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Monsignor Tuzia ha incontrato l'équipe educativa della nuova struttura di ospitalità, verificando il buon livello delle iniziative di inclusione già avviate
tuzia

Da qualche tempo la città di Todi ospita un Centro per Minori Stranieri non Accompagnati, un progetto di ospitalità ed integrazione nata sulla scia di altre iniziative di accoglienza che distinguono positivamente da molti anni la città e come frutto locale del Giubileo straordinario della misericordia.
Nei giorni scorsi, il Vescovo della diocesi di Orvieto-Todi, Monsignor Benedetto Tuzia, in qualità di presidente dell’Istituto Artigianelli Crispolti, al quale fa capo il progetto, ha incontrato insieme ai sacerdoti della città gli ospiti, gli operatori ed i volontari del nuovo Centro.

I responsabili della struttura hanno riferito al Vescovo che, con l’avvio dell’anno scolastico, tutte le attività progettuali, previste dalla convenzione con il Comune di Todi ed il Ministero degli Interni, stanno per essere portate a compimento. In particolare, l’attività di mediazione culturale e di insegnamento della lingua italiana sono già ben avviate, l’iscrizione al servizio sanitario nazionale è completata, così come alcuni aspetti di orientamento e di tutela legale. Quattro ragazze si sono iscritte al professionale di Todi, una all’Istituto Agrario e due al commerciale Einaudi. Una di queste, proprio in occasione dell’incontro, ha manifestato l’interesse di proseguire poi gli studi in ambito medico-infermieristico.

Nel corso dell’incontro, tutti gli educatori ed educatrici impegnati nella cura delle ragazze hanno sottolineato soprattutto gli aspetti culturali e psicologici che il processo di inclusione sociale dovrà tenere conto. In tal senso si stanno programmando inserimenti in ambito culturale (alcune ragazze già frequentano un coro cittadino) e sportivo. L’obiettivo è di privilegiare alcune attività laboratoriali pomeridiane, utili anche per un futuro inserimento socio-lavorativo.

“Le risorse economiche che l’Unione Europea, tramite il Governo italiano, destina a questa tipologia di accoglienza – viene sottolineato in una nota della équipe educativa – saranno interamente impegnate per favorire le attività di integrazione ed inclusione, con le suppellettili, gli arredi, le attrezzature e quanto altro necessario per l’avvio del Centro Minori Stranieri non Accompagnati di Todi, reperiti grazie alle offerte dell’otto per mille della Chiesa cattolica”.

L’iniziativa di Todi costituisce dunque un esempio di come la tradizionale vicinanza della Chiesa agli ultimi, che nella storia occidentale ha generato asili, ospedali, orfanatrofi, servizi sociali, scuole, per incontrare le povertà che segnano le nostre comunità, ha bisogno di essere rinnovata e declinata in opere di misericordia all’altezza delle sfide che caratterizzano i tempi attuali.

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