E’ stato presentato lo scorso 3 maggio il rapporto di sintesi sullo stato del sistema di accreditamento regionale delle attività formative, iniziato nel dicembre 2002 con una fase sperimentale e proseguito con quella definita “a regime” alla quale, a partire da quest’anno, si accompagnerà una verifica annuale per il mantenimento.
Attraverso tale sistema, caratterizzato da una istruttoria preliminare seguita da una verifica presso la sede del soggetto richiedente, la Regione ha voluto “certificare” dal punto di vista qualitativo e riconoscere formalmente le strutture in grado di erogare formazione finanziata con fondi pubblici.
Le domande di accreditamento pervenute per la fase sperimentale sono state 359, delle quali solo 293 giunte a buon fine. Delle 66 sedi non accreditate un terzo non ha superato la verifica di ammissibilità, mentre i due terzi quella avvenuta in loco a cura di ispettori esterni. Per l’accreditamento a regime, invece, le domande presentate alla fine del 2006 sono state 276 (il 23% in meno), per le quali hanno trovato risposta affermativa una percentuale ancora minore rispetto alla fase sperimentale, ovvero il 78%, corrispondente a 216 soggetti. Di queste strutture, il 74% (160) è concentrato nella provincia di Perugia, il 21% (45 strutture) hanno sede operativa nel ternano ed 11 agenzie provengono da fuori regione.
Dei 216 accreditati, 89 (il 41%) sono in possesso anche della certificazione di qualità ISO per il settore formazione. Riguardo la tipologia degli organismi, è da evidenziare che sono private l’82% delle agenzie di formazione, mentre sono pubblici la restante parte, che ricomprende oltre alle Università (2) e agli istituti scolastici (25) anche i Centri Territoriali Permanenti (2), gli enti locali (2) e altre associazioni.
Dalla rielaborazione di un questionario somministrato ad un campione di 144 agenzie è emerso che i formatori operanti in Umbria sono 627, rappresentati in modo pressoché paritario da uomini (49%) e donne (51%). In media una struttura può contare su un nucleo più o meno stabile di risorse umane di poco superiore alle quattro unità, con persone che rivestono più ruoli e alle quali fanno capo più responsabilità (nell’ambito della stessa struttura o in agenzie differenti). Rispetto alle caratteristiche degli operatori della formazione, è stato rilevato che più del 20% degli operatori è nato negli anni ’60 e il 15% negli anni ’70, seguiti dai nati nel ‘50(13%) o prima (9%). Il titolo di studio prevalente è la laurea (68%), seguito da diploma di maturità (33%), con rari casi di formatori in possesso della sola licenza media.
Un dato interessante è riferito al numero di agenzie formative accreditate che hanno visto finanziare progetti, pari a 98 soggetti nell’ambito della formazione continua, 89 in quella superiore e 32 per l’iniziale. La prossima scadenza prevista per le agenzie accreditate è ora fissata al 2 giugno, data entro la quale le strutture che vorranno mantenere il “bollino di qualità” dovranno presentare domanda.
- Redazione
- 9 Maggio 2007
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