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Un’indagine Istat svela il distacco degli umbri dai partiti
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Tempo di campagna elettorale in nove Comuni dell’Umbria, con la media valle del Tevere coinvolta in virtù dell’apertura delle urne a Todi e Deruta. I cittadini chiamati a scegliere con che consapevolezza lo faranno? Scarsa, almeno secondo un’indagine Istat appena pubblicata, che ha rilevato come nella regione quasi un terzo delle persone dai 14 anni in sù non si informa mai di politica (il 28,4% per la precisione). Un disinteresse che è maggiore di quello medio italiano (25%) ed in coda rispetto alle regioni limitrofe: Emilia Romagna (18%), Toscana (19%), Lazio (21%), Marche (23%); solo l’Abruzzo sta peggio con un 29,3%. Distante la posizione anche a confronto con la media del centro Italia (21%), del nord est (18%) e del nord ovest (22%). Molto più disinformati al sud e nelle isole, dove la percentuale supera rispettivamente il 32% e il 34%.
Il dato per la media valle del Tevere, anche se non fornito esplicitamente dall’Istituto nazionale di statistica, dovrebbe essere ancora peggiore. Risulta infatti che l’interesse per la politica cresce con la dimensione dei Comuni: quelli con popolazione sopra i 50 mila abitanti sono più attenti di almeno due punti percentuali rispetto ai più piccoli. Può solo consolare che il motivo della disinformazione è solo per il 19% legato ad una vera e propria sfiducia nella politica. La maggior parte non si informa perchè ritiene che il problema non lo interessi direttamente (68%) e questo la dice lunga sul distacco tra i problemi reali degli umbri e le “chiacchiere” dei partiti. I più giovani (14-17 anni) e i più anziani (ultra 75enni) sono in testa alla disinformazione, con percentuali che complessivamente raggiungono l’80%. Gli anziani sono i più sfiduciati (sarà l’insegnamento dell’esperienza!), mentre quelli che più ci credono appartengono alla fascia tra i 45 ed i 54 anni.
Tra gli umbri che si informano di politica, il 34% lo fa tutti i giorni, il 21% qualche volta alla settimana, il 3% solo una volta alla settimana e più del 13% solo sporadicamente. Questi dati sono leggermente migliori di quelli medi nazionali, ma peggiori di quelli registrati nell’Italia centrale. La frequenza della ricerca di informazione aumenta con il crescere dell’età fino ai 74 anni, poi ovviamente declina, ma resta alta perchè un ultra 75enne è più assiduo di un 44enne.
La politica è oggetto di conversazione per meno del 60% degli umbri. Non ne parlano mai il 42% dei corregionali, mentre a livello nazionale la percentuale scende al 34% e nel centro Italia al 32%. Pur tenendo conto che di solito nei Comuni più piccoli la percentuale si alza, soprattutto in occasione di consultazioni elettorali amministrative, non si può pensare che in zona l’argomento attiri molto. Solo la percentuale di quanti seguono i dibattiti politici televisivi si avvicina, in Umbria, al dato nazionale. In tutti gli altri casi il disinteresse è maggiore: sia in quanto a partecipazione a comizi e cortei, che a finanziamento dei partiti o attività gratuita a loro favore.
Chissà se gli attuali amministratori e i candidati alle prossime elezioni hanno la percezione di questo stato di cose e, soprattutto, se intendono fare qualcosa per riavvicinare la gente alla politica?

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