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Sarà una società capitanata dagli svizzeri a scegliere il tipo di inceneritore dei rifiuti ed il sito dove collocarlo nell'ambito perugino
fumogeno

L’Ati2, gestione rifiuti, ha aggiudicato ad una società svizzera, quale capofila di un raggruppamento temporaneo d’imprese, l’incarico di studiare, ma in pratica di definire, sul tipo di tecnologia da utilizzare e sulla scelta del sito nell’ambito perugino, dove dare la “soluzione finale”  a ca.175.000 t/a di rifiuti urbani prodotti (?) in Umbria a cui potranno essere aggiunti flussi di rifiuti speciali, non valorizzabili in forma di materia, nel limite di 75.000 t/a, che comprende anche i fanghi derivanti dalla depurazione delle acque reflue di origine civile.

Nel dare la notizia, parte della stampa ha voluto far balenare che parlare di “inceneritore” è riduttivo, come fossero possibili altre forme per la «chiusura del ciclo dei rifiuti».
Anche se tecnicamente altre soluzioni sono possibili, sia utilizzando i “forni” che già ci sono sia adottando tecniche cosiddette a freddo, alimentare l’illusione che queste ipotesi alternative possano essere prese in considerazione è pericoloso ed assomiglia un po’ troppo alla funzione di “pompieri”.

Il piano d’ambito per la gestione dei rifiuti urbani ed assimilati in base al quale è stato emesso il bando vinto dagli svizzeri, infatti, non lascia dubbi che lo studio dovrà riguardare solo: “il trattamento termico ed il conseguente recupero energetico” che tradotto, nel linguaggio dei mistificatori che intendono puntare ai guadagni, significa solo termovalorizzatore, cioè inceneritore nuovo e basta.

Dopo il barone belga ed il magnate svizzero che con l’Eternit hanno avvelenato tutta l’Umbria, insieme a tutto il mondo, saranno ancora gli svizzeri a guidarci verso un’altra bella boccata di bell’aria ed a spingere in basso le speranze di poter fare dell’ambiente umbro un richiamo turistico, magari con lo slogan “Determovalorizzata” che richiami i più antichi cartelli di “comune denuclearizzato” che stanno arrugginendo in molte località.

Intanto il materiale da poter infilare nei forni aumenta potenzialmente.
E’ stato recepito, infatti,  l’emendamento al decreto legge 25 gennaio 2012 n°2 recante misure straordinarie ed urgenti in materia ambientale presentato dal senatore Franco Asciutti, capogruppo Pdl in commissione cultura del Senato. “
Tale emendamento – afferma una nota diffusa dalla stesso Senatore –  fa si che le biomasse vegetali spiaggiate lungo i litorali anche del lago Trasimeno, non saranno più considerate rifiuti speciali, ma verranno definiti come rifiuti che possono essere riutilizzati per produrre energia o per concimazione e quindi riutilizzate ai fini agricoli.

Dal Movimento dei Grillini ( 5 stelle)  viene in proposito un comunicato: "Se è vero che ci sono degli esperti che decideranno cosa costruire e dove, vogliamo saperlo, vogliamo un confronto con i nostri esperti, un confronto su basi scientifiche, in un luogo pubblico, attivando la massima partecipazione nella Cittadinanza.
Vedremo cosa realmente desiderano gli abitanti di queste terre per il proprio futuro.
Le scelte delle amministrazioni si basano su un Piano Regionale di Gestione Rifiuti con presupposti e valutazioni errati, siamo ancora in tempo, possiamo evitare una ulteriore ipoteca su un futuro già gravemente compromesso."
 

 

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