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Confermato, per adesso, il doppio punteggio per i periodi di servizio prestato in zona montana

“Quel che è detto è detto”, basandosi su questo adagio popolare gli insegnanti umbri l’hanno spuntata, assistiti dall’avv. Siro Centofanti, nei confronti del Ministero dell’istruzione. Una ordinanza del Tar del Lazio ha sospeso un decreto del ministero dell’istruzione che aveva in pratica azzerato lo speciale punteggio per l’insegnamento in scuole di montagna, dopo che questo era già stato effettuato.
La vicenda era sorta nel 2004, quando il Parlamento aveva approvato una legge, che prevedeva che ai fini delle graduatorie il servizio di insegnante svolto sopra i 600 metri avrebbe avuto un punteggio raddoppiato. Nel gennaio 2007 la Corte Costituzionale aveva però annullato la legge e nel frattempo il Parlamento con la Finanziaria 2006 aveva previsto la cessazione dell’applicazione della normativa con effetto dal 1 settembre 2007, salvaguardando il punteggio per i servizi prestati negli anni precedenti.
Avendo il Ministero dell’istruzione, con decreto del marzo scorso, ritenuto di non applicare tale normativa di salvaguardia il Tar del Lazio aveva accolto l’istanza di sospensione del decreto. Il Consiglio di Stato aveva però riformato tale decisione e la questione era tornata al Tribunale amministrativo regionale che doveva decidere se confermare il suo orientamento circa la salvaguardia dei servizi prestati anche dopo il diverso orientamento del Consiglio di Stato.
Il Tar del Lazio ha deciso di confermare il proprio orientamento circa la salvaguardia del punteggio per i servizi già prestati. Purtroppo la vicenda non finirà qui, perchè le sentenze dei Tar sono appellabili di fronte proprio al Consiglio di Stato.

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