Sulla questione degli avanzi di bilancio la realtà ha superato ogni più pessimistica previsione. I Comuni virtuosi, cioè quelli costantemente in regola con il Patto di Stabilità nel biennio 2004-2006, non potrebbero utilizzare più del 7% dell’avanzo di bilancio maturato nell’anno 2005. Per rendere l’idea la Provincia di Perugia potrebbe utilizzare poco più di 98 mila euro, quella di Terni poco più di 35 mila.
La gestione degli avanzi di bilancio dei Comuni sarà al centro della riunione del Consiglio direttivo dell’Anci regionale, allargato ai coordinatori delle commissioni e dei gruppi di lavoro, che il presidente, Paolo Raffaelli, ha convocato per il prossimo 11 luglio. A rendere complicata una sintesi ed una posizione unitaria il fatto che alcuni Comuni umbri hanno fatto registrare disavanzi notevoli, tali da farli rientrare nella graduatoria dei “più cattivi”d’Italia elaborata dal Sole 24ore. «Su questo punto- ha dichiarato Raffaelli- siamo prossimi ad una vera e propria crisi di rapporti tra Anci e Governo dopo che sono stati resi noti i criteri e le modalità con cui si punta a contenere, in maniera da noi giudicata inaccettabile, la possibilità dei Comuni di fare uso, nell’interesse delle Comunità locali, dei loro avanzi di bilancio. Un approccio che penalizza i Comuni virtuosi e che li mette in gravissima difficoltà. Si tratta di un approccio – secondo il presidente regionale dell’ Anci – che mette in discussione la stessa autonomia amministrativa dei Comuni, il quali sono messi in condizioni di dover immobilizzare le risorse di loro esclusiva competenza».
- Redazione
- 4 Luglio 2007
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