Viene da chiedersi, a questo punto, se si ha più bisogno di una Polizia provinciale che si limita alle attività di vigilanza generica sul territorio e che, per di più, sembra volersi sostituire nelle decisioni ai legittimi organi politici dell’amministrazione pubblica di appartenenza anche se l’iniziativa appare una risposta alla decisione con cui tutte e 15 le unità di personale della polizia provinciale di Terni sono state inserite nel cosiddetto ‘portale della mobilità’ e quindi considerate in soprannumero rispetto alle esigenze dell’ente
Lo rende noto il comando di Palazzo Bazzani che ha inviato anche all’ufficio stampa della Provincia la lettera indirizzata alla Regione dell’Umbria nella quale comunica la decisione motivandola con la riallocazione in Regione delle funzioni non fondamentali delle Province prevista dalla legge regionale 10/2015, in attuazione della legge 56/2014 Delrio.
La polizia provinciale precisa che continuerà a svolgere un’attività di vigilanza generica sul territorio, coerente con le qualifiche di agenti di pubblica sicurezza e ufficiali di polizia giudiziaria previste per legge.
Tra le attività sospese la vigilanza e il controllo sul patrimonio ittico, la salvaguardia degli ecosistemi acquatici, l’esercizio della pesca sportiva e professionale.
La vigilanza in materia di protezione della fauna selvatica, il prelievo venatorio e gli interventi di controllo faunistico, oltre al coordinamento dell’attività di vigilanza delle guardie giurate volontarie ittiche e venatorie, il controllo e la vigilanza su tutte le attività connesse alla gestione faunistica e ittica e sulle autorizzazioni rilasciate dalla Regione e la collaborazione nelle attività di monitoraggio ittico-faunistico e ambientale.
Sospese anche la partecipazione al progetto comunitario Life strade, il controllo e la verbalizzazione delle operazioni di immissione della fauna selvatica e ittica, il rilevamento delle opere abusive in alveo, le attività di polizia idraulica e di presidio idraulico, la vigilanza e il controllo in materia di tutela dell’ambiente e di utilizzo delle acque. Interrotte infine anche le attività di controllo della fauna selvatica e di attivazione, organizzazione e gestione degli operatori abilitati al controllo faunistico delle specie critiche.