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Nel disegno di legge del Governo sui "costi della politica" sono stabiliti i limiti e le percentuali di "altitudine"

Per essere montano un Comune dovrà avere l’80% del suo territorio ad una altitudine superiore di 600 metri ovvero il 50% del territorio al di sopra di tale quota ma con un dislivello di almeno 600 metri. Questa decisione contenuta nel ddl sui “costi della politica” ha fatto infuriare il presidente dell’UNCEM (Comuni e Comunità montane) che ha denunciato il mancato rispetto degli accordi col Ministro Lanzillotta “sulla ridefinizione della montanità”.
La formulazione della norma già  aveva tenuto banco nella riunione tra Governo e Autonomie per trovare un’intesa sulla riduzione dei costi della pubblica amministrazione e, dopo la dura opposizione dell’Uncem, si era risolta con la decisione condivisa di rimandare la definizione dei criteri di montanità alla legge per la montagna in corso di preparazione, fermo restando la necessità di ridurre i Comuni montani e il numero dei componenti gli organi delle Comunità montane.
Solo a queste condizioni l’UNCEM avrebbe siglato l’intesa, considerando in ogni caso che ancorare la montanità al solo parametro altimetrico, per di più 600 metri, avrebbe rappresentato una soluzione semplicistica, di certo non funzionale ad una ridefinizione “seria” di montanità.

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