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Augusto Battisti censura l'anomalo sostegno (salvo smentite) dei dirigenti Ds ad Enzo Tomassini

Non c’è verso: Tomassini è destinato a fare notizia, nel bene e nel male, anche se non candidato neppure al Consiglio comunale. Da due giorni – a seguito dell’arrivo in tutte le case di una busta con il “santino” elettorale di Pierluigi Contessa (che è il genero, lo specifichiamo perchè in tanti non lo sanno e dal depliant pubblicitario non si deduce…), accompagnato da un “comunicato stampa” firmato in calce a stampatello da Getulio Petrini e Paolo Ferracchiati, nel quale si esprime l’apprezzamento per il lavoro svolto da Tomassini e si annunciano per lui ruoli futuri “adeguati” – E.T. è tornato ad essere un “caso”. Un “caso” che sta montando di ora in ora ed è tutto interno a casa Ds.
Ad accendere il fuoco della polemica, che alcuni stavano sedando adducendo la “ragion di stato”, arriva ora un intervento di Augusto Battisti, da noi definito “diessino dissidente” (è stato in passato assessore comunale) in occasione di sue precedenti stigmatizzazioni sulle vicende politiche Tomassiniane. Si tratta di una presa di posizione dura e meditata. Battisti alla fine non ha resistito alle convenienze elettorali e ha spedito…

“Dalla lettura del comunicato stampa a firma di Petrini e Ferracchiati – scrive Battisti – singolarmente transitato nelle case degli elettori tramite il materiale elettorale del candidato Contessa ancor prima di essere pubblicato, emerge un solido apprezzamento per l’operato politico/amministrativo del segretario della sezione Ds di Pantalla. Chiedo se l’apprezzamento politico che i Ds hanno ritenuto di esprimere con modalità tanto anomale trovi motivazione nelle seguenti circostanze:
aprire una sezione di partito negli stessi locali ove insiste l’attività imprenditoriale che fa capo alla famiglia del segretario della stessa sezione;
curare il tesseramento del partito alla stregua di chi vende biglietti della lotteria;
commissionare abitualmente la stesura di documenti a terze persone;
arrogarsi il diritto di allontanare dalla sede del partito iscritti e non durante i lavori congressuali con la motivazione che il segretario paga l’affitto dei locali;
pubblicizzare sui mezzi di informazione la minaccia di una lista elettorale personale in contrapposizione a quella sostenuta dal partito;
desistere da tale iniziativa dopo tanto chiasso e tornare all’Ulivo al fine di accaparrarsi un assessorato come sembra attestato dal comunicato stampa.
Ometto infine ogni riferimento alla sua attività amministrativa, istituzionale e politica poiché non ho conoscenza della sua esistenza neppure di quel tanto poco da poterla criticare e ometto anche di far riferimento a tanti altri aspetti di non minor conto per un pubblico amministratore che sono peraltro di pubblica conoscenza.
Che tutto ciò trovi apprezzamento da chi ha steso il comunicato stampa non vi è dubbio: è scritto nero su bianco (salvo smentita) ma mi domando cosa pensano al riguardo tutti coloro che sostengono e compongono la lista dell’Ulivo. Condividono il contenuto del predetto documento steso anche a loro nome?
Non trovano che tale iniziativa si ponga in contrasto con il principio della par condicio degli altri candidati della lista dell’Ulivo? Oltre ad un certo limite il silenzio non è scelta motivata dalla contingenza elettorale bensì complicità”.

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