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Tanti gli interventi effettuati, ma c'è una lunga lista di attesa

Con l’imminente attivazione del centro per trapianti di cuore e di rene da donatore vivente di epatociti, l’Umbria si porrà tra le regioni con autosufficienza nei trapianti di organi e tessuti, così da evitare o almeno limitare che i pazienti siano costretti a spostarsi altrove. Ma per far aumentare i trapianti è indispensabile anche la crescita delle donazioni, obiettivo questo della prossima campagna di sensibilizzazione prevista per la prima settimana di maggio. In tutto il 2006, infatti, nei centri di rianimazione dell’Umbria i donatori effettivi di organi e tessuti sono stati 16: i prelievi hanno riguardato 14 cornee, 1 pancreas, 3 cuori, 9 fegati e 23 reni. Nello stesso periodo le segnalazioni di potenziali donatori erano state 29, di cui 9 non ritenuti idonei al prelievo, mentre in altri 9 casi c’è stata l’opposizione da parte dei familiari aventi diritto. Per dare la dimensione del “fabbisogno” è sufficiente dire che i pazienti in lista di attesa per il trapianto di rene sono 116, di cui 53 umbri, 40 provenienti dalla Campania, 17 dal Lazio e 2 dalla Calabria.

Il centro regionale di riferimento trapianti fornisce anche altri dati. Dall’agosto 1988, data di inizio dell’attività, alla fine del 2006, in Umbria sono stati effettuati 331 prelievi di reni e 173 tra cuore, fegato, polmoni, pancreas ed intestino, che hanno permesso interventi salvavita in pazienti umbri e di altre regioni. Complessivamente, nello stesso periodo, i malati sui quali è stato effettuato il trapianto di rene sono stati 323: 236 erano assistiti da centri di dialisi dell’Umbria, 36 venivano dal Lazio, 35 dalla Campania, 6 dalla Toscana, 4 dalla Calabria, 2 dalla Puglia, 2 dalla Sicilia, 1 dalle Marche e 1 dall’Abruzzo. “La qualità degli interventi – si legge in una nota – è comprovata dal mantenimento della funzione dei reni dopo due, tre e cinque anni, con valori che in pochi altri centri di trapianti si è riusciti ad ottenere”.

All’attività appena descritta si aggiunge la collaborazione interaziendale per il trapianto di fegato tra il policlinico Umberto I di Roma e la struttura complessa di gastroenterologia ed epatologia dell’azienda ospedaliera di Perugia, che ha portato all’effettuazione di 30 trapianti in pazienti umbri. Sempre lo scorso anno sono stati eseguiti 48 trapianti di tessuto oculare, 4 di valvole cardiache, uno di insulae pancreatiche e 2 di tessuto osseo. Una mole di lavoro notevole, destinata ad aumentare con la recente certificazione di qualità delle nuove sale operatorie del polo unico e l’autorizzazione ad effettuarvi i trapianti.

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