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La proposta della Giunta approvata in commissione coi voti contrari della minoranza

Dopo aver stetto un accordo bipartisan sulla caccia in deroga, i consiglieri regionali tornano, sull’argomento calendario venatorio a dividersi.
I consiglieri regionali Massimo Mantovani (FI), Aldo Tracchegiani (An) e Enrico Melasecche (Udc), hanno dato vanamente il loro voto contrario in commissione alla proposta elaborata dalla Giunta regionale per il 2007-08.
Per i tre rappresentanti della Cdl,
l’obiettivo di realizzare sulla caccia un accordo più stretto con le regioni confinanti, costituisce al momento soltanto una mera intenzione. “Ad oggi infatti non esiste alcun atto formalmente concretizzato, mentre i cacciatori chiedono, inascoltati, più posti per le teleprenotazioni con il Lazio e l’attivazione di un identico strumento con la regione Marche”. Nel merito della proposta Mantovani, Tracchegiani e Melasecche hanno affermato che: “Con l’apertura differenziata, migratoria-stanziale, ci saranno enormi problemi per i cacciatori che si servono di capanni temporanei, considerate le abitudini umbre. C’è da attendersi una frenetica rincorsa al miglior posto, visto che tutti i cacciatori si riverseranno verso la selvaggina migratoria, in assenza della cosiddetta caccia differenziata. Non sono state accolte richieste quali la data di chiusura della caccia alla lepre, la terza domenica di dicembre, così come la contrarietà all’irrigidimento sui tre giorni fissi su cinque.
Di diverso avviso il presidente della Commissione regionale Enzo Ronca, dichiarandosi soddisfatto per l’esito dell’esame approfondito condotto sul documento alla presenza dell’assessore regionale Lamberto Bottini: “L’Umbria, con questo Calendario ottiene almeno tre risultati positivi per il mondo venatorio. Dà maggiori certezze ai suoi cacciatori che, fin dai primi giorni intendono spostarsi nei territori delle regioni confinanti, e questo comporta anche il possibile rilascio di un più elevato numero di permessi per la migratoria. La doppia data di apertura consente inoltre un maggior rispetto del ciclo biologico della selvaggina stanziale, sicuramente più matura dalla terza settimana di settembre; mentre la coincidenza fra apertura e chiusura fa risparmiare, ad alcune zone dell’Umbria, quelle incursioni di cacciatori da altre regioni, fino a ieri favorite anche dallo sfalsamento delle date di chiusura che, ad esempio nell’area del Trasimeno, ha creato una eccessiva pressione venatoria sulla specie lepre, proprio nel periodo in cui questo tipo di caccia risultava già precluso nella vicina Toscana”.

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