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Al momento i colpi attribuiti alla banda sarebbero stati compiuti tra Narni, Sangemini, Acquasparta e Montecastrilli, ma anche nel Viterbese
polizia arresto

A margine dell’operazione con cui 12 albanesi sono stati arrestati all’alba dagli uomini della squadra mobile di Terni per una serie impressionante di furti, c’è ancora una volta la riflessione intorno all’efficacia delle pene che vengono comminate ed alla effettiva possibilità che le stesse possano contribuire alla redenzione dei rei.
Tra gli arrestati, infatti, c’è anche un  34enne il quale, per tentato omicidio nel corso di una rapina a Bergamo, aveva scontato 11 anni di reclusione.

Al momento i colpi attribuiti alla banda sarebbero stati compiuti tra Narni Sangemini, Acquasparta e Montecastrilli, ma anche nel Viterbese.
Il modus operandi della banda, tuttavia, richiama quello di furti in altre zone dell’Umbria: forzavano serrande e finestra, poi si chiudevano dentro le abitazioni e si mettevano all’opera  svuotando le case da cima a fondo.

Grande lo spiegamento per catturare la banda: 50 agenti, due unità cinofile di Ancona e un elicottero del reparto Volo di Roma dopo che le forze dell’ordine hanno avuto la sensazione che fosse in preparazione un altro assalto a villa con sequestro di persone.

Questo perché la Polizia era sulle tracce dei malviventi dopo che cinque albanesi erano stati trovati, in un auto lungo il raccordo Terni – Orte, con più di 5 kg di marijuana, ed un altro loro connazionale era stato fermato a Fiumicino, mentre cercava di salire su un aereo per Dublino, con una  carta d’identità contraffatta che era risultata rubata in un’abitazione di Terni.

Da qui una serie di intercettazioni nel corso delle quali si è anche appreso che i proventi dei furti, oltre ad essere riciclati nell’acquisto di droghe da smerciare, servivano per costruire case lussuose in Albania

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