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Con l'avvio dell'anno scolastico, il neo assessore Alessia Marta, illustra miglioramenti nei vari servizi scolastici, con novità importanti nei trasporti bus a partire da gennaio
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L’anno scolastico che si è aperto da una settimana ha portato con se una serie di novità per il territorio, ma anche alcuni problemi finiti sul tavolo dell’assessore comunale ai servizi scolastici, Alessia Marta.
“Nonostante diverse criticità – dice l’assessore – esprimo tutta la mia soddisfazione per gli obiettivi raggiunti all’apertura del nuovo anno scolastico a partire dall’asilo nido dove è stato modificato l’orario della seconda uscita, dalle 15 alle 15:30 e facendo guadagnare mezz’ora preziosa per l’uscita. È stata prevista anche un’apertura serale mensile, dalle 19:30 alle 22:30, per permettere ai genitori un’uscita in tranquillità.
Mi preme segnalare anche l’avvio del tempo pieno per la classe della Primaria di San Fortunato a partire dal 18, per cui sono state recuperate e messe a nuovo due aule, una adibita alla didattica e una a refettorio. Per i bambini dell’infanzia la motoria non sarà a carico dei genitori, ma finanziata interamente dal Comune, mentre per la Primaria si sta pensando ad un altro progetto da poter realizzare in sinergia con la direzione didattica. La nostra città ha inoltre ottenuto, attraverso un intensa interlocuzione con l’Ufficio scolastico regionale, l’organico necessario alla formazione di una ulteriore prima alla media Cocchi Aosta, che mantiene dunque 5 classi prime nella sede di Todi, e una ulteriore al liceo Jacopone per l’indirizzo scientifico, mentre potrà contare sull’accreditamento dell’Istituto agrario con centro di istruzione per adulti. Per quanto riguarda invece le quote della mensa scolastica, c’è in agenda l’introduzione di buoni pasto che dovranno essere rigorosamente acquistati in anticipo, e utilizzati al bisogno, per evitare il problema delle morosità, che quest’anno ammontavano circa a 50.000 euro”.

L’assessorato al patrimonio, guidato da Elena Baglioni, ha inoltre avviato l’iter per il conseguimento necessario di tutte le certificazioni necessarie agli edifici scolastici del territorio comunale.
Sotto la lente dell’assessorato le peculiarità del trasporto scolastico che, attualmente, costa circa 355 mila euro l’anno per 13 linee a servizio di 365 tra bambini e ragazzi di scuola media e superiore, visto che nelle frazioni che non sono raggiunte da servizio di linea pubblica, i ragazzi vengono trasportati a scuola dal servizio comunale. A questi costi, vanno aggiunti  circa  60.000 euro di servizio accompagnamento.
“Va senza dubbio sottolineato – prosegue l’assessore Marta – l’avvio del servizio dei trasporti senza grandi inconvenienti, con mezzi nuovi e dotati di cinture di sicurezza, telecamera interna ed esterna, per una maggiore sicurezza dei bambini.
Copriamo un territorio vastissimo, da Montorsolo a Pesciano, da Ilci a Casemasce a Torrececcona, per un diametro, considerando il centro di Todi, di 29 chilometri. Nonostante questo – spiega l’assessore Marta – le frazioni di Fiore, Romazzano, Izzalini e Camerata non sono coperte dal servizio, per cui abbiamo in essere una convenzione con il Comune di Baschi per permettere che da queste zone i bambini possano frequentare la scuola sia dell’infanzia che primaria di Colonia. Quest’anno poi, con l’apertura della sezione a tempo pieno della scuola di San Fortunato, la situazione si è ulteriormente complicata. Ritengo dunque doveroso che venga redatto ed approvato un regolamento che disciplini le modalità di fruizione dei trasporti scolastici comunali.
Ma sarà necessario anche rivedere le linee su tutto il territorio comunale, al fine di razionalizzare e ottimizzare tempi di percorrenza e costi. Trovo ad esempio abbastanza singolare che, fino ad ora, si sia data la possibilità di salire sulle linee della scuola primaria anche ai ragazzini delle medie qualora ci fosse stato posto, anche in presenza di linee pubbliche, comportando non pochi inconvenienti. Ma trovo singolare anche che in alcuni casi si raggiungano gli utenti praticamente sotto casa e in altri non si raggiungano affatto. Queste anomalie sono frutto di una politica poco programmatica e poco attenta ai bisogni di tutti. Mettere mano a queste problematiche significa anche poter ottenere risparmi che potrebbero essere utilizzati per abbattere le attuali tariffe, che non sono proprio economiche (circa 300 euro l’anno). Contiamo di poter attivare il nuovo servizio a partire dal primo gennaio 2018”.

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