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Una delle preoccupazioni maggiori che affligge le famiglie, in particolare i genitori, delle persone con disabilità è il futuro della persona quando questi verranno a mancare o saranno impossibilitati a prendersene cura.
Per la prima volta l’ordinamento giuridico riconosce e garantisce specifiche tutele a sostegno dell’assistenza ai disabili gravi privi del sostegno familiare.
La legge “Dopo di noi” disciplina le misure di tutela nel “superiore interesse” della persona con disabilità grave non causata dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità, rafforzando i livelli essenziali di assistenza sanitaria e sociale.
Prevede innanzitutto un Fondo, da 90 milioni per quest’anno,destinato all’attivazione di programmi importanti come la deistituzionalizzazione e il supporto alla creazione di alloggi di tipo familiare di cui un esempio è il cohousing. Il fine principale è quello di evitare isolamento e marginalizzazione e di riprodurre le condizioni abitative e relazionali delle realtà familiari, consentendo, quando possibile, anche di rimanere a vivere nella propria casa di origine. Le risorse saranno destinate anche al potenziamento di programmi di sviluppo di competenze ed abilità per favorire una maggiore capacità di autonomia, quindi benessere e possibilità di inclusione sociale. Prevede inoltre una serie di agevolazioni fiscali come la detrazione delle spese sostenute per le polizze assicurative stipulate per la tutela dei disabili o l’esenzione dall’imposta di successione nel trasferimento di beni e diritti post mortem. Viene inoltre specificato che ciò sarà attuato con l’attivo coinvolgimento dei soggetti interessati, ovvero nel rispetto della volontà del disabile, ove possibile, altrimenti della persona che se ne prende cura.
La legge del dopo di noi rappresenta un atto concreto, un segnale importante di solidarietà, attenzione e principalmente ascoltoverso le famiglie. Sostenuta fortemente dal Partito Democratico rappresenta un contributo positivamente innovativo e trova risposta ad una problematica tanto angosciante quanto però rimasta fino ad ora non affrontata anche nel quadro stesso della tutela delle persone con disabilità.

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