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Anche in Umbria arriva la stagione dei saldi che, secondo le stime di Confcommercio, porterà a spendere una media di 344 euro a famiglia
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Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, in occasione dei saldi invernali 2017 ogni famiglia spenderà 344 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori ed articoli sportivi. La stima di Confcommercio, euro più euro meno, è che gli umbri spenderanno mediamente come nell’anno precedente.
E a questo evento, per colpa di una lunga serie di sfavorevoli circostanze, si affidano ora gli imprenditori della regione per tentare di rimettere in moto i consumi, che hanno avuto in questi ultimi mesi un andamento quanto mai incerto e altalenante.

“L’Umbria – commenta Carlo Petrini, presidente Federmoda Confcommercio Umbria – è tra le regioni che più di altre hanno subito gli effetti di quella mancanza di stabilità che gela i consumi, e di cui tutti hanno bisogno per affrontare con fiducia il futuro. Non aiutano gli eventi terroristici, la crisi economica e la ripresa fantasma. Non ha aiutato il terremoto nel Centro Italia, con i suoi drammatici effetti diretti e indiretti, che hanno pesato enormemente anche sulle vendite di Natale 2016.  Sarà difficile colmare con i saldi il gap commerciale che si è creato, ma le vendite di fine stagione saranno sempre una straordinaria opportunità per i consumatori”.

Stima dei saldi invernali 2017
– valore saldi invernali: 5,3 miliardi di euro
– numero famiglie italiane: 25,8 milioni
– numero famiglie che acquista in saldo: 15,5 milioni
– acquisto medio a famiglia per saldi invernali: 344 euro
– numero medio dei componenti per famiglia: 2,3
– acquisto medio a persona nei saldi invernali: 147 euro
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

Saldi: cosa c’è sapere
I saldi invernali dureranno 60 giorni e termineranno quindi il 5 marzo.
La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 130 e ss. Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato.
Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

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