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A San Martino in campo
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Da accertamenti su uno straniero, che spacciava in un piccolo cimitero nei dintorni di Perugia, a S. Martino in Campo, l’operazione dei carabinieri della compagnia del capoluogo umbro che ha portato a smantellare – secondo gli investigatori – uno dei canali di rifornimento degli stupefacenti per la piazza perugina.
L’indagine ha portato all’emissione di 45 ordinanze di custodia cautelare, 26 delle quali eseguite oggi (otto sono state notificate a persone già in carcere). Tra gli arrestati nove italiani: sei residenti in provincia di Perugia, due nella zona di Arezzo e uno in quella di Firenze. I provvedimenti riguardano anche 17 tra nordafricani, nigeriani e brasiliani, rintracciati soprattutto nelle province di Napoli e Caserta, mentre altri stranieri sono ancora ricercati.
L’operazione è stata denominata Maqbara, cimitero in arabo, proprio per l’episodio dal quale sono partiti gli accertamenti. Secondo i carabinieri i presunti appartenenti all’organizzazione si approvvigionavano di hascisc, eroina e cocaina nel napoletano. Droga che poi trasportavano a Perugia soprattutto in auto, 150-300 grammi per volta. Nelle fasi intermedie dell’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Giuliano Mignini, i militari hanno compiuto 42 arresti, sequestrando tre chili di eroina, quattro di cocaina e 19 di hascisc, per un valore complessivo di circa un milione di euro. Gran parte delle persone bloccate sono state poi interessate dalle ordinanze di custodia cautelare eseguite oggi. Nell’operazione sono stati impegnati 200 carabinieri tra Umbria, Toscana e Campania, con il supporto di diverse unità cinofile.

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