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Su pressione dell'Anci, un emendamento aumenta la quota dell'avanzo utilizzabile dalle Amministrazioni locali virtuose

Qualche punto a favore degli Enti Locali (Comuni e Province) nella vicenda dell’utilizzo degli avanzi di amministrazione.  “Un passo in avanti o quantomeno un segnale di attenzione, a dimostrazione della necessità di modificare la norma sull’utilizzo degli avanzi di amministrazione dei Comuni’’. Così il responsabile dell’ANCI ha commentato la proposta emendativa del relatore al decreto legge sull’utilizzo del cosiddetto tesoretto, in discussione in Commissione Bilancio della Camera.
Tale proposta prevede l’innalzamento della quota percentuale per il calcolo dell’avanzo di amministrazione utilizzabile per finanziare le spese di investimento che non sono rilevanti ai fini del patto. Tale quota percentuale viene portata al 18,9 % per i Comuni (con popolazione superiore a 5.000 abitanti e fino a 100.000 abitanti) la cui media triennale dal 2003 al 2005 dei saldi di cassa risulti positiva. Per i Comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti la percentuale rimane al 7%.
“A parte il dubbio sulla fondatezza giuridica alla base della individuazione delle fasce di Comuni che potrebbero, o meno, utilizzare maggiori quote di avanzo l’emendamento – rileva l’ANCI– risulta distante dalle nostre posizioni. Stiamo valutando in termini economici quanta quota di avanzo risulti sbloccata da queste nuove quote. Va detto, però, che si tratta di un riconoscimento delle nostre ragioni, del fatto che la proposta iniziale fosse inaccettabile e testimonia che la maggioranza sta ragionando su come venir incontro alle richieste dei Comuni e dell’ANCI’’.

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