Il modus operandi, con l’uso di strumenti che sono comuni nell’edilizia, richiama altri fatti analoghi che sono accaduti non molto tempo fa nel territorio di Marsciano.
Ma stavolta a fare le spese di un’incursione ladresca è stato un ristorante di Furapane di Acquasparta.
Qui i ladri sono penetrati sventrando una serranda con un piccone e sempre con lo stesso attrezzo hanno aperto alcune slot machine dove avrebbero trovato circa 3mila euro.
Bottino che si è aggiunto a stecche di sigarette per un valore di circa 5mila euro.
Tutta l’operazione registrata dalle telecamere di sicurezza che i malviventi non hanno fatto in tempo a danneggiare poiché l’allarme scattato aveva fatto intervenire le guardie della vigilanza privata.
Quindi fuga precipitosa dei ladri – tre sicuramente all’interno – che tuttavia avevano compiuto tutte le operazioni in silenzio, probabilmente per non farsi riconoscere, almeno quanto a provenienza.
La fuga è avvenuta nei campi e i Carabinieri sono stati lungamente impegnati nelle ricerche che però non hanno avuto esito.
Il furto non è il primo avvenuto nel ristorante, colpito già una ventina di giorni fa, né il primo nella zona lungo la vecchia via tiberina.
Mettendo insieme i fatti sembrerebbe che i malviventi siano della zona, nella quale riescono a trovare un rifugio anche quando le cose si mettono male.
Più raffinati sembrano essere stati i ladri che hanno saccheggiato il superstore Emi di Ponterio di Todi, senza che nessuno si accorgesse di nulla se non al mattino alla pre apertura ad opera degli operatori dell’esercizio.
Qui è stata messa in atto la tecnica della banda del buco, per arrivare al locale ove si trovavano custoditi i soldi degli incassi.
