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Alla conferenza, i presenti, hanno potuto ammirare anche un modello architettonico riproducente Castel del Monte e le copie delle spade di Federico II e di Re Tancredi di Sicilia,
castel del monte

Da qualche tempo diverse persone che hanno a cuore la valorizzazione del territorio montecastellese ed, in particolare, della frazione di Doglio, hanno messo in campo, oltre alle varie iniziative ricreative e religiose che ricorrono durante il corso dell’anno, una serie di eventi culturali che spaziano dal concorso fotografico, ai presepi, alla presentazione di libri, concerti, ecc.

E nell’ambito delle iniziative estive dogliesi si è tenuta, recentemente, anche un’ interessante conferenza sulle origini, il mito ed il “mistero” di Castel del Monte, originale edificio a pianta ottagonale del XIII fatto erigere dall’imperatore illuminato Federico II in Puglia, su di una collina della catena delle Murge, nei pressi dell’attuale Andria.

La lectio, tenuta da Nicola Zema, un ingegnere con la passione per la teologia e le tre religioni monoteiste, è stata aperta con una introduzione musicale di Letizia Catarinelli (soprano) e Giacinta Simon (mezzosoprano) che hanno eseguito brani di J. Offenbach (“Barcarola”) e L. Delibes (“Duetto dei fiori”).

Ha coordinato l’evento Stefano Benazzo, ambasciatore d’Italia trapiantato ormai da tempo, per scelta di vita, nelle campagne tuderti, amante dell’arte ma, soprattutto, dei piccoli borghi medioevali capaci di custodire semplicità di rapporti fra le persone, genuinità di sapori, incontaminazione e salvaguardia delle bellezze storiche e paesaggistiche.

Davanti ad un pubblico numeroso quanto incuriosito dal tema, raccolto in una delle caratteristiche piazzette, l’ingegnere teologo ha spiegato le origini, la storia e la probabili implicazioni filosofiche che stanno a fondamento di uno dei monumenti più
misteriosi e carichi di simbologie e significati soprattutto religiosi, un’opera architettonica grandiosa, sintesi di raffinate conoscenze matematiche, geometriche ed astronomiche.

Oltre alla conferenza, i presenti, hanno potuto ammirare anche un modello architettonico riproducente Castel del Monte, opera dello stesso Benazzo, e le copie delle spade di Federico II e di Re Tancredi di Sicilia, realizzate dal maestro d’armi Albano Torasso.
Al termine non è mancata neppure una degustazione di prodotti tipici locali fra cui il vino di ottima qualità proveniente dalle locali cantine.

Il prossimo appuntamento culturale a Doglio si terrà l’8 di agosto, alle ore 18,00, con una conferenza sulle origini del castello che sarà tenuta da Filippo Orsini, direttore dell’archivio storico di Todi.

 

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