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Intimato all'ENEL di fermarsi e ricordato che la gente può reagire se non preventivamente e compiutamente informata. L'amministrazione comunale umbra sostiene di non conoscere il progetto.
biomass

Clamoroso sviluppo nella vicenda dell’utilizzo di “biomasse”nella centrale elettrica di Ponte di Ferro di Gualdo Cattaneo. Il sindaco della cittadina umbra, competente per territorio sull’impianto vicino anche alla frazione di Bastardo del Comune di Giano dell’Umbria, ha preso carta e penna per intimare all’ENEL di fermarsi. Queste le testuali parole contenute nella lettera “per dovere di funzione, la diffido dal proseguire, e quindi la invito a sospendere, l’iter progettuale e amministrativo intrapreso, che a noi sembra non contrassegnato da trasparenza e coerenza procedimentale e soprattutto non idoneo a dare certezze sulla salubrità delle emissioni e sulla ininfluenza del progetto rispetto a patologie preoccupanti, di cui si ha notizia”.
Le preoccupazioni per la salute erano tempo fa rimbalzate a livello regionale per bocca del rappresentante dei Verdi, ma evidentemente la percezione che, nella zona, l’iniziativa dell’ENEL non fosse vista bene non deve aver fatto effetto più di tanto sui dirigenti della società elettrica. Il Sindaco di Gualdo Cattaneo, infatti, lamenta in primo luogo che del progetto concernente la centrale termo elettrica di Ponte di Ferro presentato al Ministero dell’Ambiente, non è stato “possibile prendere visione perché la convocazione all’APAT è giunta dopo lo svolgimento di un incontro preliminare svoltosi a Roma”. Peraltro neanche dai colloqui di rappresentanti della società con la Presidente della Giunta regionale e da una lettera inviata a quest’ultima, in data 1 giugno 2007, sarebbe stato possibile ricavare alcuna indicazione tecnica.
Che la questione sia molto calda e minacci di diventare la TAV umbra lo confermano le considerazioni, che non sembrano casualmente riportate, del primo cittadino di Gualdo Cattaneo “E’ appena il caso di ricordare come altrove la gente ha reagito di fronte alla installazione di impianti simili senza essere stata debitamente informata.
Invece non sono stati consultati nemmeno i rappresentanti della popolazione locale!”
Critico, sembra, il sindaco anche nei confronti delle istituzioni regionali al quale rivolge un invito, che appare più come una recriminazione, “auspico che la Presidente Lorenzetti, che legge per conoscenza, promuova le opportune iniziative tendenti a portare alla dovuta luce il dibattito sull’argomento, che non può restare chiuso nelle buie stanze dei procedimenti amministrativi”.
La combattività dell’amministrazione comunale di Gualdo Cattaneo sembra pronta a sfruttare tutte le armi possibili. L’invito rivolto all’ENEL “a riconsiderare se il progetto ventilato non abbia bisogno di altri pareri e autorizzazioni oltre all’IPPC” potrebbe far riferimento al fatto che per le opere ed interventi sottoposti a valutazione di impatto ambientale e contemporaneamente rientranti nel campo di applicazione del D.Lgs 59/2005, nonché per le modifiche sostanziali, è facoltà del richiedente proporre che la procedura di V.I.A sia integrata nel procedimento per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale. L’autorità competente per il rilascio dell’A.I.A. si pronuncia tenuto conto del giudizio di compatibilità ambientale emesso sul progetto V.I.A. L’istruttoria IPPC viene temporaneamente sospesa durante lo svolgimento della VIA regionale o nazionale e riprende a VIA terminata, tenendo conto della pronuncia di compatibilità ambientale e del risultato della verifica di esclusione V.I.A. come previsti dal d.p.r. 92/04/96.
Infatti nell’allegato I al D.Lgs. 372/99 vengono elencati gli impianti di combustione con una potenza termica di combustione di oltre 50 MW.
Nella materia vi sono state modifiche legislative recenti .L’Italia recepì la » Direttiva 96/61/CE, conosciuta come “Direttiva IPPC” (Integrated Pollution Prevention and Control) con il D.Lgs 372/99, il quale introduce nell’ordinamento nazionale l’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) limitatamente agli impianti industriali esistenti. In seguito il decreto venne parzialmente abrogato dal D.Lgs 59/05 che estende il campo di applicazione dell’AIA agli impianti nuovi ed alle modifiche sostanziali apportate agli impianti esistenti.
Parziali modifiche al D.Lgs 59/05 sono state introdotte dal D.Lgs. 152/06, noto come Testo Unico Ambientale), in particolare per la parte relativa alle procedure VAS, la VIA su impianti IPPC, entrata in vigore il 31/01/2007.

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