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Al Prefetto di Perugia costa cara l'affermazione sulla ” mamma” che non si accorge che il figlio consuma droga.
provincia

In Umbria ed a Perugia in particolare la questione droga fa saltare poltrone.
Infatti, il Ministro dell’Interno ha annunciato che rimuoverà il Prefetto di Perugia
.

Il casus belli è stata la lesione della figura della” mamma”, chiamata in causa quando non si accorge che il figlio consuma droga.

Probabilmente l’errore è stato ricondurre la responsabilità solo sulla figura femminile, ma hanno stupito anche le reazioni di quelle parti politiche che non ritengono un problema il consumo di alcuni tipi di droghe. Se è così, ma non lo è per tanti motivi, non si vede il perché di tante reazioni.

Sicuramente quando i figli sbandano, qualche responsabilità, nella maggior parte dei casi, ce l’ha anche la famiglia tutta, soprattutto quando dà troppi soldi in tasca, facili facili, ai propri pargoletti, quando ritiene che se il proprio figlio non fa quel che fanno gli altri, non è pecora nel gregge, fa brutta figura lui e la sua famiglia.

Ma la responsabilità ce l’ha anche tutta la società, una società che tollera, non tanto il fatto che alcuni individui si rovinino la salute il che è – cinicamente parlando –  un fatto privato, ma che tutta la società paghi poi le conseguenze: sia sul piano sanitario, sia su quello economico, perché le droghe vengono dall’estero e per averle lì si mandano soldi, sia su quello della criminalità che prospera su vizi ed aumenta le spese dello Stato per la caccia ai criminali e spacciatori e pure per la loro custodia in carcere se e quando la si ottiene.

Lo Stato italiano sembra il classico individuo che cerca di svuotare una vasca senza scarico con un secchiello, senza preoccuparsi prima di chiudere il rubinetto dell’acqua.

Fuor di metafora, bisogna chiedersi se sia possibile governare il fenomeno solo impegnandosi sul versante dell’offerta di droghe, quasi del tutto tralasciando l’aspetto della domanda che tale offerta alimenta.
Certo la società deve aiutare chi cade nel mondo della droga e le loro famiglie, ma la prevenzione deve funzionare anche sul piano normativo, tenendo presente quanto dicevano gli antichi romani sull’inefficacia delle norme prive di un’adeguata sanzione o quanto affermano gli strateghi militari odierni “ togliere l’acqua in cui il nemico nuota”

Eppure i Sindaci sceriffi, in un altro campo, dove non si è in presenza di reati, la prostituzione, ci vanno giù pesanti, sul piano economico, contro quelli che si accostano a chiedere sesso a pagamento.
Non altrettanto avviene nei confronti di chi si accosta a chiedere droga ad uno spacciatore oppure ha in tasca il prodotto stupefacente, e che da una bella sanzione pecuniaria si vedrebbe asciugare il mezzo con il quale “ricetta” un corpo di reato, così come il “cliente” delle passeggiatrici si vede privato dei mezzi necessari allo scopo, e che probabilmente emergerebbe col suo problema anche all’interno della sua famiglia

E’ difficile credere che la vista di qualche donna scollacciata per le strade possa dare più disturbo del vedere i pusher in azione, soprattutto se si pensa che l’una non sta commettendo niente di illegale, mentre l’altro è una pedina, così come l’acquirente, di un sistema criminale, che si estende come una piovra in tutta la nazione, di cui il consumatore di droghe è oggettivamente un favoreggiatore

Ma forse questo è solo un discorso politicamente scorretto, quel che conta è solo l’apparenza e se questa non è bella è meglio fare come lo struzzo: mettere la testa sotto la sabbia ed aspettare che passi ‘a nuttata.

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