Condividi su facebook
Condividi su twitter
La specie aliena, grigia e di origine americana che sta eliminando gli scoiattoli rossi, individuata in un’area di circa 50 km quadrati attorno a Perugia, ma segnalazioni della sua presenza anche dall’Alta Valle del Tevere
scoiattolorosso2

Il progetto, finanziato dal Programma LIFE+ dell’Unione Europea “U-SAVEREDS”, che ha come obiettivo principale la salvaguardia dello  scoiattolo rosso, della biodiversità e la sensibilizzazione sul tema delle specie alloctone invasive, sta per entrare nella fase operativa.
Una tematica che ha dato luogo a vari dibattiti dovuti all’emergenza creata dalla diffusione, per opera dell’uomo, dello scoiattolo grigio Americano (Sciurus carolinensis).

Notevoli anche le resistenze di chi non accetta che gli scoiattoli grigi, salvo pochi esemplari che verranno sterilizzati e rilasciati, sia destinato ad essere soppresso.
Gli animalisti tuttavia, potranno approfittare dell’anno che occorrerà per passare alla fase cruenta, per raccogliere quei fondi che sembrano necessari per aumentare la percentuale dei salvataggi previa sterilizzazione

La specie yankee rappresenta una gravissima minaccia per la conservazione dello scoiattolo comune (più spesso conosciuto come rosso) e più in generale per la biodiversità forestale di tutta l’Italia peninsulare.
Le caratteristiche ecologiche e geografiche della nostra regione, infatti, unite al fatto che la catena appenninica è di fatto un corridoio di espansione, rendono necessaria una risposta gestionale rapida ed efficace.  In Umbria, l’impatto dello scoiattolo grigio interessa anche importanti settori agricoli locali,  quali la viticoltura, la frutticoltura ed altre economie di nicchia.

In tutta Europa, come ha fatto notare il Prof. Piero Genovesi dell’Ispra, ci sono oltre 10.000 specie introdotte artificialmente, di cui circa il 15% provocano impatti devastanti sulla biodiversità e ingenti danni economici, stimati in Europa in oltre 12 miliardi di euro all’anno”.
In Italia sono presenti 2654 specie alloctone e tra le più pericolose figura lo scoiattolo grigio.scoiattolo-grigio
In Umbria, ad oggi, questa specie è stata individuata in un’area di circa 50 km quadrati attorno a Perugia, ma segnalazioni della sua presenza arrivano anche dall’Alta Valle del Tevere, al confine tra Umbria e Toscana.

È necessario e doveroso intervenire – ha ribadito l’Assessore regionale Cecchini – per la difesa della biodiversità e per dare esecuzione al Regolamento europeo sulle specie aliene invasive, che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2015.
Tale regolamento punta essenzialmente alla prevenzione del fenomeno vietando l’introduzione e la diffusione di specie che possono causare effetti negativi sull’ambiente, l’economia e la salute umana e, parallelamente, impone attività di sorveglianza e risposta rapida a situazioni critiche – come può essere in Umbria quella dello scoiattolo grigio.

Il Progetto U-savereds avrà una durata di 4 anni (ottobre 2014-ottobre 2018): dal 2015 inizieranno le attività sul campo per definire più accuratamente la presenza dello scoiattolo grigio Dal 2016 prenderanno il via le “operazioni di gestione” con la rimozione vera e propria degli scoiattoli grigi che consisterà nella loro soppressione e, per il 10% della popolazione attualmente stimata, nella sterilizzazione chirurgica con il successivo rilascio degli animali.

Contemporaneamente si agirà sul miglioramento delle “condizioni vitali” dello scoiattolo rosso in città attraverso la messa a dimora di piante appetibili per il rosso e attraverso il ripristino/rinforzo delle popolazioni oggi in difficoltà a causa della presenza dello scoiattolo grigio.
Sarà avviata anche una campagna di informazione volta a sensibilizzare tutta la popolazione sull’importanza della difesa della biodiversità e sulla necessità della rimozione delle specie invasive.

“Si sta intervenendo per salvare una specie locale ed è urgente farlo, prima che gli scoiattoli grigi possano raggiungere l’Appennino umbro-marchigiano”, ha rilevato il giornalista Umberto Mazzantini di Greenreport , mentre Antonino Morabito ha sottolineato come Legambiente si proponga di “salvare il maggior numero di animali e la rete di relazioni che li tiene insieme”, aggiungendo che “dove sono cresciuti gli scoiattoli grigi sono morti quelli rossi cui sono stati sottratti rifugi e cibo, facendo venir meno anche la funzione svolta da questi ultimi nel processo di rinnovamento del bosco”.

Soggetti attuatori del progetto sono: l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale, la Regione Umbria, il Comune di Perugia, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, l’Agenzia Regionale Parchi del Lazio, l’Istituto OIKOS e Legambiente Umbria.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter