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Alle 15.20 Roberto Spaccino è stato portato via dalla caserma dei carabinieri di Marsciano, dove era stato invitato a presentarsi due ore prima. Il sostituto procuratore Duchini ha diffuso un comunicato ufficiale con la ricostruzione delle indagini
barbaracicioni

Roberto Spaccino, marito di Barbara Cicioni, la donna uccisa giovedì notte a Compignano, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato.  Roberto Spaccino era stato invitato a presentarsi presso la caserma dei carabinieri di Marsciano, dove è giunto intorno alle 13.30 accompagnato dal suo avvocato. Da lì è uscito intorno alle 15.20 per essere trasferito presso il carcere perugino di Capanne.
La notizia del suo pesante coinvolgimento era nell’aria già da giorni, ma è stata messa in atto solo oggi a poche ore dal funerale della vittima, il cui svolgimento è previsto per le ore 16 nella chiesa di Morcella.
Le notizie filtrate dagli ambienti investigativi avevano fatto supporre che questa fosse l’ipotesi che si andava ora dopo ora privilegiando, man mano che pervenivano nuovi rilievi e riscontri. 
Antonella Duchini, il sostituto procuratore che coordina le indagini per l’omicidio di Barbara Cicioni ha diramato il seguente comunicato: “Alle ore 14,20 circa del 29 maggio 2007, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Perugia, è stato tratto in arresto indagato per i delitti di omicidio volontario aggravato (futili motivi, crudeltà verso la vittima, rapporto di coniugio) per aver cagionato la morte della moglie Barbara Cicioni, maltrattamenti nei confronti della medesima e dei figli minori, calunnia nei confronti di ignoti, simulazione di reato. Dopo 5 giorni di assai intensa attività investigativa coordinata da questa Procura, svolta dai Carabinieri (Compagnia CC di Todi, Stazione CC di Marsciano, Reparto Operativo di Perugia con la Sezione S.I.S., R.O.S. – Sezione di Perugia, R.I.S. di Roma) con il ricorso ad ogni possibile risorsa umana, tecnica e scientifica, sulla base di efficaci accertamenti medico-legali si è ritenuto di aver raggiunto consistenti indizi di responsabilità – limitatamente alla fase delle indagini – nei confronti dell’indagato ed anche l’esigenza di chiederne la custodia in carcere. Indizi consistenti principalmente e sinteticamente in pregressi, usuali, gravissimi maltrattamenti nei confronti della Cicioni, comprendenti violenze fisiche e morali; nella palese simulazione dei reati di furto e rapina; nelle cause della morte (meccanismo combinato di natura asfittica – soffocamento – e neurologico – inibizione da compressione del nodo del seno con conseguente bradicardia – arresto cardiaco, derivante principalmente da azione violenta produttrice di lesioni di natura contusiva profonda); nell’ora della morte contrastante con la versione dell’indagato. Le indagini continuano in ogni direzione per l’ulteriore raccolta di elementi idonei a valutare la possibilità di sostenere o meno l’accusa in giudizio nei confronti di Spaccino. Si coglie l’occasione per smentire ogni notizia diversa da quelle che precedono e da quelle date con il mezzo dei comunicati di questo Ufficio. Si deplora il ricorso, in talune occasioni, ad anticipazioni relative all’attività processuale, spesso gratuite ed inesatte, costituenti in ogni caso assoluta mancanza di rispetto nei confronti della vittima, dei suoi parenti, degli ipotetici responsabili del delitto e dei loro parenti. Costituenti inoltre, in alcune occasioni, intralcio ad un più rapido ed utile svolgimento delle indagini”.
Ultimora: intorno alle 15.20 Roberto Spaccino è uscito dalla caserma di Marsciano per essere tradotto nel carcere di Perugia.

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