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Un volume raccoglie mezzo secolo di articoli del giornalista umbro Tertulliano Marzani
marzani

“L’opera dell’uomo può talvolta correggere, anche involontariamente, la natura esaltandone nel paesaggio alcune manifestazioni di stupenda bellezza altrimenti latenti ed inosservate”. Queste le parole che Tertulliano Marzani usa per introdurre la notizia “Il lago nuovo”, dedicato a Corbara.
Possiamo leggere l’articolo per intero nel libro–raccolta a lui dedicato dal figlio Paolo, anch’egli giornalista in forza alla telegiornale della Rai regionale, intitolato “Lettere dall’Umbria”. I pezzi giornalistici che riempiono il testo di recente pubblicazione sono vere e proprie pagine di letteratura presentate come articoli di cronaca, in grado di raccontare le storie, di descrivere i personaggi, di mostrare gli spaccati di vita quotidiana della nostra regione dal 1950 al 1965.
Nato ad Umbertide nel 1919, in una famiglia borghese, Marzani cresce seguendo le illusioni diffuse dal fascismo per poi affrontare da combattente la seconda guerra mondiale. Sotto le armi riesce a laurearsi in giurisprudenza all’Università di Perugia e con la fine del conflitto, l’avvento della democrazia e la ripresa della consueta vita civile, riprende in mano la penna e torna a scrivere. La sua aspirazione è quella di dedicarsi anima e corpo alla ricostruzione dell’Italia e in modo particolare all’Umbria.
Nominato nel 1950 vice corrispondente del “Messaggero”, Tertulliano Marzani, diventa corrispondente del “Tempo” e nel frattempo collaboratore della neonata rivista mensile regionale “Centro Italia”. Collabora con il “Globo” di Genova e con il periodico “Nuova economia” senza tralasciare un’affascinante avventura con la radio Rai.
Le pagine di Marzani, scritte con lealtà e competenza, non mancano di una satira pungente rivolta soprattutto ai politici del tempo. Il giornalista era convinto che in uno stato democratico fosse possibile contestare le idee tralasciando i loro sostenitori e che per produrre un giornalismo obiettivo fosse necessario affrontare le vicende cogliendone sia i lati positivi che quelli negativi.
Gli articoli riportano alla luce alcuni problemi passati, a volte ancora attuali in Umbria. Vastissimi i settori e gli ambiti di interesse: dalla cronaca alla cultura, dalle tradizioni alla difesa del territorio, dimostrandosi un attento conoscitore della realtà locale e dei problemi locali. Il libro ospita così riferimenti un po’ a tutta l’Umbria, concentrandosi soprattutto su Perugia ma con protagoniste, più volte, anche le località del territorio del comprensorio tuderte. Al termine della lettura si comprende come anche gli avvenimenti meno rilevanti sono utili per comprendere un presente complesso e confuso come quello del ventunesimo secolo.
Il volume “Lettere dall’Umbria” (Volumnia Editrice, 840 pagine, euro 30,00) si avvale della prefazione del professor Renato Covino, dell’introduzione del presidente dell’Isuc Mario Tosti e di una testimonianza di Italo Moretti.

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