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Augusto Battisti, Ds dissidente, vuole dire la sua sul centrosinistra

Il vivace dibattito interno (e intorno) ai Democratici di sinistra si arricchisce di una nuova voce, quella di Augusto Battisti, il quale ci ha inviato un breve commento personale sulle vicende di questi giorni. Riportiamo il suo contributo non di semplice cittadino ma di ex amministratore ed ex dirigente politico nel rispetto di quella libertà di espressione e di partecipazione che, se non fosse stata mortificata in precedenza, avrebbe forse evitato di arrivare sotto le elezioni con questo clima avvelenato…
“E’ inconcepibile – esordisce Battisti – come personaggi ormai consunti, notoriamente privi di competenze politico-amministrative, abituati a confondere il ruolo politico con le prerogative private, possano ancora essere ritenuti degni di interesse elettorale: inequivocabile sintomo del degrado della politica.
La responsabilità di ciò che sta accadendo a Todi in queste ore non è soltanto attribuibili a costoro che, alla fine, non si rendono nemmeno conto delle implicazioni delle loro azioni ma è soprattutto riconducibile a quegli autorevoli esponenti dei DS che da troppo tempo hanno valorizzato, in modo incauto, persone prive di scrupoli avallandone ogni comportamento. Ho lasciato il partito dei DS nel 2004 perché ritenevo inaccettabile affidare la rappresentanza politica ed istituzionale a persone di tal genere il cui operato appariva irrimediabilmente in contrasto con i valori fondamentali di un partito di sinistra”.
“Tutto ciò – sostiene Battisti – è noto e condiviso da tanti iscritti ai Ds che spero riusciranno a dare voce ai loro pensieri. Mi sembra che questi avvenimenti abbiano confermato il dissenso che all’epoca ho manifestato non senza conseguenze. Tutto ciò cambierà con la nascita del partito democratico? Vorrei tanto crederci”.

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