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Ora la Regione Umbria deve decidere. Il tempo è scaduto. Porteremo in Consiglio Regionale (nelle prossime settimane) una interrogazione e una mozione (da votare) per approvare, e sostenere finanziariamente (come fatto dalla Basilicata, attraverso i fondi europei, o chiedendo le risorse al Governo come “misure compensative” post sisma), l’attivazione del servizio ferroviario con il Freccia Rossa 1000 fra Terni, Perugia e Milano (a “velocità ridotta” sino ad Arezzo e poi in linea ad Alta Velocità).
Unitamente a questo chiederemo di far fermare, a Spoleto, il Freccia Bianca. Adesso “basta parole” è il tempo di fare.
Se, ancora una volta, la Regione non decide, o non si attiva in tempi rapidi e in modo operativo, sarà inevitabile la richiesta di “puntuali spiegazioni” a chi, da mesi, aveva citato “che non si poteva fare” per poi scoprire un caso “simile applicativo” in Basilicata attivato da Trenitalia.
Servono 3 milioni di euro per l’Alta Velocità ferroviaria e 3 milioni di euro per lo sviluppo di nuove linee aree con compagnie Low Cost (all’anno). La soluzione finanziaria è semplice. Le 57 società partecipate della Regione Umbria costano 28 milioni € all’anno: si riducano le risorse a 22 milioni € e con 6 milioni €, all’anno, si investa nei servizi di trasporti fondamentali per lo sviluppo socio economico e turistico.
Noi abbiamo “già presentato gli atti” (da discutere e votare) e auspichiamo che anche le categorie socio economiche e turistiche si mobilitino per “cambiare” in modo concreto.

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