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Da una verifica di Todi Civica non risulta applicata fino ad oggi alcuna sanzione amministrativa per il fenomeno dell'accattonaggio sul territorio comunale
accattonaggio

Todi Civica torna sulla questione dell’ordinanza antiaccattonaggio emessa nel settembre scorso dall’Amministrazione Comunale di Todi, per cercare di limitare il fenomeno poco qualificante, di persone di colore che chiedono l’elemosina in particolare davanti ai supermercati. L’ordinanza sembra aver un po’ limitato il fenomeno come in centro storico (da qualche tempo non si vedono più i venditori di calzini) e in alcuni supermercati, mentre in altre zone (come supermercato Emi), la situazione non è cambiata.

Todi Civica ha effettuato una verifica sulle sanzioni emesse, da cui “risulta che ad oggi, dopo oltre tre mesi, le sanzioni amministrative emesse a soggetti intenti a fare accattonaggio sono pari a zero. Risulta pertanto che né il corpo di polizia locale nè altre forze dell’ordine del territorio abbiano individuato un solo caso per applicare le sanzioni previste dall’ordinanza antiaccattonaggio, emessa dall’amministrazione comunale per contrastare un fenomeno che, evidentemente, sembrava tale da dover prevedere un apposito provvedimento amministrativo”.

“In questi mesi – dicono da Todi Civica – abbiamo più volte segnalato pubblicamente come il fenomeno l’accattonaggio persista in alcune zone della città, ma senza riscontri conseguenti. Questo può significare due cose, o la questione non è percepita come un problema e, pertanto, si è emesso un atto amministrativo di cui non vi era necessità, o l’ordinanza  non consente alle forze di polizia di applicare il provvedimento sanzionatorio, se non in casi limite, che tuttavia, come dimostrato dai numeri, non sussistano. Risulta infatti poco credibile che la semplice emissione dell’ordinanza abbia di per sé represso il fenomeno, al punto da non doverla applicare nemmeno una volta!

Abbiamo apprezzato la volontà dell’amministrazione nel prevedere misure di contrasto ad un fenomeno che certamente non qualifica la città, svilisce la dignità umana di chi la esercita ( a prescindere dalle ragioni che lo portano a chiedere elemosine)  e che, in alcuni casi, può generare anche situazioni “complesse” per i cittadini. Tuttavia i risultati presentano un quadro che, come previsto, si è rivelato solo uno spot politico, iniziato e finito con l’emissione dell’ordinanza. Uno spot che, in concreto, a poco è  servito e, riteniamo, a poco servirà”.

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