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Nell’interrogazione in Consiglio Regionale di Liberati e Carbonari, viene ipotizzato anche il quadruplicamento dei binari della direttissima
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L’Aula di Palazzo Cesaroni ha discusso l’interrogazione a risposta immediata dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, relativa “alla condizione infrastrutturale dell’Umbria relativamente a strade e ferrovie,  che presenta criticità croniche, con rischi di concreto isolamento e, comunque, con tempistiche non  rapide nei collegamenti con il nord e il sud del Paese.

Illustrando l’atto ispettivo, Liberati ha chiesto all’Esecutivo di Palazzo Donini “l’avvio sperimentale di un pedaggiamento selettivo (sistema free flow) per i Tir extraregionali che percorrono l’intera tratta Orte-Verghereto-Cesena, garantendo così un finanziamento permanente a un’infrastruttura evidentemente inadatta ad accogliere tale enorme flusso di camion, così come peraltro indicato a maggioranza dal nostro Consiglio regionale già a fine 2015 e come evidenziatosi con la stessa inchiesta della Procura di Arezzo”.

Rispetto al piano ferroviario, è stato chiesto di “rappresentare al Ministero “la necessità di raddoppiare la ‘direttissima’, così come recentemente manifestato pure dallo stesso assessore toscano ai Trasporti, valutando con costoro la possibilità di un quadruplicamento dei binari non nell’attuale sede, dovendo ambire l’Umbria a ospitare parte di tale infrastruttura, così da collegare direttamente all’Alta velocità (direttrice nord-sud dell’Italia) almeno Perugia e Terni, con un investimento atto a cambiare stabilmente in meglio e per decenni il destino delle nostre comunità”.

L’assessore Giuseppe Chianella ha sottolineato che “la Regione ha sempre sostenuto la strategicità della E45 come spina dorsale del sistema infrastrutturale. Una prima ipotesi di pedaggiamento del traffico pesante si trova nei documenti ufficiali della Regione di 25 anni fa. Si tratta di una strada statale gestita da Anas e quindi soltanto con una interlocuzione con il Ministero competente si potrebbe ragionare su questo tipo di ipotesi. Tuttavia, le esperienze in corso in Italia di pedaggiamento  free flow non sono state entusiasmanti.

Serve anche una interlocuzione con le associazioni di categoria, soprattutto locali che a suo tempo venne fatta per verificare e valutare l’ipotesi di pedaggiamento. Cosa che comunque rifaremo nuovamente perché il costo non può ovviamente ricadere sulle spalle delle nostre imprese e dei cittadini. Sul quadruplicamento della direttissima, ho assunto informazioni alle Regioni Lazio e Toscana oltre che da Ferrovie dello Stato. È emerso che al momento non esiste alcun programma all’orizzonte. Un’ipotesi di quadruplicamento della direttissima avrebbe ovviamente costi spaventosi, al momento non quantificabili. L’assessore regionale della Toscana ha chiesto un quadruplicamento soltanto per un breve tratto che va da Valdarno a Firenze. Quindi, in un quadro di carattere generale, dove c’è discussione sulle grandi opere e sostanziale blocco di esse, proporre un’ipotesi di questo tipo che andrebbe da Roma a Milano avrebbe costi spaventosi difficilmente presi in considerazione. La Regione assumerà iniziative rispetto al pedaggiamento della E45 mentre sulla questione del quadruplicamento dei binari della direttissima rimangono perplessità perché non vedo una prospettiva che possa oggettivamente prevedere un ipotesi del genere”.

Nella replica, Liberati ha evidenziato come “la proposta dell’assessore della Regione Toscana non sarebbe molto distante da quella che ci riguarda tra Orte-Settebagni e Roma. C’è un problema di forte saturazione su queste tratte. Come gruppo potremmo farci parte attiva. Quello del blocco delle grandi opere da parte del Governo è un alibi politico. La direttissima in questione non regge più perché il trend nell’utilizzo del treno è crescente anche per quanto riguarda le merci. L’auspicio è che l’assessore regionale umbro inviti l’assessore regionale della Toscana e del Lazio per un tavolo con il Governo in vista di un investimento come questo che diventa inevitabile”. 

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