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Accuse e smentite sullo stato delle procedure per l’acquisizione di risorse della Comunità europea

Nonostante che il PRC faccia parte della giunta con suoi assessori, la comunicazione interna (quella fra assessori e/o fra assessori e partiti) non sembra brillare particolarmente tanto che si è giunti alla diffusione di accuse e smentite sullo stato delle procedure per l’acquisizione di risorse della Comunità europea, destinate al rilancio delle economie regionali per la ricerca, l’innovazione e l’energia.
Ha dato il là, il segretario di rifondazione che ha dichiarato: “Quest’anno sono disponibili qualcosa come 28,8 miliardi di euro, una somma di tutto rispetto. Al primo aprile scorso erano già arrivati a Bruxelles, dall’Italia, come ha sottolineato positivamente Danuta Hubner, commissaria europea alle politiche regionali, 8 dei 28 programmi attesi, ma l’Umbria non figura fra le regioni italiane che hanno avanzato le loro proposte. Tempo a disposizione per provvedere ce n’è ancora, – assicura il
capogruppo del Prc – ma ugualmente questa nostra “latitanza” ci preoccupa. L’essere accomunati in questo “ritardo”, che ci auguriamo solo momentaneo, alle regioni del meridione (con la lodevole eccezione della Sicilia), non depone certo a nostro favore “.
Pronta la precisazione ( qualcuno l’ha definita “ la non smentita) degli Uffici della Giunta regionale: “Non hanno ragione di esistere preoccupazioni su presunti ritardi della Regione nella presentazione delle proposte alla Commissione europea per la ripartizione dei fondi comunitari, tra i quali quelli che riguardano i settori cruciali della ricerca, dell’innovazione e dell’energia.
Tutte le procedure a livello tecnico e istituzionale, relative alla predisposizione e presentazione dei programmi umbri sono in pieno svolgimento, in rapporto costante con la Commissione europea e nel rispetto dei tempi utili e previsti. Non è quindi da prevedere alcun pregiudizio derivante da proprie responsabilità per la Regione Umbria nella acquisizione di risorse importanti per il suo sviluppo”.
In verità che ci fosse ancora tempo lo aveva detto già Rifondazione, che però aveva calcato la mano sul fatto che l’Umbria, una volta la punta di diamante e comunque la punta avanzata nei rapporti europei, stavolta sta nel gruppo di coda con le solite regioni “dell’ultimo minuto”.
Allarma in qualche misura quella puntualizzazione per cui non sono prevedibili pregiudizi derivanti “ da proprie responsabilità per la Regione Umbria “, quasi a voler mettere le mani avanti per pregiudizi derivanti da altre parti: ma quali ? Forse Vinti teme che andare più lenti del solito faccia sfumare qualche opportunità ? Dalla risposta degli uffici della Giunta sembra che con gli uffici europei ci sia un rapporto costante, un rapporto “ proficuo”, sarebbe stato meglio precisare se così è per dare un pò più di tranquillità.

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