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La decisione è arrivata alle 19:45 dopo una giornata di convulse consultazioni anche a livello nazionale
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La notizia è stata data in diretta durante l’edizione del Tg3 Umbria delle 19:30: la Governatrice Catiuscia Marini, al termine di un incontro con il proprio legale, l’avvocato Nicola Pepe e dopo un confronto con il commissario del Pd Verini, si è dimessa.

Cosa accadrà ora? Come stabilisce l’articolo 64 comma 1 dello Statuto della Regione Umbria: nella ipotesi di rimozione, impedimento permanente, morte o dimissioni volontarie del Presidente della Giunta, subentra nella carica, fino alla elezione del nuovo Presidente, il Vice Presidente, designato fra i componenti della Giunta per l’ordinaria amministrazione.

Le dimissioni devono comunque essere motivate di fronte all’Assemblea legislativa. L’Assemblea a maggioranza assoluta dei componenti può invitare a recedere dalle dimissioni. Entro quindici giorni il Presidente comunica davanti all’Assemblea
se intende confermare le dimissioni o recedere dalle stesse. Con le dimissioni decadono le mozioni di sfiducia che dovevano discutersi martedì 23. La presidente Porzi dovrà ora convocare un’apposita seduta in cui Marini dovrà motivare le dimissioni e passare la vaglio del voto.

La Marini ha comunicato la sua decisione alla presidente dell’assemblea legislativa, Donatella Porzi. Diffusa anche una lettera aperta.
“Io sono una persona perbene – scrive ormai l’ex Presidente – per me la politica sempre stata fare gli interessi generali, da sindaco della mia città, da europarlamentare e in questi anni di presidente di regione. Quello che sta accadendo non solo mi addolora ma mi sconvolge e sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta perché, credetemi, io non ho niente a che fare con pratiche di esercizio del potere che non siano rispettose delle regole e della trasparenza, rifuggendo sempre da consorterie e gruppi di potere. Le istituzioni vengono prima delle persone che le guidano – dice – che non possono avere ombre che rafforzerebbero il già difficile rapporto di fiducia con i cittadini. Ritengo doloroso ma giusto rassegnare ora le mie dimissioni da presidente della Regione Umbria perché ritengo di tutelare così l’istituzione che ho avuto l’onore di guidare, salvaguardare l’immagine della mia regione e della mia comunità e al tempo stesso avere la libertà di dimostrare la mia correttezza come persona e come amministratore pubblico. So così di fare la cosa più giusta e più coerente con i miei valori, quelli della mia famiglia con quelli della comunità politica a me più vicina. Ringrazio chi in questi giorni difficili e complessi mi ha dato fiducia e attestati di stima. Mi pare importante mandare un saluto a tutti gli umbri e alle popolazioni della Valnerina, colpite dal sisma, con le quali ho condiviso le fasi più difficili ma umanamente più intense del mio mandato istituzionale. So di fare la cosa più giusta per l’Umbria, questa mia bellissima terra, ricca di storia, cultura e valori di solidarietà”.

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