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Criticato lo stanziamento per una ricerca sui giovani da 0 a 19 anni; proposta di destinare la somma a reali azioni di assistenza e sostegno economico
piazza umberto I todi

Movimento Civico di Todi all’attacco sulle attività del Comune e degli enti pubblici collegati. L’ultimo in ordine di tempo riguarda un’iniziativa di ETAB da 20.000 euro per una ricerca sulle condizioni di vita della popolazione da 0 a 19 anni nella media valle del Tevere. Il progetto è teso ad accogliere, ricercare e restituire dei dati georeferenziati.

“Riteniamo – scrive il Movimento Civico Todi – del tutto inaccettabile investire oltre venti mila euro in un progetto, le cui finalità, se riferite ad un Ente di assistenza e beneficenza, sono assolutamente incomprensibili. Incomprensibile è anche il target individuato,  sia in termini di età (non si capisce cosa accomuna una fascia che va da 0 a 19 anni) sia in relazione ad una porzione di territorio relativamente indicativa. Chi fa queste cose con criterio, come il Comune di Torino, ha individuato una fascia zero-sei anni e tratta una base di popolazione molto più ampia”.

Il Movimento Civico Todi muove critiche anche all’attinenza dell’iniziativa con le finalità dell’Ente Tuderte di Assistenza e Beneficenza: “La  “mission” di Etab dovrebbe ­essere quella di sostenere progetti che, concretamente, vadano a sostegno della cittadinanza, premiando il merito, come si fa con le borse di studio, e sostenendo i bisogni. Esistono già numerose ricerche e dati, anche sui giovani, fatte dall’Aur (Agenzia Umbria Ricerche) che, se ritenuto opportuno, il cda di Etab può gratuitamente stampare e leggere”.

In chiusura, il Movimento Civico Todi propone di ritirare l’avviso e di destinare meglio i 20.000 euro. “Al presidente di Etab Paolo Frongia, senza tante ricerche – si legge nel comunicato – diciamo noi di cosa hanno bisogno i giovani: di fiducia, di servizi efficenti,  di lavoro e di sostegno economico, nei casi di difficoltà familiare. Proponiamo ad Etab pertanto di ritirare il bando e di individuare con i 20 mila euro altrettanti bandi, per sostenere gli studi di giovani meritevoli che abbiano, ad esempio, entrambi i genitori disoccupati e non possano contare su  altre fonti di reddito. Concludiamo dicendo che di una cosa sicuramente hanno bisogno i giovani: di buon esempio. E questo bando non lo è certamente”.

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