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Giannini (Todi viva) scrive pure a Caprini (Rifondazione comunista) per esprimergli “solidarietà”
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Sarà perché, come gli è stato detto, ha bisogno di visibilità, sarà perché dice di non temere il confronto con nessuno (tanto da aver sfidato gli altri candidati a sindaco ad un confronto pubblico all’americana), quel che è certo è che a Maurizio Giannini non si fa sfuggire occasione per dire la sua. Stavolta il destinatario della lettera aperta è Andrea Caprini, al quale si rivolge con tutt’altri toni rispetto a quelli usati per Petrini, Servoli e Marini. Il veleno, però, è nella coda e, un po’ a sorpresa, è per il centrodestra.
“Sono affezionato personalmente ad Andrea Caprini – scrive Giannini – ed apprezzo la sua passione. Non me ne vorrà se gli esprimo solidarietà per il difficile compito che lo aspetta: lo slogan “vincere non basta” (che è stata una titolazione del nostro giornale, ndr) non risulterà troppo gradito alla sua coalizione, ed Andrea per primo sa quanto sarà complicato portare avanti idee di rinnovamento con alleati cui l’abitudine alla gestione ha tolto sensibilità, stimoli al cambiamento e soprattutto la voglia di sottoporsi al giudizio degli elettori con la consapevolezza che se si perde non casca il mondo, e si può risorgere.
Se perdere viene correttamente interpretato come un’esperienza necessaria per cambiare profondamente le cose che non hanno funzionato, può essere un modo, forse traumatico, per rinnovarsi. Purtroppo c’è chi invece pensa che se si perde non si avranno più gli strumenti di attrazione del consenso che tanto piacciono, sia a sinistra che a destra (tutto il mondo è paese…). Vincere è quindi un imperativo categorico, prima di tutto e di tutti. Ma se vince una coalizione che sta in piedi col fil di ferro, o un’altra che non ha dato gran prova di sé quando era all’opposizione, la nostra cara città che cosa perderà? Auguri Andrea”.

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