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Oltre 7000 scienziati da 80 paesi si riuniscono a Perugia
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Si terrà a Perugia dal 2 al 13 luglio 2007 la XXIV assemblea di Iugg (International Union of Geodesy and Geophysics) dedicata al tema “La Terra: il nostro pianeta che cambia”. Circa 7.000 scienziati provenienti da 80 Paesi parleranno di terremoti, siccità, tempeste e vulcani, ma anche delle risorse ambientali per migliorare la vita nei Paesi in via di sviluppo.
Terremoti, siccità, tempeste e vulcani, ma anche le risorse ambientali per migliorare la vita nei Paesi in via di sviluppo.
Iugg è un’organizzazione non governativa e no profit che riunisce sette associazioni internazionali e interdisciplinari di scienze della Terra, e che promuove e sostiene la ricerca scientifica.
Dai titoli delle relazioni si intuisce la forza di studi quali quelli su prevedibilità degli eventi calamitosi, variazioni climatiche globali, influenza della radiazione solare sull’ecosistema, mutazioni ed inversioni del campo magnetico terrestre. Ma non mancano lavori come “ghiaccio extraterrestre” o “magnetismo extraterrestre
L’Assemblea Iugg si inserisce in un momento di ampia e alta attenzione per le tematiche ambientali, quali il deficit di risorse idriche. In Europa tale deficit nel 2003 ha causato oltre 10 miliardi di euro di danni e il depauperamento idrico è stato anche causa di un peggioramento qualitativo dell’acqua dovuto al minor tempo di ritenzione e depurazione naturale. E’ necessario, pertanto, individuare modalità di prevenzione e mitigazione dei consumi: negli ultimi 100 anni, il fabbisogno giornaliero in Italia si è innalzato da 50 fino a 500 litri per persona e in media nei Paesi mediterranei la domanda è raddoppiata negli ultimi 50 anni e ha raggiunto i 290 miliardi di metri cubi annui. L’approvvigionamento idrico deve diventare, quindi, una priorità assoluta, soprattutto attraverso la manutenzione delle reti che in Italia presentano perdite con punte del 40%.
Un rapport di cui si discuterà sarà incentrato sull’innalzamento del livello marino sia quello che si teme sia in corso sia quello del passato. Durante l’ultimo periodo interglaciale (LIG) che durò da 130 a 116 mila anni fa, il livello marino era superiore dai 4 ai 6 metri a quello di adesso e i dati indicano che l’Artico fosse più caldo di oggi, con una enorme riduzione dei livelli marini nelle acque costali intorno all’Alaska e lo scioglimento di quasi tutti i ghiacciai nell’Emisfero del Nord. Negli ultimi dieci anni è stato rilevato, attraverso l’altimetria, che il livello marino ha avuto un tasso di aumento di 3,2 mm l’anno, significativamente maggiore del tasso medio del ventesimo secolo calcolato da un insieme di livelli di marea in circa 1.8 mm/anno

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