Condividi su facebook
Condividi su twitter
Disposti dalla quarta commissione del Consiglio Regionale

Sagre sotto attacco e cene estive all’aperto a rischio. La quarta commissione consiliare della Regione dell’Umbria, presieduta da Raffaele Nevi (Forza Italia), ha disposto un accertamento in tutti i Comuni dell’Umbria per verificare se sono stati elaborati i regolamenti per il rilascio delle autorizzazioni amministrative alla somministrazione di cibi e bevande in occasione delle sagre. Regolamenti alla cui pratica applicazione sono poi addetti i servizi di vigilanza delle Unità Sanitarie Locali i quali tuttavia, anche in assenza dei provvedimenti comunali, hanno tutti gli strumenti per evitare rischi alla salute. Un atto, quello della Commissione, che da una risposta, volutamente, ridotta e quasi “dovuta”, alle proteste dei commercianti, che si sentono penalizzati dalla propensione degli Umbri a ritrovarsi in borghi e paesi per mangiare, ma anche per fare “quattro salti” o ascoltare musica popolare o, magari, solo per conoscere luoghi e tradizioni dimenticate. Il provvedimento muove dall’iniziativa della Confcommercio, che ha denunciato due aspetti: il primo riguarda “l’eccesso di sagre che ne svilisce il valore e turba il legittimo equilibrio delle attività economiche ristorative“, il secondo è relativo alla non attuazione della legge in molti Comuni “che non hanno mai definito la disciplina comunale per il rilascio delle autorizzazioni finalizzate alla somministrazione di alimenti e bevande, né definito in maniera chiara il grado di tipicità dei prodotti in rapporto al territorio”.
L’assessore regionale Giovanetti ha voluto, tuttavia, sottolineare l’importanza delle sagre “che per storia e per tradizione sono un punto forte di raccordo con il territorio; il paese si identifica con l’evento, lavora per la riuscita della manifestazione”.
A rinforzo dell’assessore il dirigente del settore commercio della regione Santucci ha dichiarato che ” A proposito delle critiche della Confcommercio, non si registra un disequilibrio tra le sagre e le attività di ristorazione perché le prime hanno modificato le abitudini dei consumatori, introducendo e favorendo l’abitudine al pasto fuori casa come momento di socializzazione. Un fattore di crescita culturale che facendo leva sull’enogastronomia localistica del prodotto tipico ha sviluppato la competitività. Parecchi i piatti tipici riscoperti grazie alle sagre, alcune sono antiche di 25-30 anni. In moltissime località non esiste il conflitto perché sono gli stessi ristoratori a partecipare alle sagre, anzi quest’ultime hanno aumentato il sistema della ristorazione”.
Anche per il consigliere regionale di Forza Italia Massimo Mantovani “le sagre vanno salvaguardate perché sono un momento di aggregazione per chi le organizza e per i partecipanti “.
“Le sagre sono una ricchezza per il territorio” ha detto il consigliere regionale Giancarlo Cintioli (Ds) che ha ribadito “l’importanza delle sagre organizzate anche nei piccoli centri della regione perché rappresentano iniziative fondamentali di aggregazione sociale”.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter