Nicolò e Filippo, i due figli di quattro ed otto anni di Barbara Cicioni, la donna incinta uccisa a Compignano di Marsciano, saranno temporaneamente affidati ai servizi sociali dal momento che il padre, Roberto Spaccino, si trova in carcere per l’omicidio della moglie.
Sembrerebbe essere questo il contenuto del provvedimento adottato dal tribunale dei minori di Perugia dopo l’ udienza del 15 giugno, che però non è stato ancora trasmesso formalmente alle parti interessate.
E’ possibile che già in settimana i due bambini, attualmente presso la nonna materna, vengano trasferiti in uno speciale centro di accoglienza non lontano da luogo natio, consentendo comunque agli altri familiari di restare in contatto con loro.
La soluzione adottata li allontanerebbe dall’ambiente nel quale hanno subito il terribile trauma, con il trasferimento provvisorio in una struttura neutra in attesa che si definisca la vicenda penale del padre. Una nuova udienza per riesaminare la loro situazione è già stata fissata per il 20 luglio prossimo.
Se il padre dovesse essere scarcerato il futuro dei due bambini, che dispongono anche di un sostegno psicologico, potrebbe essere riesaminato dal tribunale anche prima.
Intanto si resta in attesa dell’incidente probatorio chiesto dalla Procura per ascoltare i bambini su quanto avvenuto in casa la notte del delitto, mentre lunedì prossimo dovrebbe svolgersi l’udienza del tribunale del riesame al quale si sono rivolti i difensori di Spaccino.
Dopo l’ interrogatorio di dieci ore di venerdì, durante il quale l’imputato aveva raccontato di aver litigato con la moglie, con uno scambio di insulti e di schiaffi, ma di non essere stato lui ad ucciderla, i difensori sono in attesa di prendere visione dei nuovi atti dell’inchiesta e dei risultati delle analisi e perizie in corso.
- Redazione
- 16 Giugno 2007
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