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Il leader di “Todi viva” ironizza: “leggere o parlare, questo è il problema?”
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Maurizio Giannini, candidato a sindaco della lista civica “Todi viva” ha deciso che questo martedì 17 aprile il centrosinistra se lo deve ricordare. L’avvocato-imprenditore tuderte ci ha infatti inviato tre interventi di fuoco indirizzati alla triade Marini-Petrini-Servoli. Il primo bersaglio, nell’evidente intenzione di stanarlo, è proprio il candidato a sindaco, alla cui presentazione pubblica Giannini si è presentato spinto “dalla voglia di imparare”. Dal suo commento par di capire che sia rimasto deluso…
“Il discorso programmatico del Dottor Servoli (che ha preferito leggerlo, e per di più con un tono che non ha certo giovato a far desistere la platea da atteggiamenti scortesi come il brusio o la lettura di giornali) – attacca giù duro Giannini – mi ha portato ad una riflessione spontanea. A fianco di un’esposizione certosinamente preoccupata di non dimenticare nè scontentare nessuno, una sorta di lista della spesa fatta di titoli e non di proposte concrete, ho sentito promesse e rivendicazioni che mi hanno lasciato di stucco. Eccone alcune:
…introduzione di elementi finalizzati a garantire il diritto di partecipazione e di scelta di ogni singolo cittadino
…affermazione dell’esigenza che l’erogazione dei servizi resi alla cittadinanza sia improntata al massimo rispetto dei criteri di efficienza, efficacia e imparzialità con il conseguente contrasto di ogni forma di parassitismo e di cattiva utilizzazione delle risorse
…una gestione del personale rispettosa dei diritti e dei doveri dei lavoratori, ma che, al tempo stesso, riduca inefficienze e valorizzi effettivi elementi di produttività
…ritengo necessaria la previsione di una conferenza organizzativa per il monitoraggio complessivo dei servizi, per verificare la coerenza delle professionalità esistenti e dei carichi di lavoro e per prevedere un’utilizzazione flessibile del personale
…si individuerà un assetto organico degli uffici coerente con le esigenze dei lavoratori stessi e con i diritti dei cittadini che fruiscono dei servizi comunali.
…una specifica commissione di esperti provvederà all’elaborazione di un progetto complesso che osservi e dia soluzione alle problematiche del centro città
…particolare attenzione dovrà essere data alla struttura organizzativa del servizio urbanistico che dovrà fornire un servizio efficiente ed affidabile prevedendo una maggiore operatività dello Sportello
…è necessario riformulare un modello più efficace di promozione del turismo tuderte rimodulando un innovativo rapporto con la Regione dell’Umbria e con l’APT.
Chiedo scusa, ma non capisco. Le cose proposte sono sacrosante e di buon senso, ma è proprio questo che mi lascia stupito.Vanno bene se proposte da chi, come la mia lista TODI VIVA, vuole dare una forte impronta di cambiamento all’Amministrazione della città. Ma suonano false e quasi ridicole in bocca a chi, avendo avuto un ruolo fondamentale nelle precedenti Amministrazioni, si presenta come paladino della continuità.
E poi, suvvia, insistere ed infierire così sulla struttura comunale e sui dipendenti, non è troppo severo e demagogico da parte di chi li ha affiancati, diretti, coccolati in questi anni? La gente vuole coerenza. Come si fa a credere alle promesse di chi avuto tutto il tempo, troppo tempo, per fare quelle cose che ora vengono nuovamente rinviate a data da destinarsi? Abbiamo assistito tutti allo spettacolo deprimente di partiti e persone che si sono ferocemente combattuti in questi ultimi tempi, per ricompattarsi solo per l’occasione elettorale. Finita l’emergenza elettorale e mantenute le poltrone, torneranno a dividersi il giorno dopo l’apertura delle urne: questa è la garanzia che con questo sistema non cambierà nulla, nessuno si illuda.
Un commento poi sulla commovente conclusione, letta anche quella: “Non conta solo quante cose facciamo, ma quanto amore si mette nel farle”. Il motto, che condivido pienamente, va bene se uno fa il missionario. Sappia il dottorServoli che se vuole fare il sindaco, parte col piede sbagliato, perchè oltre all’amore e alla passione, verrà giudicato: 1) per quello che farà. 2) come lo farà. 3) a favore di chi lo farà.
Il resto sono chiacchiere. Madre Teresa non andrebbe utilizzata come strumento di propaganda elettorale. Il clero è abbastanza informato, smaliziato e culturalmente indipendente da non cadere in questo zuccheroso tranello acchiappavoti…”.

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