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Quindici i progetti di impianti in pipeline per un totale di oltre 300 MW entro il 2017, con un investimento diretto di quasi 1.200 milioni di euro; di questi progetti, circa 120 MW sono realizzabili entro il 2016, distribuiti in 11 impianti, tra grandi (2) e piccoli (9)
angelantoni

In una recente intervista apparsa su Tekno .it, Gianluigi Angelantoni ha espresso, anche come Presidente di Anest, al giornalista Gianluigi Torchiani fondate speranze che nel 2015 si possano sbloccare le realizzazioni progettate in Italia che utilizzeranno il  solare termodinamico italiano, intuizione del premio Nobel Carlo Rubbia, di cui il gruppo industriale massetano e licenziatario esclusivo mondiale.

“Circa quindici i progetti di impianti in pipeline per un totale di oltre 300 MW entro il 2017, con un investimento diretto di quasi 1.200 milioni di euro; di questi progetti, circa 120 MW sono realizzabili entro il 2016, distribuiti in 11 impianti, tra grandi (2) e piccoli (9).
Gli impianti sono basati sulle diverse tecnologie del solare termodinamico: specchi parabolici (PT), Fresnel (FR) e a torre (TW).
Essi si trovano collocati prevalentemente nelle regioni di Sicilia e Sardegna, ma con una presenza significativa anche in Basilicata e in Calabria.

In attività esistono sei impianti con una potenza complessiva di circa 8MW.
L’occupazione iniziale, legata alla realizzazione degli impianti previsti entro il 2016, è valutata in oltre 3.500 unità tra diretti e indotto in fase di costruzione e circa 400 persone durante la fase di esercizio per circa un trentennio…

Il territorio coinvolto nei progetti è di circa 400 ettari complessivi; faccio notare tuttavia che l’occupazione reale media del suolo è di circa 6 ettari totali (1,5% del totale), con aree fra gli specchi adibite a pascolo o coltivazioni.
Per piena trasparenza, nel rispetto dei requisiti ambientali, abbiamo siglato nel mese di maggio 2014 un Protocollo d’accordo con Legambiente denominato “Solare Termodinamico per uno sviluppo integrato nell’ambiente e nel territorio italiano”.
Un accenno anche ai mercati internazionali: “l’assenza di grandi impianti operativi nel territorio italiano ci ha finora penalizzato poiché costituisce spesso un prerequisito per i bandi internazionali. Di contro, importanti imprese estere, spagnole, giapponesi e svizzere hanno in corso grandi progetti nel nostro paese.”

Intanto il gruppo industriale umbro s ‘è aggiudicato, con Angelantoni Test Technologies, anche un contratto nell’abito del progetto internazionale Iter che cerca  di ottenere a Cadarache, in Provenza, una reazione lentissima e controllata di fusione, una tecnologia non ancora utilizzata per produrre corrente elettrica perché è la stessa energia che oggi, incontrollata, sprigiona il Sole e scatenano le bombe H all’idrogeno

 

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