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La testimonianza di come un luogo culturale possa permeare tutte le nostre emozioni quotidiane, rivolgendosi a target differenti accomunati dallo stesso bisogno di bellezza estetica dell’opera d’arte
storytelling teatro

La mediazione narrativa è lo strumento che nelle esperienza di laboratorio sta favorendo la capacity building, ovvero la capacità di potenziamento in gruppo delle proprie competenze, grazie alla fruizione guidata di un bene culturale, sia quando il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio è stato immaginato come luogo raccontato nel libro-storytelling (Co-creare la cultura: Storytelling sul Teatro più Piccolo del Mondo) sia quando il Teatro più Piccolo del Mondo è setting esplorativo di tematiche che riguardano il rapporto con se stessi e con l’altro, come in tutti gli altri laboratori che si stanno svolgendo.

In ogni caso la mediazione narrativa e quella culturale consentono l’emersione di contenuti propri, portando i partecipanti dei laboratori a ricontattare alcune loro emozioni legate ai temi proposti ed a condividerle nel gruppo di lavoro, nel rispetto dei propri tempi e del proprio diritto alla riservatezza. 

Le tematiche che stiamo affrontando spaziano dal rapporto con noi stessi e con la nostra immagine sociale, così come il rapporto con l’ecosistema digitale e le nostre competenze versus vocazioni, fino alla comunicazione con l’altro, alla gestione del conflitto ed a come concepiamo il sentimento di amore nella relazione di coppia. Questo a testimonianza di come un luogo culturale possa permeare tutte le nostre emozioni quotidiane, rivolgendosi a target differenti accomunati dallo stesso bisogno di bellezza estetica dell’opera d’arte, che rivela un bisogno più profondo di ricerca di armonia, capacità di sognare in grande e trovare la luce migliore alla quale determinare la propria realtà quotidiana.

Quando l’audience engagement si prefigge l’obiettivo di coinvolgere fasce di utenza diverse nella valorizzazione e promozione di un’opera d’arte non dovrebbe mai dimenticare che l’opera d’arte deve rispondere al bisogno quotidiano di ogni persona di stare bene e di valorizzare a propria volta quel che di positivo ed efficace ai fini del benessere individuale e sociale c’è nel proprio presente di ogni giorno.

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