotto ed organizzative”.
Gli interventi dell’Assessore Regionale all’Agricoltura, del Preside della Facoltà d’Agraria dell’Università di Perugia, dei ricercatori, dei tecnici e degli imprenditori interessati hanno evidenziato il ruolo d’interfaccia istituzionale che il Parco Tecnologico può e deve svolgere validamente nel contesto di una connessione organica tra l’università, le istituzioni territoriali, la ricerca operativa e le imprese, che renda immediatamente operative tutte le innovazioni e le tecnologie delle biotecnologie nel territorio agroforestale, nell’agroindustria, nell’alimentazione e nel commercio dei prodotti del territorio agroforestale, considerato come un ecosistema di “area vasta” nel cuore verde della Regione.
Un modello di riferimento può essere quello attuato negli Stati Uniti d’America ("extension service"), da migliorare, da adattare alle norme delle istituzioni Italiane ed Europee e da aggiornare alla situazione storica e socioeconomica dei nostri giorni: questo deve essere un impegno da proporre ed attuare in tempi brevi per rispondere alle aspettative di lavoro e di vita di quei giovani ricercatori, professionisti ed imprenditori che con il loro impegno hanno dimostrato di amare il loro lavoro e di essere capaci di realizzarlo con coraggio.
Non possiamo deluderli e dobbiamo impegnarci a dare loro una vera prospettiva vitale, gettando il nostro cuore oltre il muro di gomma dei vetusti interessi di un epoca da archiviare perché ormai obsoleta

 Renato Domenico Orsini
 

23 giugno 2011
Cisl, bene la proposta Buconi per le case di riposo

Case di riposo per autosufficienti: i pensionati cislini umbri, ben convinti della meta da raggiungere. La disciplina in materia di autorizzazione al finanziamento delle strutture dei servizi socio-assistenziali, a carattere residenziale e semi residenziale, per persone anziane autosufficienti regolamentata dalla Deliberazione della Giunta Regionale n.1065 del 26 luglio 2010 e previsto Regolamento dovrà essere adeguata e resa compatibile con la proposta di legge regionale presentata dal Consigliere Buconi. Questa riguarda l’ offerta dei servizi residenziali e semiresidenziali, con particolare riferimento alla previsione di moduli assistenziali differenziati. Nello specifico, le diverse strutture dovranno essere predisposte ad accogliere anche anziani con diversi livelli di non autosufficienza in quanto l’evolversi della condizione di autosufficienza della persona molte volte si trasforma in parziale successiva non autosufficienza. Le norme e le disposizioni in vigore ad oggi, impongono in questo caso un ulteriore allontanamento forzato da un minimo di nucleo affettivo da poco consolidato. La proposta  presentata dal consigliere regionale viene vista con favore dalla Fnp Cisl Umbria, perché non ponga limiti a ciò che è percepito come indispensabile: il controllo e la vigilanza delle strutture residenziali e semiresidenziali. Controllo che la Fnp Cisl Umbria, superando la diffusa indifferenza, ha già posto all’attenzione dell’Assessore regionale competente, Carla Casciarri, chiedendo l’istituzione di apposita commissione che preveda, al suo interno, anche la componente sindacale. Tutto ciò al fine di consentire un controllo costante e specifico per tutte quelle strutture che oggi risultano essere inaccessibili se non alle forze dell’ordine o a corpi speciali in modo tardivo e in casi estremi. Sul tema più generale dell’offerta dei servizi in questione, in una regione come l’Umbria, dove la necessità di incrementare le strutture per accogliere le persone anziane, la Fnp Cisl Umbria, attenta a salvaguardare la cultura del rispetto del pensionato e a favorire il suo mantenimento all’interno nel nucleo familiare, auspica che le autorizzazioni per le nuove strutture impongano progetti contenenti moduli assistenziali diversificati e una normativa sul controllo che sappia vigilare sulla dignità umana. Su questi punti la Fnp Cisl Umbria sarà ferma e determinata nel proprio impegno. La proposta dei pensionati cislini, inoltre, muove le fila per riuscire a concentrare in un unico complesso i servizi previsti come le case quartiere, i gruppi appartamenti e le residenze servite, alle quali vanno aggiunti  moduli per parzialmente non autosufficienti o non autosufficienti. L’efficienza di tali soluzioni è sotto gli occhi dell’opinione pubblica, che vede in qualche realtà privata umbra, particolarmente attenta ai bisogni dei propri ospiti, la realizzazione di strutture all’avanguardia e pronte a dare risposte concrete a quanti ne abbiano bisogno.
Cisl Umbria

23 giugno 2011
Pedaggio: all’assalto d(e)i Cas(t)elli

Il viceministro Castelli non può negare il voto espresso dal Parlamento in merito ad alcuni ordini del giorno che impegnano il governo a rivedere l’idea di un decreto per introdurre pedaggi sulle tratte stradali gestite dall’Anas. Per quanto riguarda la Perugia-Bettolle, un mio ordine del giorno ha espresso in modo chiaro le esigenze di un territorio solo lambito e non servito dalla rete autostradale, spesso chiusa per lavori e comunque inserita in un sistema trasporti stico che non concede ai pendolari e alle famiglie un reale diritto alla mobilità. Il ministro Matteoli farà chiarezza sulla vicenda e sono certo che i cittadini umbri non saranno penalizzati da un pedaggio che sarebbe ingiusto.
On. Pietro Laffranco, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera

23 giugno 2011
Sosta in piazza: Rifondazione sta con "Cittadini Protagonisti"

La Giunta comunale accolga la proposta lanciata dall’Associazione Cittadini Protagonisti sulla possibilità di prevedere la sosta breve sul lato destro di Piazza del Popolo.
Il testo della petizione è pienamente condivisibile sia in merito alle critiche al varco elettronico sia per quanto riguarda la necessaria tolleranza per chi accede al centro storico soprattutto in una fase economicamente difficile per gli esercizi commerciali.
Ci preme ribadire il netto dissenso con le scelte della Giunta Ruggiano in merito alla regolamentazione dell’accesso e la sosta nel centro storico. Siamo convinti anche noi che la pedonalizzazione dell’acropoli sia un obiettivo importante ma non si può prescindere dalla dotazione di infrastrutture che ne rendano agevole la fruizione.
Di fatto la proposta di consentire e regolamentare la sosta breve sul lato destro di Piazza del Popolo prende atto di una situazione già esistente.
Per questo assicuriamo massimo sostegno in tutte le sedi istituzionali affinché la proposta di Cittadini Protagonisti abbia la dovuta attenzione da parte del Sindaco e della Giunta.
Andrea Caprini – consigliere comunale Rifondazione Comunista

23 giugno 2011
Acqua pubblica, dopo la vittoria al referendum

Lo straordinario risultato dei referendum dimostra la forte volontà della popolazione di riappropriarsi dei beni comuni, di rivendicare i diritti umani fondamentali nei confronti di un sistema di vita come quello attuale basato sulla mercificazione e l’unica legge del profitto! Sull’acqua le donne e gli uomini di questo paese hanno deciso no alla privatizzazione e per una gestione pubblica e partecipata.
Anche in Umbria è stato raggiunto il quorum regionale con punte di partecipazione al voto che in alcuni comuni hanno raggiunto anche il 70% e con una percentuale di si che ha superato il 95%!
Perugia, comune capofila dell’ATI 2, ha avuto più del 61% dei votanti con 95,19% di Si, Terni comune capofila dell’ATI 4 58,97% dei votanti con 95,63% di Si, Foligno Comune capofila dell’ATI 3, 58,52% di votanti con 95,45% di Si; Città di Castello Comune capofila dell’ATI 1, 59,0% di votanti con 95,73% Si, per non parlare di altri comuni come Allerona 70,36% di votanti e 98,12% di SI e altri come Orvieto, Gubbio, Scheggia e Pascelupo, Umbertide che hanno superato la media nazionale!
I tre gestori della regione in Umbria sono Umbra Acque, partecipata da ACEA, SUEZ E CALTAGIRONE; Servizio Idrico Integrato Terni nella quale per vie traverse entra anche li ACEA e Valle Umbra Servizi in house, tutte Spa che hanno prodotto aumenti stratosferici di tariffe, tanto che l’Umbria è la 3 regione d’Italia, perdite sulle reti fino al 47%, nonchè distacchi, depurazioni inesistenti, problemi di inquinamento di allumino e non solo, deroghe sull’arsenico, mancanza di controllo sulla qualità.
Come primo passo, nel rispetto della volontà popolare, vogliamo che gli amministratori di questa regione, che hanno espresso tanta soddisfazione in piazza per il successo dei referendum, provvedano immediatamente al ricalcolo quindi alla diminuzione delle attuali tariffe senza la quota del profitto, così come abrogato con il quesito referendario n. 2.
I risultati dei referendum ci dicono che ACEA e i privati se ne devono andare, che è necessario trasformare le SpA in soggetti di diritto pubblico aperti alla partecipazione ed al controllo dei comitati cittadini interessati.
Ci dicono inoltre che è urgente per i Comuni e le Provincie che non lo hanno ancora fatto e per la Regione dell’Umbria che si facciano le modifiche degli statuti con l’indicazione che il servizio idrico è di interesse generale e privo di rilevanza economica e deve essere gestito con il controllo e la partecipazione dei cittadini.
E’ urgente inoltre aprire dei tavoli di partecipazione dei comitati con gli Enti Locali e con gli ATI
L’acqua è acqua e non si tocca! Fuori ACEA dall’acqua Umbra!
SI SCRIVE ACQUA E SI LEGGE DEMOCRAZIA!
 

Comitato Umbro Acqua Pubblica -Elisabetta De Persio-Referente regionale

 

22 giugno 2011
Primarie di coalizione a Todi per il 2012

Le segreterie tuderti di Italia dei Valori, Movimento Repubblicani Europei, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Democratico, Partito Socialista Italiano, Sinistra Ecologia e Libertà, riunitesi in data 21 giugno 2011, dopo vari incontri di confronto, hanno individuato un percorso di lavoro comune della coalizione di centrosinistra per la condivisione di un progetto unitario in vista delle elezioni amministrative del 2012.
L’obiettivo è quello di sviluppare un programma di governo alternativo a quello del centrodestra, che, a partire dal contributo dei partiti politici del centrosinistra, sappia coinvolgere e rendere protagonisti quanti ritengono indispensabile un cambiamento per la città, ponendo al centro soprattutto il futuro, i giovani, il lavoro, le donne, l’ambiente, la qualità della vita, le imprese, i bisogni dei più deboli.
Per questo le segreterie politiche dei partiti aderenti hanno concordato sulla necessità di avviare dei gruppi di lavoro tematici, a partire dalle recenti iniziative di ascolto dei cittadini portate avanti da singole forze politiche.
Le stesse segreterie hanno individuato lo strumento delle primarie di coalizione quale percorso per mettere al centro la partecipazione dei cittadini e giungere, in tempi brevi, alla scelta del candidato sindaco, impegnandosi a lavorare fin da subito ad un quadro di regole certe e condivise per lo svolgimento del confronto.
Le segreterie tuderti di: Italia dei Valori, Movimento Repubblicani Europei, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Democratico, Partito Socialista Italiano, Sinistra Ecologia e Libertà

19 giugno 2011
Il fascino particolare della strada per Cordigliano

Non capita spesso a noi cittadini di Todi di sentirci soddisfatti dell’operato dell’amministrazione comunale; ma quando ciò accade è bene darne la più ampia dimostrazione, diciamo che il mio intento è di “rilavare i panni puliti in pubblico”, visto che mi è stato caldamente consigliato di lavare quelli sporchi in famiglia.
Da anni chi abita alla Canonica vive nel più completo abbandono stradale (e non solo), con buche che sono diventate crateri e rattoppi che si sovrappongono a rattoppi: non c’è più un pezzetto di fondo stradale decente. Bisogna sempre aver fiducia e poi, per chi ci crede, i miracoli accadono.
Da un po’ di giorni quella che era una decorosa strada bianca è diventata una superstrada. Sto parlando della ormai ex stradina che mette in comunicazione la provinciale vecchia Orvietana con la comunale di Canonica, altezza bivio per Cordigliano: massicciata rifatta, asfaltatura tipo biliardo, cunette e scoli a regola d’arte, paletti catarifrangenti ad alta sequenza ed impeccabile segnaletica orizzontale.
I malpensanti diranno subito “Sì, ma perché cominciare da una stradina secondaria e non dalla via principale che collega Todi a Doglio e Montecastello?” A suo tempo erano state raccolte anche molte firme per sollecitare l’intervento del comune. Comunque è stata certamente un’eccentrica scelta di priorità, ma “honi soit qui mal y pense”. Per completezza di cronaca devo anche aggiungere che quando ci si era trovati in piena emergenza piogge e dalla via principale di Canonica veniva giù un torrente di acqua e pietrisco, nonostante le innumerevoli richieste di intervento, gli unici operai comunali al lavoro li abbiamo trovati sulla suddetta stradina (sabato 13 dicembre 2008). Avrà un fascino particolare!
Ma, bando alle maldicenze, sicuramente tra poco l’amministrazione comunale ci comunicherà la data dell’inizio lavori della via centrale di Canonica ed anche noi poveri mortali avremo la nostra bella strada. Anzi, ora mi viene un dubbio: ma se una stradina collaterale è diventata una superstrada la via principale si trasformerà in un’autostrada del sole bis? Troppa grazia sant’Antonio.
Fara Loiacono

19 giugno 2011
Vademecum per gli insegnanti

Alla fine del mese di Maggio si è conclusa l’Assemblea dei Vescovi italiani e, nell’occasione, il Presidente Card. Bagnasco, nella conferenza stampa, ha inserito, tra i valori non negoziabili, la libertà di educazione che fa parte del “ceppo sul quale s’impiantano e germogliano tutti gli altri valori”.
Per i Vescovi italiani “L’educazione è il fulcro prospettico e l’impegno prioritario delle diocesi italiane nel decennio corrente: ciò impone un’attenta analisi delle dinamiche culturali in cui essa è chiamata a vivere. È fondamentale affrontare il discorso culturale per giungere a una proposta di fede, in una società nella quale il pensiero individualistico trasforma la libertà in privilegio del più forte e conduce alla deriva dell’indifferenza”.
Poniamo l’accento su due concetti che da sempre fanno parte della dottrina sociale della Chiesa e che sono condivisi dagli studiosi che si occupano di educazione: la condivisione e la testimonianza.
La condivisione:
Non vi è dubbio che la riflessione sulla problematica educativa non può considerarsi di esclusiva competenza degli “addetti ai lavori educativi istituzionali”, ma richiami la responsabilità di tutti gli operatori culturali e sociali, delle istituzioni pubbliche e religiose, delle comunità familiari, di tutte le aggregazioni sociali.
La condivisione non comporta, come ovvio e giusto che sia, abbandonare la propria visione esistenziale, ma mettere insieme le molteplici differenti competenze per superare eventuali steccati alla ricerca dei valori che uniscono.
Soltanto una riflessione condivisa nel rispetto reciproco e in un costante dialogo, può costituire premessa indispensabile per una risposta concreta alle molteplici sfide che la cultura odierna pone all’educazione.
Questo lavorare insieme diventa anche esigenza primaria per affrontare le patologie e le mancanze educative, che sempre più incidenti sui processi di crescita, impongono una rivisitazione antropologica e metodologica dell’educazione e per superare il comune sentire circa le difficoltà di educare, istruire e formare.
In particolare nella scuola che registra un numero sempre più elevato di operatori scoraggiati dai risultati conseguiti nonostante il quotidiano impegno professionale, lavorare insieme potrebbe essere un’occasione per offrire percorsi di progettualità educativa tali da coinvolgere le tante energie “nascoste” (o sommerse ?) ma ancora disponibile per una nuova stagione d’impegno.
La testimonianza:
Ogni educatore è consapevole, per esperienza, che l’atto educativo è fondato su un rapporto che coinvolge in toto i due protagonisti, che in tale atto “giocano” se stessi; esso è, quindi, fondato, in modo inestricabile, sulla persona che testimonia e sul suo profondo e onesto coinvolgimento.
È per questo che il processo educativo esige un forte rapporto interpersonale nel quale il ruolo dell’educatore è ovviamente centrale perché i giovani hanno bisogno di figure di riferimento autorevoli che diano speranza al loro futuro.
Restringendo il campo alla scuola, la testimonianza dell’operatore scolastico si colloca all’interno della sua professione che si caratterizza nel sapere, nel saper fare, nel sapere essere.
L’operatore scolastico, qualunque sia il suo ruolo, deve dimostrare di conoscere le norme che regolano non solo la sua attività ma anche la vita sociale e osservarle e, nell’ambito delle sue competenze, farle osservare.
Per testimoniare non è necessario compiere gesti eccezionali ma fare il proprio dovere nella quotidianità.
E, grazie a Dio, sono moltissimi gli operatori scolastici di elevata moralità professionale e di vero esempio per tutti.
Esistono, però, anche i pochi che non fanno certo onore al corpus professionale della scuola.
Esemplificando, ad esempio, non danno una buona testimonianza quanti propongono o avallano un orario scolastico con la logica del “Cicero pro domo sua” non pensando agli studenti, quanti giungono in ritardo alla lezione, pretendendo che  gli allievi lo facciano, quanti escono dall’aula per parlare col cellulare che legittimamente impediscono di usare al proprio allievo e quanti, durante la pausa didattica, invece di controllare e dialogare con gli studenti, vanno a fumare in una parte recondita dell’edificio scolastico.
Quali valori trasmette chi, facendo una supplenza in una classe diversa dalla sua, si legge il giornale e non utilizza quel tempo per cui è pagato spendendo il suo sapere per le competenze dei ragazzi che ha di fronte e chi, alla fine della giornata di lavoro, fa uscire gli studenti, un quarto d’ora prima, approfittando anch’egli per giungere prima a casa?
Non danno una buona testimonianza quanti  negano il voto trasparente e immediato al proprio studente appena interrogato, quanto lo lasciano andare libero di girovagare per città straniere durante un viaggio d’istruzione, e quanti, avendo convinto i propri studenti a inserire il crocefisso in classe, non sono capaci di perdonare i propri simili. Dimostra una vera moralità professionale e civile il docente che vuole educare i suoi studenti senza tenere conto della loro biografia cognitiva, delle profonde ingiustizie e delle sperequazioni che, tradendo la Costituzione italiana, impediscono che la scuola sia veramente “un mondo di giustizia” o chi permette che gli studenti si sottraggano ai loro doveri pensando di farli più felici e rendere più gioiose le loro giornate dimenticando che educare significa offrire gli elementi basilari del vivere civile anche se ciò costa sacrificio? E che dire dei dirigenti e dei docenti che trasformano o permettono che l’aula e/o i collegi diventino luoghi di contestazione non curandosi, spesso, dei vincoli di legge o non spendono una parola di vera condanna contro le occupazioni delle scuole che costituiscono un momento distruttivo della scuola pubblica e impediscono di fruire del diritto all’istruzione quanti vorrebbero lavorare?
L’operatore scolastico, innanzi tutto e alla luce di quello che sta capitando a livello nazionale, deve sapere e credere che anche lo stile di vita di una persona parli e che quindi, per riuscire ad ascoltare e educare deve essere un esempio per la sua moralità e per i valori che incarna. 
Giuseppe Luca-Palermo

16 giugno 2011
Gli sportivi di Todi piangono la morte di Mario Coarelli

Caro Mario,
scusami tanto se in queste poche righe, non potrò esprimerti fino in fondo la gratitudine e l’affetto che merita il tuo ricordo.
Mi è impossibile non tornare indietro nel tempo quando bambini tenevamo in mano per la prima volta un pallone da Basket sotto gli occhi attenti del nostro primo istruttore.
Ti mettesti subito in luce per la Tue innate doti e la grande precisione al tiro che si accresceva giorno dopo giorno grazie ad ore ed ore di allenamenti che te e  Pio passavate al campo  dell’oratorio Mario Ferdinandi, con il papà,  Prof. Claudio che in disparte ai margini del campo, con la sua immancabile sigaretta, vi seguiva con  sguardo vigile e severo.  Il tempo passava e Tu, Mario diventavi sempre più bravo tanto che il “Momo” ti faceva disputare tutti i campionati giovanili e Tu eri sempre pronto e le partite le vincevi da solo. Così  a quindici anni ci fu il Tuo debutto in prima squadra dove, a dispetto della  giovane età,  già ti rendevi protagonista e rispettato anche dai senatori tuoi compagni. Quando arrivò la chiamata di una squadra di serie A, la famosa Italcable che si era trasferita a Perugia,  fu per tutti noi una grande gioia, uno di noi, il migliore, avrebbe calcato i campi più importanti d’Italia. Se pur ancora giovanissimo ti eri fatto uomo e un grande giocatore, apprezzato da tutti per la Tua intelligenza e correttezza. Poi improvvisamente l’impossibilità di proseguire il Tuo percorso di atleta per questo Tuo cuore bizzarro, ma non ti sei scoraggiato, amavi troppo la Pallacanestro ed hai iniziato con successo la carriera di allenatore che ti a fatto apprezzare per le tue doti umane e la tua signorilità anche in altre compagini della nostra regione.  Le nostre strade si sono divise, poi ci siamo ritrovati e quando l’anno scorso in un momento per noi difficile ti abbiamo chiesto aiuto non hai esitato a venire in nostro soccorso senza porre nessuna condizione, nella piena condivisione di  un progetto comune. In questo ultimo anno  abbiamo tutti noi potuto apprezzare  le tue grandi doti umane, la Tua bravura tecnica e  il tuo comportamento esemplare, abbiamo insieme creato di nuovo un grande gruppo, il nostro intento era di continuare in questo progetto con i nostri ragazzi di Todi, con Claudio e Andrea tuoi adorati nipoti che sognavi veder giocare insieme, con Ciccino, Alcio, Vencio, Mauro, Castro, il Grease e tutti gli altri.
Siamo tutti qua, sarai sempre con noi. Cercheremo di non deluderti, abbiamo un ottimo motivo per farlo.
Ci mancherai tanto caro Mario, i tuoi insegnamenti tecnici e umani saranno il nostro bagaglio per il futuro,  la tua lealtà e la tua sportività saranno di esempio per i nostri figli.Ti abbiamo voluto bene. Continueremo a volerti bene per sempre.
Ciao Mario Grazie
ASD Basket Todi

La ferale notizia è arrivata a tarda sera. E’ stato come un fulmine a ciel sereno. La morte arriva quando meno te la aspetti. Con Mario Coarelli se ne va un grande del Basket Todi, da giovane aveva giocato, riscuotendo un successo grandioso. Era ritornato con enorme soddisfazione a guidare la squadra del Basket come allenatore, completamente rinnovata, fatta di tanti giovani, tutti con la grande passione di giocare, aveva accettato questo bell’ incarico con grande gioia e determinazione. Quanti progetti aveva in mente per la sua squadra, infiniti, sul suo viso sempre sorridente, si notava la felicità nel vedere giocare questi ragazzi, sempre pronto a dare consigli per migliorare il modulo tecnico. Oggi  mi sento di ringraziare Mario, per aver, con gentilezza e garbo dato a mio figlio Matteo, giocatore fin da piccolo, consigli utili per il raggiungimento di un obiettivo, cioè vincere la partita di Basket. Ciao Mario, la città di Todi e il tuo pubblico ti sarà grato, per tutto ciò di positivo che hai saputo donare.
Giancarlo Castrini

16 giugno 2011
Apocalisse now, per le strade di Spoleto contro……l’erba

Questa mattina, giovedì 16 giugno 2011, dalle 06:50 alle 07:20, un operatore di una società che opera sul territorio (Ase o Vus, non è stato possibile verificare) ha abbondantemente irrorato la pavimentazione stradale ed i lati, fino 1-2 metri di altezza, di Via San Niccolò nel centro storico di Spoleto, con una sostanza erbicida. Non solo: il furgoncino “ape” sul quale era montata l’attrezzatura è stato mantenuto in moto per tutto il tempo dell’operazione ed è stato condotto  su e giù per la stretta e ripida scalinata pedonale, producendo anche un elevato inquinamento acustico e da gas di scarico.
Questa stradina pedonale, che collega Via Quinto Settano con il complesso di San Nicolò in Via Elladio, è colonizzata da una piccola flora erbacea e muscinale di nessun intralcio alla locomozione ma di gradevole integrazione estetico-ecologica.
Via San Niccolò è, invece, intensamente frequentata da bambini che, accompagnati da genitori e parenti, la scendono e la salgono da e per il complesso scolastico delle Maestre Pie Filippini; queste ultime, le Suore della Sacra Famiglia e alcune famiglie abitano il luogo e le abitazioni prospettano sulla stradina.
L’intervento, del quale sono stato testimone diretto, ha tutte le caratteristiche di inutilità, pericolosità e costosità, ormai molto frequenti, che si rilevano nell’approccio all’ambiente del territorio spoletino
Bernardino Ragni Presidente di ITALIA NOSTRA ONLUS Sezione di Spoleto

 
15 giugno 2011
Porta Romana, ci siamo già attivati

Lasciano abbastanza perplessi le considerazioni che il Partito Democratico esprime in merito al rischio di depauperamento del quartiere di Porta Romana a seguito della chiusura del vecchio ospedale. Nell’ottica di addebitare sempre ad altri proprie mancanze, dimenticando che l’attuale Amministrazione di Todi sta pressando e sollecitando da mesi la Regione Umbria e l’Asl affinché trasferisca in tempi rapidi i servizi sanitari distrettuali e di base oggi situati altrove, sembra di assistere alla solita tracotanza: ora ci pensiamo noi!
Dove erano questi signori quando l’amministrazione comunale ha più volte chiesto al direttore della Asl di riferire al Consiglio Comunale sui tempi e sulle modalità affinché il riutilizzo in parte del vecchio ospedale avvenisse in tempi rapidi? C’è chi ha preferito partecipare alle riunioni di ben identificati partiti ignorando i luoghi istituzionali, non va dimenticato. Oppure c’è da pensare che, giocando sulle necessità della collettività tuderte, qualcuno del Partito Democratico specula sulle varie problematiche per apparire poi in una veste di salvatore della patria ? Oggi i cittadini tuderti non hanno più timori né riverenze per chi gestisce il potere come strumento e non come fine per il bene comune. Le elezioni comunali del 2007 hanno messo in evidenza molto bene questo aspetto. Le baronie o i feudi sono finiti. In questa prospettiva ci siamo già attivati perché i cittadini di Porta Romana ed in particolare gli operatori economici non abbiano a soffrire i ritardi della burocrazia regionale. Le critiche pretestuose le lasciamo a chi non ha argomenti validi, ma solo demagogia. E poi non erano “quegli amici” del Partito Democratico  che siedono in alto nelle sfere burocratiche della Asl ad aver ordinato la chiusura dello storico portone dell’Ospedale di Todi facendo entrare i cittadini per i servizi rimasti da una porta secondaria?”.
Moreno Primieri – vicesindaco Todi

14 giugno 2011
Ecco come Regione e Comune rispondono ai bisogni dei cittadini!

Assistiamo sempre più spesso alle disperate richieste di aiuto delle famiglie dei malati di SLA e di altri tipi di gravissime invalidità. Non riescono a far fronte alle spese necessarie per la loro assistenza. Chiedono un sostegno alla Regione. Lo stesso che Regioni civili del nostro Paese garantiscono ai propri malati. La Giunta di sinistra fa orecchie da mercante. Catiuscia Marini, Presidente della Regione, nonché "Responsabile" (a tempo zero e i risultati si vedono) della Sanità dell’Umbria, preferisce coltivare l’hobby della "politica estera". Sperperando i soldi dei contribuenti, si reca in visita ufficiale in Israele e Palestina. Dubitiamo che abbia l’autorevolezza necessaria per contribuire al processo di pace. Dello stesso avviso devono essere i governanti israeliani che – in concomitanza con la sua visita – hanno pensato bene di non farsi trovare e andare a Roma. Perché i soldi di queste "inutili gite" non li usa per il "sociale"?
Quanto a risposte puntuali il Sindaco Boccali non è da meno. A Perugia anche le frazioni, come il Centro Storico, patiscono fortemente il degrado e l’insicurezza. Specialmente quelle in forte espansione come Castel del Piano i cui abitanti chiedono più presenza delle Istituzioni e maggiore sorveglianza. Boccali e la sua Giunta sono tempestivamente intervenuti: hanno chiuso la sede dei Vigili Urbani di cui la popolosa frazione era dotata. Di male in peggio !
Carla Spagnoli – Presidente del Movimento per Perugia

14 giugno 2011
Dai referendum una spinta per il futuro sostenibile dell’Umbria

Il risultato elettorale raggiunto dal referendum in Umbria, con il 59,2% di affluenza, ha dimostrato che i cittadini umbri vogliono partecipare alle scelte politiche che riguardano la tutela e la gestione delle risorse ambientali, in quanto le considerano un bene collettivo di primaria importanza. Con un secco no alla costruzione di pericolose centrali nucleari nel nostro paese e alla privatizzazione dell’acqua hanno evidentemente espresso preferenza per le energie pulite e sicure da fonti rinnovabili ed una gestione efficiente del servizio idrico da parte del pubblico.
A questo punto ci aspettiamo che le amministrazioni locali umbre, dalla Regione ai Comuni, legittimino il risultato elettorale con un chiaro impegno dando il giusto spazio e gli strumenti adeguati alla riduzione dei gas serra, al risparmio energetico, all’efficenza energetica e allo sviluppo delle energie rinnovabili e ad assicurare una gestione totalmente pubblica ed efficiente dei servizi idrici.
L’associazione ambientalista ritiene fondamentale una sostanziale revisione del Piano Energetico Regionale che consideri prioritarie la generazione distribuita, ovvero la diffusione di impianti solari termici o fotovoltaici su tutti i tetti degli edifici, la progettazione di impianti eolici, a biomasse o idroelettrici integrati nel paesaggio, la drastica riduzione del fabbisogno per il riscaldamento domestico attraverso una ristrutturazione bioclimatica diffusa. E che avvii un percorso di dismissione di quegli impianti di produzione energetica da fonti fossili obsoleti e pericolosi per la salute dei cittadini come è ad esempio la centrale a carbone di Bastardo.
Per quanto riguarda l’acqua sarebbe opportuno cominciare con l’affermare nello statuto regionale e in quello dei comuni che è un diritto umano fondamentale e non può essere sottoposta alla legge del mercato.
Quindi chiediamo che nella nostra regione si riveda il modello di gestione dei servizi idrici. Non dobbiamo dimenticare che l’acqua è una risorsa limitata e come tale va gestita mettendo in atto politiche di efficienza e risparmio, puntando sull’ammodernamento della rete di distribuzione che risolva il problema della dispersione, sull’allungamento della rete fognaria, che attualmente copre il 77% della popolazione e sull’adeguamento del sistema di depurazione, del quale sono privi 199 mila cittadini, l’adozione di tecnologie appropriate come il riuso delle acque reflue depurate per l’irrigazione e le lavorazioni industriali, con tutti i vantaggi economici e ambientali che tali pratiche comportano.
Alessandra Paciotto – presidente di Legambiente Umbria

13 giugno 2011
La soddisfazione di aver raggiunto il Quorum!

Il Quorum è stato raggiunto! Tutto questo è semplicemente MERAVIGLIOSO!  E da ogni punto di vista: sia per la sostanza dei problemi che risolve sia per il livello di partecipazione della gente (non ricordo di preciso ma mi sembra che siano 20 anni che non si raggiungesse). Mai come nell’ultimo mese ho visto nei social-network  tanta gente mobilitarsi per un fine comune; allo stesso modo, frequentando Todi, mai ho sentito tanto interesse come per i quattro quesiti referendari. Per troppo tempo ho sentito dire, sia nei piccoli che nei grandi sistemi, che gli italiani sono disinteressati e svogliati rispetto alla politica. Questo Referendum  dimostra che non è così. Gli italiani infatti hanno lanciato un SEGNALE  CHIARO e PRECISO: "NOI CI SIAMO e VOGLIAMO CONTARE!"
Non possiamo sottacere che la gente ha dato anche un segnale preciso sul piano squisitamente politico anche se i partiti sbaglierebbero se strumentalizzassero troppo a fondo i risultati. CAVALCARE L’ONDA del QUORUM significa, a parer mio, innanzitutto pensare seriamente ad un dopo-Berlusconi fondato su di un programma per l’ambiente preciso e affidabile. Come? Semplice. Intanto mettendo a punto risposte riformatrici, come punto di inizio, proprio ai quattro quesiti su cui siamo stati chiamati a votare.
Prendiamo il Nucleare: è chiaro che l’Italia in questo momento deve sempre più investire in energie rinnovabili aumentando la produzione di energia anche tramite idroelettrico e geotermico. Per quanto riguarda l’acqua invece di privatizzare è ora che  questo bene comune  sia sì garantito ma anche TUTELATO tramite una gestione intelligente e senza sprechi sia del prodotto che di soldi. Sul legittimo impedimento è vero che c’è poco da dire perché"la legge è uguale per tutti!”, ma io credo che sia di fondamentale importanza che i cittadini italiani riacquistino fiducia e rispetto nei confronti dei politici.
Concludo dicendo che mai come in questi due giorni sono stato fiero di essere italiano (e anche, se me lo consentite, ECODEM).
Andrea Vannini

13 giugno 2011
Disuniti alla meta

Ci siamo puntualmente presentati, in data 13/6/2011, all’incontro sindacale convocato dall’Amministrazione Comunale di Todi, per riprendere la discussione sull’organizzazione del lavoro serale, legato al periodo estivo, della polizia municipale.
Con notevole sorpresa, abbiamo appreso dal Sindaco, nella sua introduzione, che su questa specifica problematica, alla totale insaputa della CGIL, non solo CISL – UIL e CSA, avevano proclamato lo stato di agitazione, ma che addirittura si era già consumato il tentativo di conciliazione presso la prefettura di Perugia.
Azioni queste, delle altre Organizzazioni, che ormai non ci meravigliano più e che dimostrano solo la coerenza in Umbria come a Roma dove il metodo è sempre lo stesso: escludere la CGIL dai tavoli di trattativa!
Lo sappiamo, siamo un sindacato scomodo per tutti, per le altre Organizzazioni e anche per le controparti, ma questa volta in ballo non c’è la diversità delle opinioni o delle idee che, come sosteniamo da sempre, vanno poi sottoposte al giudizio dei lavoratori, ma una correttezza e un rispetto reciproco sul quale non transigiamo affatto.
Ai lavoratori interessati diciamo di diffidare da chi, pur di accaparrarsi una delega in più si presenta come “il salvatore della patria”, promettendo a destra e a manca, facendo finta che per quello che riguarda i dipendenti pubblici tutto sia come prima dei cosiddetti decreti Brunetta.
Il blocco dei contratti, della contrattazione decentrata, l’impossibilità di implementare il fondo del salario accessorio a partire da gennaio del 2011, non sono invenzioni né delle Amministrazioni Locali, tantomeno della CGIL, che è stata la sola Organizzazione che ha contrastato questi provvedimenti con la mobilitazione e con la lotta, mentre altri invece plaudivano e continuano ancora a farlo alle scelte del Governo.
Per quello che ci riguarda continueremo ad essere il sindacato di sempre e a svolgere il nostro ruolo in tutti i posti di lavoro, quindi anche al Comune di Todi, dove la CGIL, insieme ai delegati aziendali anche di altre organizzazioni che si sono susseguiti nel tempo, ha garantito ai lavoratori tutti, ma soprattutto agli addetti della Polizia Locale, una contrattazione degna di tutto rispetto.
E’ con questo spirito che daremo il nostro contributo per una conclusione positiva anche di questa vicenda, ma senza ricorrere a scorciatoie, nel pieno rispetto delle Leggi, dei Contratti di lavoro e dentro una omogeneità di trattamento che sia per tutti i lavoratori dell’Ente.
F.P. Cgil- Il Segretario Generale Ivano  Fumanti


12 giugno 2011
E io…pago!!

Risparmio energetico e politiche ambientali, questi termini riempiono le bocche e i programmi dei politici ormai da qualche anno. Sul risparmio in generale poi questa Amministrazione comunale ha basato molta parte del suo governo, basta leggere le dichiarazioni del Sindaco di questi giorni sull’intenzione di tornare nel circuito dello Stabile dell’Umbria per la stagione teatrale data la diminuzione degli abbonamenti di quasi il 70%, ma come? L’Assessore Bergamini si era tanto vantata del grande risparmio ottenuto passando dal meglio del panorama del teatro italiano a quattro spettacoli di serie B! Allora nessuno si era preoccupato della qualità dell’offerta.
Considerate tutto ciò e pensate ora a quelli che sono ormai assodati come comportamenti corretti da tenere per ridurre i danni ambientali e gli sprechi, ad esempio chiudere l’acqua mentre si passa lo spazzolino o spegnere sempre la luce quando si va da una stanza all’altra, quello che oggi tutti insegnano ai propri bambini.
Bene, consapevole di questo ieri sono rimasta spiacevolmente colpita per ben due volte dal comportamento dell’Amministrazione comunale e mi piacerebbe avere delle spiegazioni, se ci sono.
Quando sono uscita sulla piazza alle 16:00 circa l’illuminazione comunale brillava accesa in pieno giorno, come mai?
Ma il meglio l’ho visto più o meno 9 ore più tardi. Premesso che è dal 2 Giugno che fa almeno un acquazzone al giorno e che ieri è stata una delle giornate più piovose, intorno alle 01:00 ho visto accendersi gli irrigatori di sinistra del pratino della Consolazione che hanno sprecato un’enorme quantità d’acqua per almeno mezz’ora per bagnare l’erba già zuppa, quando si sono spenti sono partiti quelli di destra e via a buttare invano un bene prezioso come l’acqua!
Perché?
Come mai si è tanto attenti a tagliare i servizi e poi si spreca così invano?
Io faccio la mia parte, sto attenta a limitare l’inquinamento e gli sprechi ma se poi c’è chi fa errori così clamorosi è difficile compensarli!
Camilla Todini

10 giugno 2001
Come si arriva all’ospedale di Pantalla?

I sottoscritti consiglieri del gruppo del Partito democratico presentano la seguente interrogazione urgente.
PREMESSO
che nei giorni scorsi si è completato il trasferimento dei servizi e reparti ospedalieri dalla struttura di Porta Romana al nuovo Presidio  comprensoriale di Pantalla di Todi;
che si rende necessario ed urgente adeguare la cartellonistica stradale di indicazione della nuova sede;
CONSIDERATO
che tale compito spetta all’Amministrazione comunale di Todi per la parte del suo territorio;
Interrogano il Sindaco per sapere:
– se, oltre ad occuparsi di polemizzare ogni giorno con la ASL e la Regione, intenda attivarsi per provvedere all’adeguamento, modifica ed integrazione della cartellonistica stradale indicante il nuovo presidio ospedaliero;
– se, oltre a trasformare (vergognosamente) l’Amministrazione comunale di Todi in un ufficio del pubblico ministero e questo consiglio in un’aula giudiziaria su questioni che nulla hanno a che vedere con i compiti dei consiglieri e della Giunta e soprattutto con i bisogni e le necessità della comunità, intende procedere in tempi brevi onde evitare inconvenienti ai cittadini medesimi, soprattutto se non residenti nel nostro Comune.Si richiede risposta urgente (scritta e orale), ma soprattutto un intervento immediato.
Gruppo consiliare del Pd- Todi

10 giugno 2011
Pedaggio sulla Perugia-Bettolle anche per i residenti

L’ Adiconsum regionale dell’Umbria esprime estrema contrarietà alla proposta avanzata dall’Anas di far pagare il pedaggio nel raccordo stradale Perugia – Bettolle anche ai cittadini residenti.
Non si vuol mettere in discussione il fatto che quel tratto di strada oramai usato come variante per i mezzi, in particolare quelli pesanti, che vanno verso Bologna e comunque nel nord Italia, abbia un livello di usura elevatissimo e, comunque superiore a quanto inizialmente previsto in base ai livelli presunti di traffico.
I cittadini umbri già da tempo vivono il disagio di questa situazione in termini di inquinamento acustico e dell’ aria, già pesantemente contestati all’Anas da vari comitati di cittadini e scientifici.
Pensare oggi di aggravare questa situazione scaricando sulla collettività regionale i costi procurati da anni di superficialità e non curanza nel gestire il problema è quanto meno bizzarro.
Perché gli umbri dovrebbero caricarsi i costi di situazioni e ritardi dovuti più al modo come si fanno le cose che alla sostanza dei problemi?
Cosa dicono (e più che altro cosa fanno) gli enti locali rispetto a questo nuovo balzello che costringerebbe i cittadini a pagare solo per muoversi? C’è rimasto solo di pagare per respirare ma forse non siamo lontani .
Non possiamo e non vogliamo essere d’accordo su questa impostazione, vorremmo conoscere le motivazioni, se mai esistenti, della scelta che non potranno essere solo di carattere economico a meno che non ci si dimostri che l’Anas è uno di quei enti (l’unico?)  che in questi anni ha fatto una politica di grandi risparmi ma, ugualmente, non ha risorse per investire in ammodernamenti e sicurezza.
L’Adiconsum crede che c’è una sola parola per valutare “l’eccezionale soluzione” pensata da Anas, VERGOGNA.
Il segretario generale Adiconsum Umbria Francesco Ferroni

10 giugno 2011
I giovani democratici tuderti ed il bilancio preventivo del Comune 

Martedì 31 Maggio alle ore 18:30 si è svolto il Consiglio Comunale durante il quale si è discusso il bilancio preventivo 2011 ed approvato con 11 voti favorevoli e 9 contrari.
Dalle “linee di indirizzo politico del Bilancio preventivo 2011” emerge una totale superficialità e scarsità di proposte a favore dei giovani Tuderti.
Infatti nell’ “Area Giovani” non si evidenziano novità, non ci sono nuove proposte ma servizi già in essere.
In un periodo di difficoltà economica evidente, era auspicabile l’introduzione di maggiori aiuti a favore di ragazzi e ragazze che intendano aprire nuove imprese nel nostro territorio.
Ci aspettavamo la concessione di strutture di proprietà comunale per la realizzazione di attività ricreative quali pittura, fotografia, musica ed altro, magari affidando questo servizio alla gestione autonoma di associazioni giovanili senza scopo di lucro.
Ancor più grave e di maggior rilievo è che quanto scritto nella relazione in merito alla funzionalità della Consulta dei Giovani, organo teso a promuovere la partecipazione giovanile alla vita pubblica e amministrativa della città, così da creare una Todi a misura di ragazzi favorendo lo sviluppo e il dialogo fra organi politici ed i giovani, è stato del tutto disatteso.
Auspicavamo se non altro che la Consulta dei Giovani fosse stata resa partecipe, coinvolta tramite idee da proporre e pareri, in quanto crediamo sia necessario ed importante la partecipazione dei giovani al dialogo e alla vita politica;  tutto ciò non è avvenuto.
Prendiamo così atto che questa amministrazione di centrodestra non ha nulla da proporre ai giovani di questa città e persiste sorda nell’ascoltarli.
Giovani Democratici Todi

10 giugno 2011
Migliorare i Cup

Organizzazione del C.U.P. secondo criteri di trasparenza, disponibilità e capacità di dare esaurienti risposte ai pazienti che vi si rivolgono per le prenotazioni. Che sono molto spesso anziani e non hanno l’obbligo di essere colti per star male e per districarsi negli oscuri meandri delle varie problematiche che si trovano ad affrontare. Non è tollerabile che l’utente sia chiamato a pagare un ticket nel presupposto che l’operatore del CUP sia infallibile. Tutti sono soggetti a commettere degli errori, specialmente quando si trovano a dover far fronte a migliaia di richieste. Per cui l’utente ha il diritto di poter controllare se quanto gli viene richiesto è giusto o errato. E questo diritto gli deve essere garantito mediante l’esposizione – presso i diversi ambulatori che erogano le prestazioni – del tariffario dei vari ticket applicati e delle esenzioni a cui può avere diritto, in modo da rendere possibile il controllo della congruità della spesa che è chiamato a sostenere. Così come sarebbe necessario disporre – per una parte,  per fortuna minoritaria, del personale addetto alle prenotazioni – “corsi di qualificazione” su alcune materie base come “umanità”, “pazienza”, “disponibilità”, “gentilezza”, “comprensione”, “conoscenza del proprio lavoro”, delle quali sovente si avverte la carenza. Specie in un servizio reso a cittadini che non hanno certo bisogno di sommare disagio a sofferenza e che debbono poter usufruire della struttura sanitaria senza stress aggiuntivi. Sarebbe quindi opportuno richiamare ad un comportamento più consono anche gli addetti delle varie associazioni di volontariato che stazionano permanentemente all’interno dell’Ospedale per chiedere offerte. Le finalità sono nobili ed encomiabili. Ed è proprio per questo che debbono usare sensibilità e discrezione, evitando di comportarsi con la fastidiosa e invadente insistenza tipica dei lavavetri che stazionano ai semafori. Chi si rivolge alla Sanità ha bisogno di rispetto, tranquillità, serenità, comprensione. Esigenze che le Istituzioni debbono saper garantire.

Carla Spagnoli


10 giugno 2011
Collegamento con autobus per il nuovo ospedale di Pantalla

Un plauso alla Giunta regionale ed all’assessore Silvano Rometti per aver tempestivamente istituito il
collegamento con autobus per il nuovo ospedale di Pantalla. La soluzione di tale problematica, più volte sollevata, era di fondamentale importanza per consentire un agevole accesso alla nuova struttura a tutte le fasce della popolazione. Sarà necessario un ulteriore impegno finanziario della Regione  ma la rapidità con la quale sono stati effettuati gli spostamenti dei servizi dal vecchio al nuovo ospedale va salutata molto positivamente e credo opportuno rivolgere un ringraziamento a coloro che lo hanno programmato e a coloro che lo hanno eseguito. E’ un segno tangibile che si è partiti con il piede giusto e che c’è generale consapevolezza di quale grande opportunità si stia vivendo
Sono certo che alcune problematiche relative al servizio di guardia medica e di uso degli spazi delle vecchie strutture nei prossimi giorni troveranno piena soluzione. Forse  sarebbe più opportuno che qualche amministratore comunale si occupasse delle questioni sanitarie in modo più istituzionale piuttosto che per strada. Così, modestamente, credo che si faccia e la pronta risposta degli organi della Asl, investiti di alcune problematiche, ne è una dimostrazione
Massimo Buconi

9 giugno 2011
Più informazione sull’ospedale di Pantalla

Sono abbastanza stufo di leggere un fiume di parole su ospedale vecchio e nuovo.Continuo scambio di accuse, di colpe ecc.. è stato perso tropo, troppo tempo e speriamo che ciò non si riveli fatale.
Il nuovo ospedale esiste e come cittadino ne prendo atto.
A me interessa solo che funzioni e bene; che nel vecchio siano mantenuti i servizi di cui si è sparlato in questi ultimi anni ma di cui non si ha notizia certa e chiara.
In particolare mi interessa conoscere gli orari dei mezzi pubblici per raggiungere l’ospedale di Pantalla.
Ho provato a cercare sul sito del Comune e su quello della APM ma nulla!!
Come ci arrivano i cittadini tuderti a Pantalla/Ospedale?
Sul sito della ASL2 Umbria si legge che il nuovo ospedale è aperto ma non si trovano orari di accesso, di visita ma in compenso troviamo i video.
Cosa si aspetta a divulgare queste informazioni che servono ai cittadini?
Maurizio Pierdomenico

8 giugno 2001
Marsciano, l’asilo comunale Rodari non si tocca

Così come ci siamo impegnati a fare con le famiglie interessate, abbiamo portato a termine la verifica circa la possibilità di mantenere, presso l’asilo nido comunale Rodari del capoluogo, l’attuale modello organizzativo. Tale verifica ha confermato la possibilità di continuare a gestire il servizio offerto dall’asilo nido con la stessa attuale struttura fino a tutto il prossimo anno scolastico 2011/2012.
La natura di servizio pubblico del nido comunale non è mai stata, e mai sarà, in discussione.
Il nido Rodari si inserisce, comunque, in un contesto di assoluta eccellenza quantitativa e qualitativa, dove i nidi presenti in tutto il territorio comunale fanno di Marsciano, anche grazie alle professionalità delle gestioni private, uno dei territori che eccellono a livello regionale, come unanimemente riconosciuto.
Non sappiamo fino a quando riusciremo a far fronte con le nostre sole forze ai tagli operati a livello centrale sul mondo della scuola e della formazione. Tuttavia resta per noi chiaro che il nido Rodari è la struttura capofila nel quadro complessivo delle politiche rivolte all’infanzia. Politiche che rimangono una delle priorità di questa Amministrazione come testimoniato anche dal fatto che nelle analisi statistiche recentemente pubblicate dal Sole 24ore, e che vedono Marsciano al 78° posto in Italia per qualità della vita, al nostro territorio viene attribuito un ottimo punteggio nell’indice di valutazione relativo alla scuola e alla formazione. Del resto, quella sancita dalle statistiche è per noi la conferma di un lavoro costante e continuamente rilanciato attraverso politiche innovative, come è nella migliore tradizione di governo di questa comunità.
Il Sindaco Alfio Todini

 
5 giugno 2011
Ancora a proposito di servizi sociali

In riferimento alle considerazioni espresse dal consigliere di Marsciano Costantini, terrei  a sottolineare come la polemica inerente ai servizi sociali nell’ambito 4 non sia stata originata da motivazioni di tipo politico, quanto piuttosto dalla interruzione improvvisa del pubblico servizio di assistenza sociale; a seguito quindi di una situazione di disagio lesiva dei diritti dei cittadini. Il fatto poi  che le Amministrazioni coinvolte  si siano adoperate in maniera repentina per cercare di tamponare la situazione ,dimostra inequivocabilmente la sussistenza delle problematiche sollevate e ne attesta la giustezza. Sono fermamente convinta che laddove  tale situazione non fosse stata denunciata e non si fosse agito in difesa dei propri cittadini, come sarebbe doveroso per un opposizione vigile , coscienziosa e responsabile, la situazione sarebbe rimasta invariata, con grave danno per i cittadini contribuenti.
E’  mia ferma intenzione evitare polemiche con il Consigliere di opposizione  Costantini,  del quale accetto  legittime prese di posizione molto vicine a quelle del Sindaco di centrosinistra Todini. Di converso, credo, che aldilà  di scontate considerazioni sulle difficoltà  di gestire i servizi sociali, compito di un consigliere di opposizione sia quello di controllare e vigilare sul buon andamento della pubblica amministrazione. Personalmente ho sempre esercitato il mio ruolo su questi principi. Spero, anzi auspico, che la stessa cosa valga anche per Costantini.
Cinzia Moriconi- consigliere comunale Fratta Todina

4 giugno 2011
Tra il nuovo e il vecchio ospedale

La discussione sul vecchio e sul nuovo ospedale mi pare che si stia attardando più sulla struttura che sui contenuti. Ed allora diciamo subito : La struttura del nuovo ospedale è una bella struttura.
Il vecchio ospedale rischia di diventare una brutta struttura all’ interno di una parte importante del centro storico. E di rimanere tale per molto tempo.
Non mi pare indifferente fugare ogni dubbio sia in merito alla nuova struttura che in merito al riutilizzo di quella vecchia. Che quella nuova nasca con qualche carenza, sicuramente da perfezionare è ugualmente fuori dubbio. Da quello che leggo mi sembra di capire che qualche servizio verrà  sacrificato. (Punto nascita , urologia ecc.) Pazienza se è utile ad altri fini.
Ma andiamo per gradi. Sento la necessità  come tutti di definire al più presto la destinazione
della vecchia struttura . Ormai è¨ inutile girare intorno al problema. Occorre saper con precisione e non con pressapochismo se e quando i servizi territoriali che sembravano trovare collocazione li, vi saranno trasferiti. Occorre sapere se i medici di base accetteranno di trasferirsi li e da quando. Occorre sapere se vi è¨ un progetto di riorganizzazione interna degli spazi oppure no. Occorre sapere se il Punto di prelievo rimane li e come verrà  riorganizzato o se l’ angusto spazio che ora gli è stato riservato rimarrà  così¬. Occorre sapere se la sede della guardia medica rimarrà  li ed in quei spazi oppure no. A proposito di Guardia medica siccome il servizio ha subito modifiche a causa del territorio più ampio che deve ricoprire,se quello che è stato individuato in via provvisoria di fatto rimarrà  quello definitivo, oppure si è¨ riscontrato che è¨ impossibile offrire un servizio vero con distanze chilometriche che ne rendono impossibile la efficienza e la tempestività . Il territorio di competenza è¨ stato ampliato e a quello a cui fa riferimento la guardia medica di Todi oggi deve coprire anche Collepepe e Collazzone oltre Montecastello, Massa Martana ed ovviamente Todi. Immaginare che un medico di notte possa spostarsi da  Doglio ad alcuni voc. di Camerata, o magari a Viepri , mi pare di chiedergli l’impossibile. Questo mi pare uno dei punti vulnerabili della nuova organizzazione. E se rimarrà questa sarà  inutile che i cittadini se la prendano con il medico di turno, se il medesimo non è¨ stato messo nella condizione di poter operare efficacemente.
Immaginare che i commercianti o esercenti di piccole attività  possano iniziare a pensare di riqualificare la propria attività  a prescindere da ciò che ospiterà  il contenitore più importante mi pare difficile se non impossibile. La riqualificazione di quel quartiere deve avvenire in una visione unitaria e non per piccoli segmenti. Fermarsi ora alla apertura della nuova struttura, mi sembra voler dire fermarsi a metà  dell’opera. Questo lo dico a prescindere dalle questioni di principio, ma per dare continuità  al progetto complessivo. Per non dividere ma per unire.
Perchè insieme non diventi oggetto di  referendum politico, dove ognuno è portato ad esaltare e o demolire ciò che pensa possa fare più breccia tra la gente.
Sarebbe la cosa peggiore . Spero che il dott. Legato una volta tanto voglia chiarire con i numeri e con il calendario anche questi aspetti non certamente secondari.
Ottavio Nulli Pero

4 giugno 2011
Ancora sul vecchio ospedale di Todi

Come previsto e annunciato, il nuovo Ospedale comprensoriale di Pantalla è divenuto pienamente operativo. Sappiamo di aver assistito, in queste settimane, ad un evento unico, straordinario e storico per l’intera comunità della Media Valle del Tevere. Per molti è stato possibile visitare e vedere da vicino il nuovo complesso ospedaliero, rendendosi pienamente conto di quali potenzialità abbia in sé.
È comprensibile, però, d’altro canto, la preoccupazione con la quale, soprattutto nel quartiere di Porta Romana, si sta assistendo alla chiusura del vecchio ospedale che è stato per anni, oltre che un presidio per la cura e la tutela della salute, un punto di riferimento anche per l’organizzazione sociale ed economica della zona. Il suo venir meno genera senza dubbio un vuoto, almeno nell’immediato.
La politica aveva ed ha il dovere di colmare questo vuoto, di accompagnare il processo di riconversione non solo di un importante immobile, ma di un vero e proprio pezzo di città.
Questo processo di rivitalizzazione del quartiere di Porta Romana andava e va affrontato a sé, per quello che è, senza distrarsi, senza accampare falsi argomenti o riproponendo guerre di campanile assurde, come fatto finora da alcuni, perdendo tempo prezioso.
 

Le polemiche sul riassetto della sanità locale non hanno prodotto nulla per Porta Romana; hanno solo fatto perdere tempo. La responsabilità politica di chi ha fatto quelle polemiche rimane sotto gli occhi di tutti. Oggi, come ieri, occorre operare.

Per Porta Romana vi è l’impegno formale e concreto di Asl e Regione di concentrare nel 40% della vecchia struttura ospedaliera tutti i servizi sanitari distrettuali, di base e di prevenzione, oggi dislocati in altre parti della città. Siamo certi che già questo sarà in grado di compensare, per buona parte, l’attuale depressione e per questo chiediamo ad Asl e Regione di procedere quanto più celermente possibile, comprimendo al massimo i necessari tempi di conversione. Nessuno poteva attendersi che da un giorno all’altro il vecchio ospedale cambiasse destinazione, senza rimanere chiuso almeno per un po’, ma è necessario che come l’Ospedale nuovo è divenuto realtà in soli 4 anni, contro ogni scetticismo e polemica dei disfattisti di turno, così in breve tempo diventi realtà la Casa della salute a Porta Romana. Siamo certi che l’efficienza dimostrata da Regione ed Asl a Pantalla sarà confermata per la conversione del vecchio ospedale.
Chiediamo, soprattutto per gli operatori economici della zona, che siano chiari i tempi di intervento, indispensabili per poter affrontare il momento con il giusto spirito. Siamo certi che commercianti e residenti sapranno metterci la necessaria tenacia, ma occorre dare certezze per il futuro.
Il fatto che già oggi siano rimasti attivi il Cup e il punto prelievi è la testimonianza che la volontà della Asl e della Regione è quella di non abbandonare la struttura. Il nostro impegno, come è stato massimo in questi 4 anni, continuerà nel seguire l’intera operazione ed anche per questo il 20 maggio scorso abbiamo chiesto la convocazione di un Consiglio comunale a ciò dedicato con la presenza della Presidente della Regione.
Purtroppo, in tutta questa operazione, desta preoccupazione l’assenza di proposte dell’Amministrazione comunale di Todi, la quale nulla ha detto sulla possibilità di uso del restante 60% degli spazi per altri servizi pubblici o privati. Un’amministrazione assente, distratta, polemica, indifferente ad un evento così importante da richiedere serietà, propositività e massima collaborazione con tutti i soggetti coinvolti.
Un’amministrazione che cerca di speculare politicamente su tutto senza risolvere un solo problema.
Tra i comuni del Comprensorio, sia di centro-destra che di centro-sinistra, Todi purtroppo si è distinta per lontananza, confusione e polemiche retrograde che si manifestano anche in questi giorni. Insomma, hanno abdicato al ruolo di governo del territorio per rinchiudersi in quello di propagandisti partitici.
Noi non li seguiremo sulla strada della polemica. Faremo la nostra parte perché Porta Romana avvii un nuovo corso in tempi brevissimi. I cittadini tuderti, i residenti ed i commercianti di Porta Romana sappiano che possono contare sul nostro impegno e che rimaniamo a loro disposizione.
Partito Democratico Todi

4 giugno 2011

Il Sel di Todi vuole le primarie

In questi giorni abbiamo assistito ad un vero e proprio sconvolgimento politico, molti di noi auspicavano ciò che è accaduto, ma alla luce dei fatti si può senz’altro dire che i risultati sono andati ben oltre le nostre più rosee aspettative.
I cittadini che hanno votato per Pisapia o De Magistris hanno fatto capire a tutte le forze politiche che la gente vuole ormai decidere in prima persona del proprio futuro.
Le PRIMARIE ormai sono entrate nel DNA dei simpatizzanti e iscritti a quelle forze politiche che guardano a sinistra e centrosinistra.
Noi di SEL che vediamo da sempre  nelle primarie il grimaldello  per poter scardinare tutti i poteri della vecchia politica, accettiamo positivamente a Todi, le ultime uscite del PD e Rifondazione Comunista.
Le dichiarazioni di queste ore per proporre anche nella nostra città le primarie, non possono che essere accolte bene da tutti i partiti che faranno parte di una futura alleanza per battere la destra neofascista di Todi.
Invitiamo tutte le forze politiche ad individuare al più presto dei personaggi per poter dare vita a primarie vere e sentite dalla gente, in modo da poter avere per il 2012 un candidato forte e condiviso da tutti, per una definitiva defascistizzazione del comune di Todi.
Mettiamoci tutti al lavoro e grazie per l’attenzione.
Marco Cerquaglia  coordinatore del circolo SEL di Todi
 
 
4 giugno 2011
L’antico seggio vescovile nel Duomo di Todi

Il Popolo dell’antica Diocesi che nel maggio 2011 si è riunito nel Duomo di Todi per celebrare la festa della Madonna del Campione ha ritrovato a lato dell’altare maggiore l’antico seggio vescovile, opera illustre degli artigiani Tuderti del legno in cui siede il Vescovo per esercitare il ministero episcopale.
E’ un segno importante per tutti perché indica la presenza reale del Vescovo nella Cattedra di San Fortunato per proclamare la Parola di Dio e guidare la Chiesa particolare che vive in Todi ed in Orvieto: per questo non può essere solo un segno esteriore, ma deve significare l’inizio di una stagione di vera comunione ecclesiale e civile, vitale per il Popolo Tuderte.
Renato Domenico Orsini"e Diocesi Tudertina"

4 giugno 2011
Il Bilancio del Comune di Todi secondo l’assessore Ciani 

Il Consiglio Comunale di Todi ha approvato il bilancio preventivo per l’anno 2011 nel corso della seduta consiliare di martedì 31 maggio. Contestualmente al bilancio è stato approvato anche il piano triennale delle opere pubbliche, il cui quadro riepilogativo è consultabile sul sito istituzionale del Comune di Todi. Il documento di bilancio era già stato presentato e sottoscritto unanimemente in data 25 maggio 2011 da parte delle  organizzazioni sindacali – Francesco Bartoli (Cgil), Giovanni Ciani (Cisl), Luciano Farnesi (Spi Cgil) – e delle associazioni imprenditoriali – Michele Biscarini (Confartigianato) e Roberto Prosperi (Confcommercio) – alla presenza dell’assessore Mario Ciani e del consigliere Claudio Ranchicchio, in rappresentanza della giunta comunale. Nel descrivere le principali caratteristiche del bilancio, l’assessore Ciani ha sottolineato come sotto il profilo delle entrate sia rimasta invariata l’imposizione fiscale, alla quale non sono stati aggiunti aumenti in termini di imposte e tariffe, ad eccezione dell’adeguamento Istat delle tariffe dei servizi a domanda individuale e all’estensione della Tarsu in misura intera ai contribuenti che godevano della riduzione del 30% per distanza dei cassonetti per effetto della diffusione del servizio di raccolta domiciliare per tutte le famiglie entro il 2011. Sotto il profilo delle uscite è stato rimarcato il fatto che la riduzione dei trasferimenti statali, molto pesanti per tutte le amministrazioni locali, è stato compensato senza ricorrere a tagli nei servizi, anche grazie all’aiuto della “Veralli-Cortesi” e dell’Etab nell’ambiti dei servizi socio-assistenziali. Per compensare la riduzione delle entrate, le tre principali economie sono state l’azzeramento dei fitti passivi, la riduzione dei costi di personale e la riorganizzazione di vari servizi alla ricerca di efficienze di vario tipo. Particolarmente positivo è il fatto che nonostante le difficoltà sono stati mantenuti tutti i servizi sociali nella quantità e nella qualità. È stato altresì mantenuto, pur in misura leggermente ridotta, il contributo a favore di prestiti agli artigiani e all’apertura di nuove attività commerciali. Sotto il profilo degli interventi pubblici è stata sottolineata la volontà di mantenere un elevato impegno nelle opere pubbliche in questo particolare momento di congiuntura economica negativa; l’assessore ha comunque rimarcato la difficoltà e la necessità di rispettare il patto di stabilità, seppure una debole speranza di miglioramento degli obiettivi potrebbe derivare dalla regionalizzazione del patto. In conclusione è stato ricordato che nell’anno passato è stata firmata la convenzione con l’Agenzia delle Entrate per la collaborazione nell’accertamento dell’evasione fiscale; l’assessore ha precisato che ora va fatta la formazione ai propri dipendenti e, soprattutto, che l’azione di controllo verrà indirizzata alla ricerca dell’evasione, delle situazioni di assoluto abusivismo che costituiscono turbativa al mondo dei cittadini e degli imprenditori onesti.
L’amministrazione comunale

4 giugno 20011
Lo stato del Piano Operativo triennale del Comune di Todi secondo l’assessore Serafini

Procede a ritmo sostenuto l’attuazione del Piano Operativo Triennale (POT) relativo ai lavori di acquedotto e fognatura, frutto della programmazione congiunta tra Comune di Todi, ATI ed Umbria Acque. “Per quello che riguarda il comparto fognature – riferisce l’assessore ai lavori pubblici, Antonio Serafini – è stato concluso ed è perfettamente operante il lavoro di razionalizzazione e smaltimento dei rifiuti fognari della frazione di Romazzano; nel mese precedente l’inaugurazione del nuovo Ospedale Comprensoriale è entrato in funzione anche il nuovo impianto di depurazione di Pantalla il quale ha permesso di risolvere in modo definitivo ed assoluto il sistema di scarico e purificazione delle acque nere anche in prospettiva  dell’incremento demografico della frazione. Sono in fase di appalto i lavori di collegamento della fognatura del Castello di Collevalenza al sistema di depurazione esistente; un’opera di fondamentale importanza che permetterà definitivamente di risolvere gli annosi problemi di smaltimento dei reflui dell’antico borgo del paese e delle nuove lottizzazioni di San Giacomo, della Vita Torta e di parte del rione Paradiso. Sul fronte dei lavori di acquedotto, terminate le opere di collegamento idrico a servizio delle frazioni di Ilci, Ripaioli e Montemolino, sono in corso di esecuzione i lavori di realizzazione del nuovo serbatoio di Vasciano e delle relative condotte idriche di adduzione e distribuzione; quest’opera, oltre che a sanare in modo definitivo i problemi dell’abitato esistente, permetterà di dare esecutività alle nuove ed importanti lottizzazioni approvate nella macro area della bellissima frazione tuderte. Saranno inoltre affidati a breve i lavori di rifacimento ex-novo della linea di distribuzione della Marcigliana, opera propedeutica alla sistemazione e bitumatura della predetta strada.  Sarà invece bandita a breve la gara di appalto relativa alla grande opera di collegamento dell’acquedotto della Media Valle del Tevere (acquedotto della Pasquarella), al sistema idrico di Camerata; una svolta epocale che permetterà finalmente di risolvere per sempre i problemi di fornitura idrica delle frazioni di Camerata, Izzalini, Torregentile e Romazzano il cui approvvigionamento, nel periodo estivo – conclude Serafini – è assicurato da un sistema di trasporto effettuato tramite autobotti”.

L’amministrazione Comunale

4 giugno 2011
Ambito sociale n.4, Costantini a difesa di Marsciano

Le critiche sorte in questi giorni sul ruolo di Marsciano come Comune capofila dell’ambito sociale 4, sono da attribuire ad un difetto di comunicazione, peraltro chiarito e rientrato, sorto tra gli uffici competenti di Marsciano e Todi, in merito ai fondi da destinare nella programmazione 2011 dell’ambito sociale della media valle del Tevere.
I servizi sociali sono una materia molto delicata e complessa, dove eviterei strumentalizzazioni e polemiche di basso profilo, perlopiù alimentate su considerazioni superficiali che non trovano oggettivo riscontro nella realtà attuale, dove i comuni sono invece chiamati ad uno sforzo corale per dare risposte sempre più soddisfacienti ai cittadini, sotto un profilo dell’assistenza in generale e della qualità del servizio da erogare".
Cristiano Costantini, consigliere comunale di Marsciano

2 giugno 2011
Petrini risponde ad Epifani

Il 31 maggio,  si è svolto un Consiglio Comunale in cui tutti gli interventi, a parte quello del Consigliere della Fiamma, hanno riguardato l’oggetto della seduta: cioè il Bilancio 2011 e le scelte collegate. Il Pd ha presentato quattro proposte emendative e di indirizzo su temi importanti: priorità per la manutenzione delle strade, maggiori risorse per i servizi tagliando su altre spese inutili, riduzione dei valori dei terreni edificabili ai fini del calcolo ICI, riduzione dell’Ici per nuove attività giovanili e femminili, riduzione della tassa rifiuti del 10%, considerato che il Comune incassa più di quanto spende.
Questa discussione serena e tranquilla è stata turbata dall’intervento del Consigliere di Fiamma Tuderte che con il suo solito stile  si è rivolto all’opposizione con allusioni, insinuazioni, calunnie che nulla hanno a che vedere con la lotta politica. Il metodo “Boffo” di gettare fango sugli avversari politici. Questo comportamento dura da quattro anni ed è facile documentarlo. Riguarda me, ma in generale tutti coloro che osano pensarla in maniera diversa da loro e per questo sono messi costantemente alla berlina con derisioni, attacchi personali, insulti. Ancora oggi si fa ricorso a questo metodo, confondendo date, circostanze, e parole da me pronunciate. Pazienza! Dopo quattro anni di silenziosa sopportazione, ho reagito in modo forte . Tutto qui e non intendo farmi trascinare oltre nella rissa, perché non mi appartiene. Sulla moralità non transigo, ma  se il livello  si alzerà ancora, le strade da intraprendere saranno altre.
Credo che le recenti sconfitte elettorali del centro-destra qualcosa dovrebbero insegnare: con le calunnie, le aggressioni, gli insulti non si va da nessuna parte. Io sono per una lotta politica rigorosa, senza dimenticare però che si combattono le idee, non le persone.
Getulio Petrini


2 giugno 2011
Inceneritore, un no ed una proposta alternativa

Il Comitato Pro Acqua Gualdo di Gualdo Tadino dopo aver preso visione del Piano dei Rifiuti di prossima adozione dall’Ati n.1, nel rispetto delle finalità di cui al Dlgs n.152/06 e de piano regionale dei rifiuti, i quali prevedono di incentivare politiche per la riduzione della produzione di rifiuti e la raccolta differenziata quale metodo di recupero di materiali e risorse, ha proposto le proprie osservazioni all’Ati n.1.
Il Comitato ha ritenuto proporre una gestione dei rifiuti che passi per il modello Vedelago(si ricorda il convegno del 2009) ed altre esperienze simili, in quanto permettono il riciclaggio del rifiuto per quote prossime al 100%, con meccanismi che riducono in maniera rilevante il costo sui cittadini ed inducono a buone pratiche ed alla riduzione della produzione dei rifiuti stessi.
Pertanto non si ritiene accetabile il Piano d’Ambito dei rifiuti dell’Ati n.1 il quale prevede il ricorso all’incenerimento-Valorizzazione spinta per la chiusura del ciclo dei rifiuti.
La valorizzazione e/o incenerimento dei rifiuti è un’attività nociva per la salute e l’ambiente malgrado si applichino le migliori tecnologie disponibili per l’abbattimento dei fumi o la riduzione delle ceneri.
Tutto ciò trova dimostrazione ad esempio nei dati raccolti relativi all’inceneritore a biomasse di Schiappe.
Gli inceneritori risultano essere la prima fonte di emissione in Italia di diossine (Inventario della Commissione Europea, rapporto finale del 31.12.2000, 3° volume, pag 69 http://ec.europa.eu/environment/dioxin/pdf/stage2/volume_3.pdf).
Per tali ragioni il Comitato ha proposto all’Ati n.1 di condurre indagini epidemiologiche, prima di adottare una strategia ed una politica dei rifiuti che preveda l’incenerimento quale strumento di chiusura del ciclo dei rifiuti stesso.
Ad oggi non si è in grado di prevedere quale scenario potrebbe profilarsi per il nostro territorio e la salubrità dello stesso e della sua aria, sopratutto in caso di approvazione del progetto che prevede l’adozione per l’Ati n.1 dell’inceneritore di Gubbio; magari associato all’intervento che potrebbe vedere la creazione di un impomato a Biomasse nel Comune di Gualdo Tadino; non tenendo poi in conto le quantità di polveri provenienti dai siti di cava da poco riattivati sempre nel Comune di Gualdo Tadino.
Riciclare si può e si deve, è un imperativo che va perseguito in quanto esistono tutte le tecnologie per farlo, il tutto anche con beneficio per le tasche dei cittadini e delle nostri amministrazioni,dato che oltretutto invece di pagare per smaltire rifiuti verrebbero pagati da coloro che perseguissero queste nostre ipotesi.
Il Comitato Pro Acqua Gualdo

2 giugno 2011
Già si pensa alle liste per le elezioni amministrative 2012

Qualche giorno fa, sostenevo che, in previsione delle prossime elezioni, mi sembrava opportuno che si presentasse al giudizio dei cittadini anche una “lista indipendente”. Girano anche molte voci in proposito, ma sinceramente non mi riguardano. “Liste civiche” o “Liste autonome”nel senso più tradizionale non mi sembrano di molta utilità. Preferisco indipendenti. E una distinzione c’è.

Insomma una lista per… e non una lista contro; dove potrebbero trovare spazio tutte le sensibilità che condividono un programma di sviluppo per Todi. Questo anche perché sono convinto che i tempi difficili che stiamo attraversando richiedano una discontinuità d’impostazione rispetto al passato ed un forte coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni professionali e del volontariato. Mettevo anche in “conto” il fatto che le forze politiche difficilmente avrebbero gradito tale ipotesi. Il quadro per i partiti è chiaro: o si sta a sinistra o si sta a destra. A prescindere da.. Nel giro di pochi giorni ne abbiamo avuta la riprova. Ma quando parlo di “ciò”non guardo al centro, come è nella politica nazionale. Mi riferisco a un insieme di soggetti che provengono da diverse aree culturali e che non si ritrovano negli schemi ideologici di un partito. Da qui, il problema del rapporto tra partiti, istituzioni e società.
Io non ho problemi a definirmi un moderato nei modi, come altrettanto ancorato ed aperto, “ai valori sociali”. Anzi talvolta credo di esserlo di più di altri, che dichiarano la rivoluzione, ma spesso finiscono nel più “scialbo” ordinario. Penso che ci sia un buon numero di persone che la pensino in questo modo. Todi, non mi pare, che dovrebbe fare eccezione. E la conseguenza? Anche le prossime elezioni si ripeteranno con il solito schema. Del resto l’attuale maggioranza mi pare giusto che ripresenti il proprio Sindaco. L’opposizione riprende, giustamente la partita trovando convergenza sul passare attraverso le “primarie” per scegliere il candidato da opporre alla destra.. Anche da qui nasce la convinzione,di vedere bene una “forza indipendente” che si spenda tutta sul programma. Potrebbe rappresentare una variante di non poco conto. Un punto di riferimento che potrebbe spostare il baricentro del confronto dall’ideologia alle cose da fare. Si aprirebbe una possibilità anche per coloro che hanno deciso ormai da qualche anno o che potrebbero deciderlo ora di non tifare per alcuna squadra. Questi elettori vivono una situazione di disagio,anche perché in tale posizione di disagio complessivo ce l’ha messi proprio la politica. Talvolta troppo rissosa e poco propensa all’ascolto. Convinta che il giusto sia sempre e tutto dalla propria parte. Offrire la possibilità di una scelta diversa potrebbe riportare molti a partecipare. Di fronte allo scontro ideologico duro i moderati di solito scelgono di non partecipare. Non penso che siano di destra o di sinistra ma è una fascia trasversale che coinvolge tutti i partiti. Ed è proprio quella fascia che si è allontanata dal voto. Non chiassosa, anzi di un silenzio assordante. Sicuramente elettori che preferiscono i toni moderati alle invettive. Il recente voto amministrativo(a prescindere dai risultati) mi pare aver rafforzato questa tendenza. Ed allora a fronte di un programma serio, che affronti i nodi della città e del territorio, penso che un simile tentativo vada sostenuto.
Ci sono donne ed uomini ,sensibili, decisi e preparati per assumere anche impegni importanti,
ma che spesso rimangono fuori da un confronto politici a cui potrebbero dare tanto!
Aggiungo, per sgombrare il campo dalla dietrologia che il Sindaco l’ho già fatto.
Ripeto queste cose con la convinzione di sempre,e con la disponibilità a cambiare opinione se qualcuno si farà carico dei problemi sollevati.
Ottavio Nulli Pero

1 giugno 2011
Cultura del fare?…. Sì, ma non a Todi, a Marsciano

Siamo nell’era dell’energie rinnovabili e molti Comuni,da tempo ormai, si adoperano, utilizzando gli strumenti normativi a disposizione, per investire e far investire i privati in questi settori con lo scopo di produrre energia a minor costo e soprattutto pulita.
Senza andare lontano basta riportare l’esempio di Marsciano dove il Comune ha investito nel Fotovoltaico, come moltissimi altri comuni italiani, con un progetto serio e di lunga prospettiva. L’amministrazione infatti ha trovato terreni privati, per i quali pagherà un affitto annuo, dove dei privati hanno prima progettato e poi costruito due impianti da 1 Megawatt ciascuno. Cosa ci guadagna il Comune di Marsciano e di conseguenza la comunità locale in tutto questo? 85000 euro ad impianto annui e scusate se è poco! Ben 160000 Euro da destinare ad opere pubbliche, a servizi sociali e/o di pubblica utilità. Inoltre dando la possibilità a privati cittadini  di investire in energia pulita e a ditte locali di lavorare.Tutto questo andrà avanti almeno per venti anni e sono in corso di realizzazione ulteriori impianti fotovoltaici che verranno installati su alcune coperture di proprietà comunale (palazzetto dello sport, tribuna stadio comunale, impianto su pensile presso parcheggio area P.I.P., etc.) per una potenza complessiva pari a circa 450 kW.
E a Todi? A Todi sembra invece che il problema non sussiste. Tutto si è ridotto ad un parlottìo attorno alla possibilità di realizzare un impianto sul tetto della palestra Cocchi, tra l’altro di piccole dimensioni. Ad oggi ,dopo 3 anni di amministrazione, in campo energetico non sono state fatte scelte significative e viene da chiedersi quale sia stato il ruolo finora dell’assessore al ramo( a dire il vero la domanda più opportuna sarebbe se esiste o meno, visti i risultati!).
Cara Amministrazione, va bene la panchina verniciata ad hoc, va bene la tettoia sistemata, onore e gloria ai giochi per i bimbi, ma è incredibile che in un momento come questo, caratterizzato da grandi prospettive, il Comune di Todi sia così statico e anche stitico in queste scelte energetiche. Pensiamo in termini di progetti di qualità per la nostra Città, pensiamo a recepire risorse da utilizzare per la Comunità. Ma forse è tardi ancora una volta, anche per le sollecitazioni e le proposte.
Andrea Vannini- Coordinatore ECODEM Media Valle del Tevere

1 giugno 2011
Primarie: Rifondazione è con il Partito Democratico

Accogliamo positivamente l’apertura del Partito Democratico sulle primarie di coalizione per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra per le prossime elezioni comunali.
Rifondazione Comunista di Todi, insieme ad altri, ha da tempo individuato nelle primarie il metodo migliore per riallacciare i rapporti con la città ed individuare una figura che possa competere e vincere contro il centrodestra.
La coalizione di centrosinistra non può permettersi di ripetere gli errori commessi nel 2007, soprattutto alla luce dell’esperienza negativa del governo del centrodestra.
Per questo siamo pienamente in linea con il Partito Democratico sulla scelta del metodo delle primarie, nella ferma convinzione che prima che i partiti debbano vincere la democrazia, la partecipazione e soprattutto i cittadini, come le elezioni amministrative nazionali e locali hanno ampiamente dimostrato.
Marta Cardoni – Federazione della Sinistra Todi

1 giugno 2011
Epifani a Petrini: chi sono gli intrallazzatori?

Ieri è stata una seduta un po’ accesa, durante la quale, con l’assenso delle Parti Sociali, il Consesso cittadino ha approvato il bilancio preventivo per il 2011 della Giunta Ruggiano. La “rissa” è scoppiata quando il consigliere Petrini ha avuto la faccia tosta di insinuare una presunta poca chiarezza sul nostro piano per l’alienazione di alcuni immobili, accusandoci, tra l’altro di vendere per fare cassa. Ho ribattuto che se si vende lo si fa appunto per incassare e poter poi investire i proventi in opere pubbliche, a differenza delle moltissime alienazioni effettuate dalle amministrazioni di Sinistra ad amici di partito ed ad amici degli amici. Ho aggiunto che se si vende, i proventi, vanno a finire nelle tasche del Comune e non in altre tasche come è avvenuto in passato con le amministrazioni dove lui, comunque, era una figura che contava. Ho portato anche degli esempi, rinfrescandogli la memoria su alcune depauperazioni, in particolare delle ex IIRRBB e della Veralli Cortesi. Questo lo ha fatto andare su tutte le furie e tra le offese nei miei riguardi se n’è uscito con una frase del genere, come a giustificare i loro intrallazzi del passato: “Anche tu hai un intrallazzo che hai commesso nel 2004 ed ho le prove ed i testimoni”. Un’accusa pesante ed una minaccia per nulla larvata. Io sono rimasto, per la verità, interdetto, non capendo a cosa si riferisse e cosa mai stesse inventandosi, in considerazione che il mio trascorso politico non nasconde nemmeno l’ombra di un piccolo illecito maneggio. La discussione è proseguita anche fuori dall’aula ed è sicuramente trascesa. Io mi sono chiesto con insistenza, nel dopo seduta del Consiglio, a che cosa si riferisse il veterano dei comunisti di Todi, poi qualcuno, che conosce la vicenda, me l’ha ricordato ed allora ho capito: elezioni provinciali del 2004. Ha ragione Getulio Petrini: il sottoscritto è un intrallazzatore ed in quell’occasione ho avuto un inciucio con l’allora PDS. L’episodio non è certo gradevole, né per Petrini e tanto meno per qualcun altro a lui molto vicino e più in alto ma non intacca minimamente la mia figura di politico. Tiri fuori pure la vicenda, che non ha bisogno di essere testimoniata, perché il sottoscritto. ammette il “reato” ma non ha nulla da temere. Anzi avrei potuta usare politicamente in più occasioni questa storia ma non l’ho fatto per correttezza. Visto che l’ha posta lui, incautamente, all’attenzione pubblica, vediamo poi chi è che ha commesso, in quell’occasione, degli illeciti, se Mario Epifani o Petrini d’accordo con qualcun altro del PDS.
Mario Epifani

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