Secondo il rapporto (relativo al 2005) dell’Agenzia Umbria Ricerche, la spesa per consumi familiari “per l’Umbria è di 13,8 migliaia di euro, inferiore al dato delle altre regioni prese in considerazione (Toscana 15,9, Marche 14,4) così come del Centro (15,5 migliaia di euro) e della media nazionale (14,2 migliaia di euro). Nel 2005 è composta per l’11% da beni durevoli, dal 42% da beni non durevoli e per il 47% da servizi (rispettivamente pari a 1,306,1; 4.974,8; 5681,6 milioni di euro). L’articolazione per capitoli di spesa “mostra un’ Umbria abbastanza allineata alla media nazionale, rispetto alla quale si discosta per una minore incidenza di spesa destinata alla salute e ai servizi dell’istruzione, cultura, tempo libero e per una maggiore prevalenza di mobili e servizi per la casa”.
Questa la ripartizione (media 2000 – 2004): alimentari, bevande e tabacco incidono per il 16,9%; vestiario e calzature 8,7%; spese per l’abitazione, elettricità, gas e altri combustibili 19,3%; mobili, elettrodomestici, articoli vari e servizi per la casa 9,3; spese sanitarie 2,7; trasporti e comunicazioni 16,1; istruzione, cultura, beni e servizi 26,9%. “Se si considerano le due voci di consumo connesse all’abitare l’Umbria si configura con la più alta quota di spesa, il 28,6% mediamente nel periodo. Le cose non sembrano molto migliorate negli ultimi tempi anche perché è la situazione complessiva italiana ad essere quasi stagnante.
I consumi delle famiglie a maggio 2007 stanno mostrando un modesto miglioramento complessivo. Una variazione positiva delle quantità acquistata pari all’1,4% rispetto allo stesso mese del 2006. Il dato modifica di poco la sostanziale debolezza dei consumi delle famiglie nella prima parte dell’anno: nella media del periodo gennaio-maggio la variazione, in termini tendenziali, è stata infatti dello 0,7%, un valore decisamente inferiore al 2,2% registrato nell’analogo periodo del 2006.
La ripresa della domanda per consumi delle famiglie ha interessato sia i beni (+1,5% in quantità rispetto a maggio del 2006, +0,7% nel complesso dei cinque mesi), che i servizi (+1,2% a maggio, +0,5% nel periodo gennaio-maggio). La domanda di beni e servizi ricreativi continua a registrare una tendenza negativa, con una riduzione del 5% rispetto all’analogo mese dello scorso anno (-6,8% nei cinque mesi). In calo tutti i segmenti, con la sola eccezione dei cd e dei supporti audiovisivi e dei giochi, giocattoli e articoli per lo sport ed il tempo libero. In moderato miglioramento la domanda per i servizi di ristorazione e di alloggio (+1,2% a maggio, +0,7% tra gennaio e maggio).
Una variazione positiva del 4,3% (3,8% nei cinque mesi) nella spesa per i trasporti. Crescita sostenuta per gli acquisti di autovetture da parte delle famiglie, cui è però contrapposta la riduzione dei consumi di carburanti e la sensibile decelerazione della domanda per trasporti aerei. Anche a maggio la domanda relativa ai beni e servizi per le comunicazioni è risultata la componente più dinamica dei consumi delle famiglie, con una variazione del 5,5% (6,8% nel periodo gennaio-maggio.
E’ proseguita anche maggio la crescita della domanda relativa ai beni e servizi per la cura della persona, con un incremento delle quantità vendute del 3,5% (4,7% nel complesso del periodo gennaio-maggio), trainata soprattutto dalla domanda per prodotti farmaceutici e terapeutici. Il settore dell’abbigliamento e calzature continua ad essere in difficoltà, con una domanda stagnante nel mese di maggio ed in moderata riduzione nei primi cinque mesi dell’anno (-0,2% in quantità). Per quanto riguarda beni e servizi per la casa, anche a maggio domanda particolarmente contenuta, con una crescita dello 0,2% rispetto all’analogo mese del 2006 ed una flessione dello 0,1% nella media dei cinque mesi. Le situazioni più critiche riguardano il segmento dei mobili e degli utensili per la casa che registrano ormai da mesi riduzioni della domanda. Dopo la pesante riduzione registrata ad aprile, la domanda relativa agli alimentari e tabacchi ha registrato un miglioramento con una crescita delle quantità acquistate dell’1,5% rispetto allo stesso mese del 2006. Un dato che ha solo in parte attenuato la tendenza riflessiva che caratterizza ormai da mesi il comparto (-1,1% nel complesso dei primi cinque mesi).
- Redazione
- 6 Luglio 2007
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