La catastrofe climatica non è futura, è già adesso. Nel secondo dei tre ‘working group’ del Giec, l’assise di esperti mondiali sui cambiamenti climatici, l’allarme non è più sul futuro ma su un presente sempre più incalzante. Da quanto si apprende dall’ANSA, per la zona dell’Europa del sud – comprendente l’Italia “nel periodo da oggi al 2100 si accentuerà lo stress idrico già esistente”.
Questo significa che la “vulnerabilità chiave” è nel Mediterraneo e in paesi come Italia, Spagna e Portogallo già esposti a problemi come la siccità e gli incendi boschivi. Queste debolezze, insieme alla perdita di spazi per la biodiversità in zone come il delta del Po o la laguna di Venezia, rischiano di essere fra gli effetti più vistosi del cambiamento di clima.
- Redazione
- 3 Aprile 2007
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