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Sette studenti tuderti diplomati con il massimo dei voti premiati con una borsa universitaria da Luisa Todini e tre scuole dalla Uil-Fp in ricordo della tuderte Daniela Crispolti e della umbertidese Margherita Peccati,
premiati borse Todini

Se sono tuderti i beneficiari delle borse di studio Franco Todini, è anche nella memoria di una ragazza tuderte che altre borse di studio sono state assegnate dal premio “Daniela Crispolti e Margherita Peccati”.
Un filo doppio lega i due eventi: giovani che aspirano a trovare un lavoro e giovani che sul lavoro hanno purtroppo trovato la fine tragica della loro esistenza, ma tutti giovani seri ed impegnati.
Fatima El Matouni, Lorenzo Benedetti, Leyla El Matouni, Giulia Tani, Andrea Trombettoni, Giacomo Rossi e Francesca Buia, sono i sette studenti tuderti diplomati con il massimo dei voti nell’anno scolastico 2012-2013 a cui, lunedì 15 dicembre, Luisa Todini ha consegnato altrettante borse di studio di 1.500 euro l’una, intitolate alla figura e alla memoria del padre, l’ingegnere Franco Todini, cavaliere del lavoro.
Sette ragazzi e ragazze ora impegnati nella carriera universitaria a Perugia, Pisa, Milano, Forlì e Macerata. Alla cerimonia, che si è svolta a Todi, al liceo statale Jacopone da Todi, erano presenti anche Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, Carlo Rossini, sindaco della città, Carla Emiliani, delegata del rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Giuseppina Fecchi, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria, e Sergio Guarente, dirigente scolastico del liceo.

“Questo – ha detto Luisa Todini – è il 27esimo anno che la nostra Fondazione promuove questo premio. Oggi, in tempi di nuova riforma scolastica, si parla molto di buona scuola. E noi, impresa privata che investe sui giovani, abbiamo premiato la scuola eccellente”. “Questo – ha commentato Marini – è un bel modo di sostenere i ragazzi che hanno avuto il massimo della votazione agli esami di maturità. Abbiamo bisogno di più laureati. Dobbiamo raggiungere l’obiettivo di avere almeno il 40 per cento di laureati nella fascia d’età inferiore ai 35 anni. Per questo è importante anche lo sforzo economico di aziende e fondazioni private come la Todini”.
Dalla sua istituzione, nel 1986, ad oggi la Borsa di studio ingegnere Franco Todini è stata assegnata 282 volte. Ad ottenerla, come in quest’ultima edizione, sono stati gli studenti più meritevoli dell’ultimo anno di corso dei sette istituti scolastici di Todi: i licei classico, scientifico e linguistico Jacopone da Todi, gli istituti tecnici per ragionieri e geometri Luigi Einaudi, l’istituto tecnico agrario Augusto Ciuffelli e l’Istituto professionale per l’industria e l’artigianatoLe borse, assegnate a chi si iscrive a un corso di laurea, continuano a essere attribuite agli stessi studenti ogni successivo anno di durata del corso prescelto, a condizione che ogni anno vengano superati tutti gli esami prescritti dal piano di studio con una media non inferiore ai 27 trentesimi.
“Più volte – ha spiegato Todini – ho ricevuto email o messaggi di ragazzi ormai adulti che hanno raggiunto ottimi livelli professionali e che mi ringraziano perché attraverso questa nostra iniziativa hanno potuto sviluppare le loro capacità. Magari, perché no, un giorno potrebbero diventare dirigenti o impiegati all’interno delle nostre strutture”.

“La fondazione – ha commentato il sindaco Rossini – oggi ricorda il lavoro di un imprenditore, Franco Todini, che ha avuto un grande ruolo in città e lo fa nel modo migliore, premiando il merito dei giovani. Un merito che serve al nostro paese e alla comunità”. “Mio padre – ha ricordato infine Luisa Todini – non aveva avuto la possibilità di studiare sui banchi di scuola. La sua scuola era stata la vita ed era diventato imprenditore solo con grande sforzo e impegno. Proprio lui capiva però quanto fosse importante la preparazione accademica.
Il lavoro scolastico unito all’esperienza della vita è il mix migliore per la crescita. La nostra regione può offrirci tutto questo. Non ultimo con lo sviluppo di tutta una serie di attività, dall’agricoltura al turismo, che possono darci molto e anche nuovi mestieri”.

 

Nello stesso giorno a dieci giorni da Natale, lunedì 15 dicembre, la segreteria nazionale di Uil Fpl (Federazioni poteri locali) si è stretta attorno ai famigliari di Daniela Crispolti e Margherita Peccati con la cerimonia di consegna dei riconoscimenti del primo premio nazionale ‘Daniela e Margherita’, istituito proprio dal sindacato.
premio peccati crispolti
Tra i componimenti pervenuti da tutta Italia, ha ottenuto il primo premio del concorso, dedicato alla memoria delle due vittime della sparatoria del Broletto del marzo 2013, la classe III F dell’Istituto comprensivo “Guglielmo Marconi” di Terni, che ha sviluppato il tema “La pubblica amministrazione al servizio del cittadino”; seconda classificata la V classe dell’Istituto comprensivo “Dedalo 2000” di Gussola (Cremona) con il lavoro “Viaggio nel bosco dei cittadini”; terzo premio alla classe III C dell’Istituto Comprensivo “Marconi” di Terni per “Due storie di dipendenti della pubblica amministrazione”.

A consegnare i riconoscimenti, nel salone d’onore di palazzo Donini, Giovanni Torluccio, Antonino Viti e Marco Cotone, rispettivamente segretario e tesoriere nazionale di Uil Fpl e segretario regionale umbro dello stesso comparto sindacale.
È poi intervenuta la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari la quale ha ricordato che anche“La Regione ha istituito in memoria di Daniela Crispolti e Margherita Peccati un premio per le migliori tesi di laurea nell’ambito di materie attinenti all’attività della pubblica amministrazione. Anche con questo premio promosso e organizzato dalla Uil-Fpl si vuol sottolineare sia il valore del lavoro in un ente pubblico sia sensibilizzare le giovani generazioni su quanto sia importante l’attività svolta dalla pubblica amministrazione, al servizio dei cittadini”.

“Abbiamo voluto indirizzare il premio a classi di scuola primaria e secondaria – ha spiegato Torluccio – perché nasca in questi giovani ragazzi quel senso civico che pure appartiene al pubblico impiego. Vogliamo far capire loro che la pubblica amministrazione, al contrario di come viene spesso disegnata, anche negli annunci di alcuni politici, non è una zavorra per il Paese, ma ne è un motore propulsore.
In più, speriamo che si possa smettere di celebrare la memoria di chi perde la vita nell’esercizio del proprio lavoro
, che questi fatti non accadano più e che possiamo invece costatare e condividere una cresciuta sensibilità spontanea dei ragazzi su questo argomento”.
“Siamo molto soddisfatti di questa iniziativa promossa dalla segreteria nazionale – ha aggiunto Cotone –. Sicuramente verrà riproposta nei prossimi anni perché è importante far discutere i bambini sul tema dell’amministrazione pubblica e creare così una coscienza civica nelle nuove generazioni”.

Il premio nazionale ‘Daniela e Margherita’ ha visto partecipare numerose classi di scuola primaria e secondaria da tutta Italia con altrettanti lavori sul tema della pubblica amministrazione intesa come servizio al cittadino. Alle scuole vincitrici, oltre ad una targa e una pergamena, tre assegni del valore di 700, 1.500 e 2.500 euro, rispettivamente per i lavori che si sono classificati al terzo, secondo e primo posto.
Un totale di 4.700 euro trasmessi al sistema scuola del Paese con i quali il sindacato vuole sostenere le esigenze in fatto di materiale didattico degli istituti.
“Siamo grati alla Uil – ha commentato Casciari – per aver fatto di questo dolore del nostro territorio una commemorazione e una celebrazione di memoria a livello nazionale. È molto importante per Daniela e Margherita e per dare valore al pubblico impiego e a tutti gli uomini e le donne che lavorano silenziosamente tutti i giorni per il Paese”. “Non abbiamo voluto preparare nessuna targa per i famigliari di Daniela e Margherita – ha detto Torluccio in conclusione alla cerimonia – perché, certo, in questo caso, le targhe non servono. Ci teniamo però a ribadire il supporto del sindacato e di tutti noi lavoratori che pure abbiamo sofferto per questa vicenda incomprensibile”.

 

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