Condividi su facebook
Condividi su twitter
Un paziente ricoverato era proveniente da Brazzaville, Repubblica del Congo (Ex Francese), presentava febbre elevata a tre giorni dal rientro in Italia, ma ora è sbebbrato e con remissione degli altri sintomi.
ospedale-perugia2

Il mondo sta vivendo un periodo di allarmi per vari virus che si diffondono tra la popolazione: da quelli che danno sintomi simili alla poliomelite o enterovirus d68 negli Stati Uniti alla ormai famigerata ebola.
Quest’ultima è ormai approdata in Europa, non solo con persone infettate in Africa e curate nel continente, ma anche con quelle, un’infermiera in Spagna, che hanno contratto il virus in loco proprio curando i malati “importati”

Tutto ciò ha dato la stura a notizie anche in Umbria a notizie allarmistiche ed incontrollate, apparse su organi di informazione e sulla rete, relative ad un presunto caso di Virus Ebola di un paziente di ritorno dall’Africa, ricoverato presso il S. Maria della Misericordia.

A tal proposito, la Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, sentito il parere del Direttore della S.C. di Malattie Infettive Prof Franco Baldelli , esclude che il caso in questione possa essere riconducibile ad un presunto caso di Virus Ebola. Nella fattispecie, come informa il Prof Baldelli attraverso l’Ufficio Stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia- il paziente era proveniente da Brazzaville, Repubblica del Congo (Ex Francese), presentava febbre elevata a tre giorni dal rientro in Italia.
Il paziente- sottolinea lo stesso Direttore della S.C. di Malattie Infettive- non soddisfa a criteri epidemiologici validati per casi sospetti di infezione da Virus Ebola, non essendo transitato in Liberia, Sierra Leone, Guinea e Nigeria.
Esclusivamente per motivi precauzionali sono stati attuati i protocolli previsti dal Ministero della Salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
I sanitari che hanno preso in cura il paziente riferiscono che “ le sue condizioni non destano al momento particolare preoccupazione”

Tuttavia l’attenzione resta alta anche perché in Africa sta circolando il virus Marburg che è della stessa famiglia di virus della febbre emorragica Ebola, causando allo stesso modo emorragie, febbre, vomito e diarrea.
Come Ebola, il virus di Marburg si diffonde con il contatto con i fluidi corporei.
E ‘stato identificato prima durante le epidemie nel 1967 a Marburg e Francoforte in Germania e Belgrado nella ex Jugoslavia. E ‘venuto da scimmie infette in Uganda e proprio qui è stato rilevato un caso a fine settembre, ma la diffusione sembra limitata; anche se 80 persone sono state messi in isolamento, “Tra questi 38 operatori sanitari provenienti da ospedale Mengo e 22 operatori sanitari provenienti da Mpigi Health Centre IV.” Come ha detto il Ministero della Sanità ugandese.

Aggiornamento 8 ottobre 2014
Sono sensibilmente migliorate le condizioni del paziente presentatosi autonomamente al Pronto Soccorso  del S. Maria della Misericordia, accusando uno stato febbrile accompagnato da disturbi intestinali. 
Questa mattina il paziente, dopo il trattamento farmacologico, presentava   remissione dello stato febbrile  e miglioramento dei  sintomi dichiarati al momento del suo ricovero.

 

 

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter