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Il consigliere della Fiamma Tricolore sollecita l'assessore Primieri ad eliminare dal centro storico i segni della trascuratezza urbana
epifani

La prima interrogazione alla nuova Amministrazione comunale di Todi porta la firma Mario Epifani. D’altra parte il consigliere del Movimento Sociale Fiamma Tricolore lo aveva detto al momento dell’insediamento del Consiglio che, pur tornando dopo quindici anni su quei banchi non più come opposizione ma come maggioranza, il suo modo di intendere l’incarico elettivo sarebbe rimasto animato dallo stesso spirito e caratterizzato dagli stessi temi in passato già sollecitati.
Ed Epifani non si è smentito. Senza aspettare neppure la seconda seduta del Consiglio ha chiamato subito “a rapporto” su uno dei suoi “cavalli di battaglia” l’assessore all’urbanistica Moreno Primieri. “A dimostrazione dell’incuria, più volte rilevata e denunciata – scrive Epifani – molti angoli della nostra Todi si presentano in modo indecoroso, sia agli occhi dei tuderti, sia alla vista di chi ci fa l’onore di visitare la città. Premettendo che in merito è stata inviata, sempre dal sottoscritto, una nota al tecnico responsabile dell’urbanistica e di conseguenza all’Ufficio del decoro (senza riscontro, nonostante un sollecito verbale), lo scrivente interroga l’assessore Moreno Primieri per sapere come intenda intervenire affinché i tecnici, i responsabili dei settori ed ogni dipendente comunale, cioè ogni cointeressato all’immagine ed il decoro della città, si adoperi per rimuovere ogni situazione disonorevole per la comunità tuderte”.
Come suo costume, Epifani non rimane nel vago, allegando all’interrogazione una “lista della spesa”: “vetrine e porte fatiscenti e sporche lungo Corso Cavour e Via Roma; cavi elettrici volanti sotto i Voltoni; erbacce lungo le scale di San Fortunato; tubi ventennali che fuoriescono dalla pavimentazione, anche con rischi per l’incolumità; scritte indecenti sui vari muri dei palazzi cittadini; tubi innocenti al posto di parti di muro (slargo inizio Viale San Carlo); acciottolato del Sagrato di San Fortunato in disfacimento. L’elenco di queste “disattenzioni” potrebbe proseguire – conclude il consigliere della Fiamma – e darebbe il quadro pessimo e generale di come sia stata ridotta la città, amministrata e gestita con trascuratezza, ma non amata quanto si dovrebbe”.

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