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Secondo l'ex Sindaco la notorietà internazionale di Assisi consentirebbe di attivare, anche con sistemi misti pubblico-privato, specializzazioni per aumentare la mobilità attiva
ospedale assisi 2

Dopo la decisione del D.G. della Usl Umbria 1 di limitare nell’ospedale di Assisi la chirurgia a quella programmata ed alla day surgery e week surgery, l’ex Sindaco di Assisi e consigliere regionale Claudio Ricci protesta e nello stesso tempo chiede un potenziamento della chirurgia, ovviamente quella programmata, per attrarre pazienti da altre regioni

“Siamo per valorizzare tutti i piccoli ospedali dell’Umbria ma non possiamo depotenziare quelli che funzionano e che, come l’ospedale di Assisi, delle grandi potenzialità con benefici per tutta la Regione”.
Lo dichiara il consigliere regionale Claudio Ricci (Ricci presidente) annunciando la presentazione di una mozione che chiede all’Esecutivo di Palazzo Donini di “attuare un chiaro piano di tutela e valorizzazione dell’ospedale di Assisi.
Una struttura che avrebbe delle ampie potenzialità di sviluppo, trovandosi in un città Santuario con circa 70mila residenti nel comprensorio nonché 6 milioni di turisti all’anno.
La cui notorietà internazionale consentirebbe inoltre di attivare, anche con sistemi misti pubblico-privato, specializzazioni per aumentare la mobilità attiva, per attrarre pazienti da altre regione verso l’Umbria”.

Claudio Ricci denuncia che “dopo la chiusura, per mancata tutela con spostamento, dal 2006/07, del Primario, del punto nascita di Assisi, che svolgeva oltre 700 parti all’anno, con partorienti provenienti da tutta la regione, in questi giorni si sta operando per mantenere in Assisi solo prestazioni di chirurgia ambulatoriale (day surgery e week surgery), con degenza inferiore ai 5 giorni, spostando, di fatto, numerosi servizi di chirurgia nella Media Valle del Tevere”.

Ricci propone dunque che “l’Assemblea legislativa dell’Umbria impegni la Giunta affinché venga revocata la delibera del direttore generale della USL 1 che, seppur dai contenuti tipicamente gestionali, determina un chiaro indirizzo politico strategico sanitario verso il forte depotenziamento della chirurgia e, quindi, dell’intero ospedale di Assisi.

In merito alla riorganizzazione, dopo le nostre anticipazioni che vengono confermate, oggi la Usl Umbria 1 ha diffuso la seguente nota esplicativa:

Con la riorganizzazione delle chirurgie generali e specialistiche dei presidi ospedalieri di Assisi, Media Valle del Tevere e Castiglione del Lago, approvata con delibera n. 854 del 06/08/201, la USL Umbria 1 ha ridefinito l’offerta chirurgica in termini quantitativi e qualitativi, in base alle diverse tipologie di attivi¬tà e alle sedi di erogazione, al fine di incrementare le attività chirurgiche a complessità medio-bassa per patologie a basso carico assistenziale e di consentire una reale integrazione di risorse professionali e di competenze specialistiche con l’Azienda ospedaliera di Peru¬gia, soprattutto per l’alta specialità.

“In particolare – spiega Giacomo Antonini, direttore del Dipartimento di Chirurgia della USL Umbria 1 – gli ospedali di Assisi e Pantalla saranno complementari. Ad Assisi il nuovo modello organizzativo prevede la rimodulazione della chirurgia in Week Surgery, con attività chirurgica programmata e degenza inferiore ai cinque giorni, che partirà dal primo settembre 2015 per entrare a regime dal primo gennaio 2016. Sono già stati definiti i protocolli operativi per il trasferimento e i ricoveri urgenti presso la struttura di Pantalla, che sarà deputata a garantire la disponibilità dell’urgenza h24 e delle altre patologie in elezione che non possono essere trattate in degenza breve”.

Potenziato anche il livello di assistenza all’ospedale di Pantalla, con un nuovo modello organizzativo della terapia semi-intensiva che dovrebbe essere operativo dal 1 settembre. Nello specifico è prevista l’attivazione di tre letti monitorizzati nel reparto di degenza chirurgica, con apparecchiature dotate di telemetria, assistenza di personale infermieristico dedicato h12 e dell’equipe infermieristica della divisione nelle ore notturne, in stretta collaborazione con i medici specialisti e anestesisti. E’ prevista anche una “recovery room” h12 in caso di necessità per l’immediato postoperatorio, in modo da inviare ai letti di semi-intensiva pazienti già da ore stabilizzati. All’ospedale di Castiglione Lago, che manterrà l’attuale modello organizzativo, è previsto l’incremento e la diversificazione delle attività chirurgiche, in par¬ticolare se la chirurgia mammaria dovesse trasferirsi in una Breast Unit aziendale, la ridefinizione dell’attività chirurgica ortopedica e un aumento dei posti letto.

“Questa riorganizzazione delle attività chirurgiche – spiega il direttore generale della USL Umbria 1 Giuseppe Legato – permette una migliore appropriatezza nell’uti¬lizzo degli spazi e delle risorse tecnologiche e di personale e comporterà un riassetto e una mobilità dei chirurghi. Inoltre, andrà a completare i per¬corsi oncologici relativi ai carcinomi del colon retto, urogenitali, ginecologici, dell’apparato digerente superiore e della mammella, quest’ultima da convogliare in una Breast Unit aziendale in base ai nuovi standard ospedalieri definiti dal Ministero”.

Inoltre, in riferimento all’integrazione con l’ospedale di Perugia, il direttore Legato precisa: “Attualmente sono in essere accordi di collaborazione con gli specialisti dell’Azienda ospedaliera di Perugia e dell’Università degli Studi di Perugia soprattutto per la branca ortopedica e urologica, ma può essere auspicabile prevedere, in base a modalità, percorsi, protocolli e responsabilità da concordare, anche l’attività di chirurghi dei nostri ospedali di territorio presso l’ospedale di Perugia per i casi più complessi da svolgere in ambiente “protetto”, così come l’accesso di chirurghi di Perugia presso gli ospedali di territorio della USL Umbria 1, al fine di ridurre le liste di attesa per l’offerta chirurgica”.

 

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