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A quest'ora decine di ambulanze ed elicotteri e volontari affluivano a Todi da mezza Italia, mentre i feriti ricevevano le prime cure al locale ospedale e le numerose vittime venivano composte nella cappella del Duomo; il ricordo del Comune e della cittadinanza
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Sono passati 31 anni da quella tragica festa della Liberazione che ha segnato la vita di Todi e non solo.
Oggi l’Amministrazione comunale di Todi, nella ricorrenza dell’anniversario della tragedia del Vignola, rivolge un ricordo commosso alle vittime e manifesta profonda vicinanza alle loro famiglie.

In una nota dell’amministrazione comunale, sicuramente condivisa da tutti, si legge “Il 25 aprile 1982 rimane nella memoria e nella storia di Todi come pagina drammatica e sconvolgente, giorno in cui la Città si trovò fragile e colpita.
Un pensiero va anche alle molte persone che ancora oggi portano le ferite fisiche e morali
di quel doloroso evento ed ai tanti volontari che si prodigarono nelle azioni di soccorso.

Fu proprio da quei tragici fatti che nell’intero Paese, si intensificarono le riflessioni ed i percorsi normativi per la sicurezza di strutture e manifestazioni pubbliche.
Todi non dimentica e rinnova il proprio impegno di memoria e di futuro.”

In quelle tragiche ore tanti che si prodigarono sono rimasti ignoti e tra questi una validissima telefonista dell’allora Sip che consentì, quando tutte le linee telefoniche dell’ospedale erano bloccate dall’eccesso di contatti di chi cercava disperatamente notizie, di allertare il Sant’Eugenio di Roma, dove molti degli ustionati trovarono cure efficaci, l’ospedale di Perugia che fu la prima tappa del ponte aereo, con la stabilizzazione dei più gravi, verso la capitale messo repentinamente in piedi dalla Prefettura di Perugia, e le ambulanze di Umbria, Toscana e Lazio.
Nell’occasione brillarono, per intuito della tragedia e nella decisione autonoma dei soccorsi, anche gli elecotteristi dell’esercito di stanza a Viterbo.

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