Potrebbe essere la volta buona che la politica ed i politici percepiscono l’umore degli Umbri.
Un disegno di legge approvato dalla Giunta e trasmesso all’esame del Consiglio prevede che l’indennità dei consiglieri e degli assessori regionali umbri sarà ridotta del 10 per cento e che gli aumenti non saranno più automatici, collegati a quelli dei parlamentari nazionali, ma decisi, di volta in volta, sulla base delle effettive possibilità e disponibilità di copertura finanziaria del provvedimento.
Il provvedimento stabilisce l’abrogazione delle norme precedenti che collegavano in maniera automatica l’indennità dei consiglieri regionali all’ 80 per cento di quella dei parlamentari.
La decurtazione del 10 per cento sarà attuata a decorrere dal primo mese successivo all’entrata in vigore della legge e sarà calcolata sull’indennità al 31 dicembre 2006. Eventuali nuovi aumenti potranno essere disposti dalla Giunta, nel caso delle indennità del Presidente e degli assessori e dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale nel caso dei Consiglieri, che ne stabiliranno, in modo discrezionale, entità e decorrenza «previa verifica della copertura finanziaria».
Mentre però il ddl della Giunta, per la diaria giornaliera dei membri della Giunta e del Consiglio regionale, stabilisce che eventuali aumenti, non potranno elevarne il valore oltre il 60 per cento dell’indennità dei parlamentari nazionali, per l’indennità mensile l’unico limite è la copertura finanziaria della spesa e la disponibilità finanziaria può crearsi anche con l’imposizione fiscale.
E’ un dubbio che resta, anche se l’assessore Vincenzo Riommi parla di contenimento delle spese di funzionamento della Regione e, più in generale, dei cosiddetti costi della politica. Ma, si chiedono molti, perchè per diminuire i compensi occorre una legge dal lungo ed incerto cammino, mentre per gli aumenti la decisione è riservata ( e presumibilmente sarà poco pubblicizzata) a pochi diretti interessati ? Se i dipendenti lavoratori devono contrattare gli aumenti coi loro datori di lavoro, perchè i servitori dello Stato non devono contrattare le loro retribuzioni con i cittadini che dello Stato sono uno degli lementi essenziali?
Si calcola che il ddl consentirà, se approvato dal Consiglio, un risparmio annuo nel bilancio regionale di circa 300 mila euro.
Intanto anche il comitato umbro, che ha proposto di tenere un referendum per ridurre della metà gli stessi emolumenti, «Non crede affatto» all’ annunciata intenzione della giunta regionale di ridurre del 10 per cento le indennità dei consiglieri regionali .
Una proposta di legge, quella annunciata ieri dall’ esecutivo umbro, che il comitato referendario pronostica si ridurrà «all’ ennesimo nulla di fatto», visto che un provvedimento del genere, deciso due anni fa, «non ebbe alcun seguito». Lo stesso comitato, annunciando oggi di aver chiesto nuovamente alla presidente della giunta regionale «di esprimere entro 30 giorni un parere interpretativo definitivo sulle modalità di svolgimento in Umbria» del referendum, ricorda che «da tre anni 13.800 cittadini hanno sottoscritto» la richiesta per tenere questa consultazione, convocata per due volte e poi annullata: «ulteriori prese in giro sarebbero inaccettabili», conclude il comitato.
- Redazione
- 20 Febbraio 2007
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